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Rassegna stampa Alcol e guida del 18 maggio 2007

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

MENTELOCALE

’Lancet’ condanna alcol e tabacco

 La rivista scientifica propone un nuovo criterio per la classificazione delle sostanze stupefacenti. Il fumo e il bere vanno al primo posto

di Davide Pozzi

Capita alle volte che la scienza usi i suoi metodi analitici e sistematici per dirimere questioni riguardanti la società o la politica, offrendo visioni e punti di vista che molto spesso stravolgono vecchie concezioni o abbattono vecchi preconcetti.

È quello che è successo sulla rivista Lancet, una delle più autorevoli riviste scientifiche al mondo, dove è stato pubblicato uno studio in cui si è sviluppato un nuovo criterio per la classificazione delle sostanze stupefacenti. Sulla base di questo nuovo sistema di valutazione, infatti, risulta che tra le prime dieci sostanze d’abuso più pericolose vi siano alcol e tabacco; due sostanze mai annoverate prima come sostanze d’abuso, acquistabili al supermarket o dal tabaccaio.

L’attenta valutazione dei danni provocati dalle sostanze d’abuso e la loro relativa classificazione è una questione che ha delle ricadute molto importanti sia in ambito sociale che penale. Attualmente, nel Regno Unito le sanzioni penali decise in ambito legislativo si basano su una metodica di classificazione che risale al 1971, in cui le droghe sono state suddivise nelle categorie A (maggiore pericolo), B (medio pericolo) e C (basso pericolo), sulla base dei rischi e dei danni legati all’utilizzo delle sostanze stupefacenti. Tuttavia, i presupposti di questa classificazione non sono mai stati illustrati con chiarezza, e la loro applicazione viene percepita come oscura, non trasparente e apparentemente arbitraria.

Il nuovo sistema di classificazione proposto dagli scienziati britannici porta a risultati molto differenti rispetto a quello attualmente in vigore, e si basa sull’identificazione di nove principali fattori che sono noti essere alla base dei danni provocati dai farmaci d’abuso: tre riguardanti i danni fisici all’organismo, tre riguardanti il livello di dipendenza indotta dalle droghe e tre inerenti ai problemi sociali e ai costi relativi alle cure mediche.

Questi nove parametri sono stati utilizzati per classificare venti farmaci d’abuso da parte di due gruppi indipendenti di medici e scienziati esperti in dipendenze, i quali, per ogni droga esaminata, dovevano dare un voto da uno a tre per ogni parametro. Tra i farmaci d’abuso sono stati inclusi anche il tabacco e l’alcool, due sostanze escluse dalla lista dei farmaci d’abuso. La media delle valutazioni ottenute dai gruppi di esperti mostrano sorprendentemente che al quinto posto della classifica (dopo l’eroina, la cocaina, i barbiturici e il metadone), vi sia l’alcol, seguito dal tabacco al nono posto. Altre sorprese sono la cannabis, la quale si trova solo all’undicesimo posto, e le sostanze psichedeliche, le quali slittano verso il fondo della classifica.

Gli autori spiegano questo sorprendente risultato sostenendo che, nonostante tabacco e alcol non mostrino effetti dannosi rilevanti a breve termine (*) (a differenza ad esempio dell’eroina o della cocaina), il 90% dei decessi causati dall’uso di droghe è imputabile proprio a queste due sostanze. La spiegazione di questo risultato è da rintracciare nella nostra cultura, in cui l’utilizzo di queste due sostanze è ormai ampiamente accettato. Infatti, spiegano gli autori: "L’esclusione di queste due droghe dalla lista delle sostanze stupefacenti è del tutto arbitraria. Noi crediamo che questo nuovo sistema di valutazione, basato su fatti ed evidenze scientifiche confermati da medici esperti, costituisce un metodo chiaro e trasparente che tiene conto di diversi aspetti del problema delle dipendenze. Per tali ragioni, riteniamo che una valutazione di questo tipo dovrebbe essere considerata come nuovo approccio per la classificazione delle sostanze stupefacenti", concludono gli autori.

(*) Nota: per quanto riguarda l’alcol questa dichiarazione è discutibile


TRENTINO

Pergine.

No alcol. Studenti in piazza Municipio oggi dalle 18 alle 23 per la festa “No Alcol liberi di...liberi da...”. Sul palco gruppi musicali e nei bar della piazza cocktail analcolici.

di Jacopo Tomasi 

Crepet tra gli studenti fa lezione via «sms». Il famoso psichiatra tempestato dai ragazzi con i messaggini 

TRENTO. Il cellulare vibra silenzioso nell’aula magna. Paolo Crepet, noto per le sue ospitate nel salotto di Bruno Vespa, legge le domande sul display e risponde. Quella dello psichiatra piemontese, ospite ieri all’Arcivescovile, è stata una lezione “rivoluzionaria”, fatta via sms: con gli studenti che gli scrivevano le loro curiosità e lui che rispondeva in tempo reale. Il tema era di sicuro interesse: il rapporto che i giovani hanno con alcol, droga e fumo. «Una via di fuga dai problemi quotidiani», per Crepet. «Un modo per combattere la noia», a sentire la voce dei ragazzi.

 La prima domanda scalda subito l’atmosfera. «Dottor Crepet, ha mai fatto una sbronza?». Risposta: «Uuuuuuuh!». Risate in sala, ma poi si torna seri. «È tutta una questione d’intelligenza. Una sbronza nella vita ci sta, ma quello che non deve accadere è che ci si ubriachi tutte le sere. Questo - ha spiegato lo psichiatra - sarebbe un segnale di disagio, un tentativo di fuga da una realtà difficile. Ci si avvicina a droga e alcol quando la vita non funziona». Spinelli e alcolici come via di fuga da problemi quotidiani. Ma Nicolò Toldo, che frequenta la quarta del liceo giuridico, non concorda. «Io non bevo perché ho dei problemi, ma lo faccio solo per stare in compagnia e divertirmi». Ma ci si diverte solo bevendo? «Ormai è quasi d’obbligo - ci spiega - soprattutto nei paesi: se non si beve si viene visti un po’ male».

 La pensa così anche Alberto Grazioli, che frequenta la prima del liceo classico. «La sera bevo perché ci sono pochi spazi per i giovani, quindi si va al bar e si beve per combattere la noia». Crepet affronta il tema delle stragi del sabato sera, spesso provocate dalla guida in stato di e bbrezza. «Sono una vera guerra se si pensa che, nel medesimo lasso di tempo del conflitto in Iraq, è morto lo stesso numero di persone: tremila. In questo senso ritengo criminali quei gestori di discoteche che si pubblicizzano dicendo “paghi l’ingresso e bevi gratis”. È come dire “ucciditi gratuitamente”, perché un ragazzo che beve otto vodke non può certo mettersi al volante».

 Intanto gli studenti dimostrano d’apprezzare la lezione via sms, coi cellulari che prendono nonostante si stia al piano interrato, tempestando di messaggi Crepet. Ed alcune domande spiazzano l’esperto che non sa cosa dire quando gli chiedono se «ha mai provato a fumare l’ortica?». Sorride dal palco e dice. «No, ma se me la consigliate...». L’incontro è un’altalena tra serietà e risate. «A voi ragazzi - ha detto tornando serio - chiedo di cercare di essere più maturi di noi adulti che spesso diciamo di amarvi, ma poi non siamo coerenti quando si tratta di fare affari sulla vostra pelle. Invece di chiacchiere, bisognerebbe responsabilizzarvi di più facendovi vedere le conseguenze che creano queste sostanze».

 Tra la folla ci sono Giulia Bonetti e Tania Nicolini. «Chi fuma - spiegano - lo fa soltanto per farsi vedere, cercando nella sigaretta sicurezza, per far parte di un gruppo. Bere, invece, è normale: basta stare attenti a non esagerare».

 Insomma, i giovani trentini, ad ascoltarli, bevono e fumano perché fa tendenza, perché non c’è altro, perché ci si annoia. Monsignor Umberto Giacometti, rettore dell’Arcivescovile, ha un’idea diversa. «I problemi si sono acuiti perché nella nostra società c’è un disorientamento della famiglia che ha fatto perdere molti valori. E i ragazzi riempiono il vuoto d’amore buttandosi su strade sbagliate».


CORRIERE ADRIATICO

Appuntamento domenica prossima a Altidona

Prevenzione alcologica

ALTIDONA - Nell’ambito delle attività per la prevenzione alcologica, anche quest’anno, tra le diverse iniziative volte alla sensibilizzazione sui problemi derivanti dall’alcol e dalle complicazioni alcol-correlate, l’Arcat promuove, domenica prossima alle 20 presso il Teatro Comunale -per gentile disponibilità della Amministrazione Comunale - la rappresentazione della Commedia dialettale del gruppo teatrale le Matricole- scritta e diretta da Mara Malloni dal titolo Romantico e Rocambolesco- preceduta da una introduzione di Alice Sanguigni e da testimonianze. L’ingresso è gratuito.


IL GAZZETTINO (UDINE)

PASIAN DI PRATO

Alcol e droga fra i giovani

Alcol e droga tra i giovani, oggi un dibattito. Si terrà alle 20.30 nell’auditorium comunale Elio Venier di Pasian di Prato la conferenza- dibattito dal titolo "Giovani: alcool e droga. Perché?". L’incontro, promosso dal comune vedrà la partecipazione del responsabile del Dipartimento delle dipendenze dell’Ass del "Medio Friuli", Francesco Piani, del responsabile del centro solidarietà giovani "Giovanni Micesio" don Davide Larice, il Forum Giovani di Pasian di Prato insieme all’assessore alle politiche sociali, Ermanno Venier.


IL GAZZETTINO (BELLUNO)

ARSIÈ

Appuntamento al Casel di Fastro

Nuovi incontri per il Casel di Fastro. Stasera, alle 20.15, Loris Burlon dell’Acat affronterà la problematica dell’abuso di alcol. Un’iniziativa volta a sensibilizzare le persone sul tema che sarà moderata da Debora Saccaro. Mentre giovedì prossimo, alle 20.30, Lucia De Cosimo della cooperativa Portaperta illustrerà il progetto regionale "Mamme in rete". «Un progetto - spiega Oscar Dall’Agnol, responsabile dell’associazione Casel di Fastro - La Pigna - punta a offrire un’ottima opportunità di lavoro per persone, in particolar modo donne, che desiderino prendersi cura di alcuni bambini. In una sorta di "asilo a domicilio"»


L’ADIGE

Questa volta ci sono riusciti: fare dell’oratorio una discoteca

di CORONA PERER Questa volta ci sono riusciti: fare dell’oratorio una discoteca. La sfida parte dagli animatori di Sacco che dopo aver coinvolto centinaia di famiglie negli ormai famosi carnevali di gruppo, invitano ora i giovani di tutta Rovereto ad una grande festa che potrebbe anche diventare un appuntamento fisso. Nasce così il «Welcome summer party». L’ultima nata delle idee saccarde, debutta oggi (18 maggio) alle 20.30. «Sarà una festa all’aperto in grande stile, aperta a tutti i giovani che vogliono divertirsi ad una festa gratuita, ma senza alcool» annunciano i volontari. Insomma l’invito è a ballare senza… "sballare". Padre Francesco, che ha raccolto il non facile testimone dal vulcanico Frà Giambo, ha già distribuito più di mille flyer e locandine per pubblicizzare il party in tutte le parrocchie mentre i giovani di Sacco si sono rimboccati le maniche creando uno staff di decine di animatori che servirà cocktail analcolici e animerà la serata con musica da discoteca e balli di gruppo. «Una parrocchia orientata ai giovani è una parrocchia che sa essere in linea con i tempi, proponendo sano divertimento tramite eventi attraenti per il target giovanile» ci dice Antonio Trentini che fa parte dell’intero ambaradàn e ne è stato uno degli ideatori. La sfida? Arrivare a quota 400. «Se all’ultimo carnevale dei bambini siamo riusciti a coinvolgere 300 persone, al WSP ci riusciremo senz’altro». Il party all’oratorio di Borgo Sacco è inserito all’interno della "Festa della Comunità" che nel weekend vedrà la comunità di Borgo Sacco festeggiare attorno ai frati e ai volontari, con uno "stare insieme" diverso e senza steccati. Ne è un esempio anche l’invito rivolto agli extracomunitari ai quali vengono ogni anno riservati posti gratis al pranzo comunitario, in segno di accoglienza e amicizia.


TRENTINO

Incidenti stradali, Italia maglia nera Ue 

Siamo 13 punti sopra la media. La differenza la fanno moto e motorini 

ROMA. Con 900 morti in più della media dell’Unione Europea, il maggior numero di vittime su «due ruote» e incidenti in continua crescita nelle città, l’Italia si aggiudica la maglia nera della sicurezza stradale europea. A dare i voti è l’European Transport Safety Council (Etcs), organizzazione non governativa finanziata dalla Ue: dal suo ultimo studio emerge che nel nostro Paese si muore sulla strada molto più che nel resto del vecchio continente.

 Secondo i dati dell’organizzazione, in Italia il numero di vittime di incidenti di auto e moto è del 13% sopra la media europea. L’indagine ha preso in esame tre fattori: il calo delle vittime, l’utilizzo delle cinture di sicurezza e gli incidenti causati dall’alcool. Sono infatti diecimila i morti l’anno sulle strade d’Europa a causa dell’alcool, 11 mila quelli dovuti alla velocità e altri 10 mila per mancato uso delle cinture. Per quanto riguarda i progressi compiuti da ciascun paese nella riduzione delle vittime, nella classifica dei 27 (Ue 25 più Norvegia e Svizzera), basata su dati dal 2001 al 2005, la Francia figura al primo posto (-35%) mentre l’Italia, che registra un calo del 18% dopo l’impiego della patente a punti, si piazza quattordicesima con ben 2700 morti in più rispetto alla prima classificata.

 A determinare il successo francese: maggiori controlli, misure atte a far rispettare i limiti di velocità, controlli per la guida in stato di ebbrezza e campagne d’informazione. In Italia le cifre sono gonfiate soprattuto dagli incidenti di moto e motorini che vedono la mortalità su «due ruote» in forte aumento con il maggior numero di vittime in Europa: anche se rappresentano appena il 3,6% del totale della mobilità nella Penisola, incidono però per il 26% sulla mortalità generale da incidenti stradali. Non solo. Abbiamo anche le città più pericolose: gli incidenti sono in aumento soprattutto in ambito urbano (dove se ne verifica il 79%, il 45% mortali), anche se la situazione varia da città e città, mentre su tutte le altre strade diminuiscono.

 Va meglio il capitolo «cinture di sicurezza»: in Italia l’utilizzo sfiora l’80%, tra i più alti d’Europa. Infine per quando riguarda la guida in stato d’ebbrezza, il Paese che ha fatto registrare tra il 1996 e il 2005 il maggior calo di morti per incidenti «alcool-correlati» è la Repubblica Ceca (-12%), seguita da Germania, Polonia, Slovacchia, Olanda. Ma ci sono anche Paesi come Spagna, Ungheria, Slovenia, Finlandia e Gran Bretagna che hanno invece avuto un aumento di vittime. E l’Italia? Non si sa: «I dati disponibili non consentono di valutare la situazione» afferma l’organismo europeo. Una condizione questa condivisa con Belgio, Irlanda, Norvegia, Svezia, Cipro e Lussemburgo.

 Insomma «anche se il governo italiano ha adottato un piano nazionale per la sicurezza stradale nel 2002 con obiettivi e priorità chiare», scrivono gli esperti dell’Etcs, «non c’è stata una sistematica attuazione a livello locale» e «c’è in generale una mancanza di volontà politica e questo influisce sul già limitato bilancio dedicato alla sicurezza stradale». (m.v.)


IL MATTINO (SALERNO)

L’inchiesta

Alle 23, scatta l’allarme. Una telefonata al 118 e parte l’ambulanza per i giardinetti di via Vinciprova, oppure per le panchine al lungomare o piazza della Concordia. «C’è un uomo che si sente male, forse è un infarto». È il prologo di un’altra notte d’inferno al pronto soccorso dell’ospedale di San Leonardo. L’ambulanza che arriva in ospedale scarica un uomo che è uno straccio. I soccorsi seguono il protocollo, controlli di routine, ma è facile capire che si tratta di una sbronza. L’uomo che viene trasportato in ospedale ha i sintomi tipici dell’alcolista. Molto spesso è un extracomunitario, o proviene dai Paesi dell’Est: polacchi, ucraini, a volte anche maghrebini. Raramente è reduce da qualche rissa scoppiata tra ubriachi, molto più spesso è solo in preda ai postumi di una buona bevuta di vino scadente, birra o superalcolici. Si fa il controllo e di solito la diagnosi è sempre la stessa: «Non ci sono segni di infarto, ma solo quelli derivanti dall’abuso di alcol». Ma per soccorrerlo magari si è utilizzata un’ambulanza di tipo A. Ma i controlli richiedono tempo e, per forza di cose, rallentano l’attività propria del pronto soccorso, quella che riguarda le vere emergenze, i codici rossi, quelli verdi. L’assistenza agli infartuati, ai feriti degli incidenti stradali. «Si tratta di casi umani: capiamo perfettamente la situazione in cui si trovano queste persone. Ma cui non si capisce perchè siamo noi a dovercene far carico. Ci sono i servizi sociali, si posso trasferire nei centri di accoglienza e possono essere affidati a chi può prendersi cura di loro», dice Franco Di Fabio, infermiere e sindacalista al pronto soccorso. L’altra sera i familiari di un ragazzo che aveva avuto un incidente d’auto, si sono trovati uno di questi stranieri riverso davanti all’ascensore. La paura si impadronisce di tutti. Sembra davvero un cadavere, scatta l’allarme, arriva il poliziotto del drappello. Ma si tratta soltanto di un ubriaco che, dopo la visita di routine presso il pronto soccorso, non ha trovato di meglio che addormentarsi in un cantuccio al caldo. «Avremmo bisogno di spazi anche per assistere questa gente in difficoltà. Ma non ci sono le docce per noi, figuriamoci per questa povera gente. A volte raccogliamo anche degli abiti, qualche cosa da mangiare, ma non si può certo lavorare in queste condizioni», dicono gli infermieri esasperati al pronto soccorsi. Gli immigrati dell’est, giunti in città senza avere un lavoro o una dimora fissa, finiscono per soggiornare alla bell’e meglio nei giardinetti, presso qualche parrocchia o alla mensa dei poveri. La sera, quando la solitudine si fa sentire, cercano un po’ di calore umano tra connazionali. Ma è l’alcol a scatenare gli istinti più bassi. Così si riversano sulle panchine, danno in escandescenze(l’altra sera ai giardinetti di via Irno diedero fuoco ad un gazebo in legno), infine si sentono male. Arriva così l’ambulanza e c’è il conseguente trasporto in ospedale. Almeno due o tre casi ogni sera, che nei fine settimana si moltiplicano.


CALTANET

ALESSANDRIA: ALBANESE A GIP MILANO, NON SONO TERRORISTA

Milano, - (Adnkronos) - ’Non sono un terrorista come ha detto la tv’’. E’ questo quello che ha dichiarato davanti al gip di Milano Paolo Ielo, il giovane albanese di 21 anni, arrestato martedi’ sera per il sequestro e dirottamento di un autobus nell’alessandrino, con 16 passeggeri a bordo. Davanti al giudici l’uomo ha escluso che l’azione fatta avesse un qualsiasi finalita’ terroristica. Quindi ha ammesso le sue responsabilita’ nel dirottamento e ha anche ammesso di avere assunto prima cocaina e alcool.


 

LA SICILIA

E’ stato deferito alla procura della Repubblica

(gi.bu.) E’ stato deferito alla procura della Repubblica un marocchino per guida in stato di ebbrezza. L’uomo, A.C., 32 anni, residente a Modica, ha causato un incidente della strada in piazza Rizzone, mentre era alla guida di un autocarro Ford Transit. Si è scontrato con una Lancia Y condotta dal modicano R.B., 39 anni. Sul posto è intervenuta la pattuglia di pronto Intervento della polizia municipale che ha immediatamente invitato l’extracomunitario a sottoporsi agli accertamenti di verifica circa un eventuale stato di ebbrezza. Presso l’ospedale Maggiore A. C. è risultato positivo e con parametri superiori ai minimi stabiliti dall’art. 186 del Codice della strada.


IL GAZZETTINO (ROVIGO)

POLIZIA

Fugge all’alt della polizia, denunciato

Non si ferma all’"alt" della polizia, gli viene ritirata la patente. A finire nei guai è stato W. B., 29enne di Adria, alla guida di una Bmw serie 3. Il giovane poco dopo le due di notte non si è fermato ad un posto di controllo allestito dalla polizia in viale Porta Adige. Dopo un breve inseguimento l’auto è stata fermata sul piazzale del palazzetto dello sport. Il ragazzo è poi risultato positivo al test dell’etilometro, aveva un tasso di alcol che era quasi il triplo del limite consentito. È stato denunciato per guida in stato di ebbrezza.


CIVONLINE

Lite tra rumeni ubriachi

Una lite violenta, due feriti ed i residenti della zona giunti ormai all’esasperazione. È la cronaca di una nottata, la scorsa, ma potrebbe essere la descrizione di una delle tante al Parco della Resistenza diventato ormai luogo di ritrovo per sbandati e vandali. Attorno all’una gli abitanti del quartiere hanno dovuto chiamare i Carabinieri: quattro rumeni, ubriachi, protagonisti di una rissa piuttosto vivace proprio all’interno del Parco. All’arrivo delle due pattuglie dell’Arma ne erano rimasti solo due, a terra e feriti, con contusioni sul volto e sul corpo, tanto che è stato necessario l’arrivo dell’ambulanza con cui sono stati trasferiti al pronto soccorso del San Paolo per le prime cure. «Una situazione allarmante – tuonano i residenti – il parco non è sicuro». Panchine divelte, scritte sui muri, i giochi per i bambini distrutti e sacchi di plastica pieni di bottiglie di alcolici abbandonate in ogni dove. Oggi è questo il Parco della Resistenza.


IL GAZZETTINO (PADOVA)

VIA CONFALONIERI 

Un maghrebino ubriaco sfascia tre auto parcheggiate in strada

Ubriaco e infuriato per aver litigato con un connazionale, un maghrebino ha sfasciato tre auto parcheggiate in strada "armato" del sostegno di un cartello stradale. A riportare alla calma lo straniero, un tunisino clandestino ventisettenne, ci hanno pensato gli agenti di una Volante del Commissariato Stanga. Il maghrebino è stato denunciato a piede libero per danneggiamento.

Il fatto è accaduto alle 22 di mercoledì in via Confalonieri. Alcuni residenti hanno sentito strani rumori provenire dalla strada e hanno chiamato la polizia. Quando gli agenti sono arrivati sul posto, il tunisino era ancora in mezzo alla via con un pezzo di ferro in mano. L’extracomunitario aveva sfasciato tre vetture: una Golf di proprietà di un padovano sessantatreenne, alla quale aveva rotto il parabrezza, i finestrini laterali e lo specchietto sinistro; una Polo di un ottantatreenne italiano, alla quale aveva spaccato il parabrezza e i vetri laterali e aveva anche ammaccato la cappotta. Infine, il tunisino se l’era presa anche con un furgone Fiat Iveco Daily di proprietà di un pakistano trentunenne al quale aveva mandato in frantumi il parabrezza.

Il tunisino è stato "disarmato", accompagnato nel vicino Commissariato, identificato e poi denunciato a piede libero. Ai tre proprietari delle auto toccherà ora pagarsi i danni.


IL TEMPO

Svaligiata casa di rumeni Tentato furto al market

PRESE di mira anche le abitazioni dove alloggiano gli stranieri mentre i supermercati fanno i conti con bande multietniche di balordi. Porta di casa forzata, a Villalba di Guidonia, in via Brindisi. Le due rumene di 39 e 40 anni quando intorno alle 12 sono tornate dal lavoro hanno trovato ripulito l’appartamento e chiamato la polizia. Bottino, poco più di mille euro, oggetti d’oro e 60 dollari. Una cassa di birra per continuare a bere, invece, avevano scelto nel supermercato Todis in via Roma, un’italiana, 31 anni e due rumeni di 21 e 26 anni, suoi compagni di viaggio nell’alcol. Ma uno dei commessi si è accorto del furto e nonostante la minaccia di un coltello si è piazzato davanti ai tre impossessandosi poi di nuovo della merce sottratta. I militari della Compagnia di Tivoli, intervenuti in pochi minuti, sono stati accolti a insulti, spintoni e strattoni. Nel momento di maggior parapiglia uno del terzetto ha afferrato una bottiglia, ha rotto il collo della stessa minacciando con questa gli uomini dell’Arma. Alla fine i tre sono stati fermati con l’accusa di tentato furto e resistenza a pubblico ufficiale. Ann. Pie.


 

ADNKRONOS

SCRITTORI: STEPHEN KING DIVENTA COLLABORATORE DI GQ ITALIA

Roma, 17 mag. - Lo scrittore americano Stephen King, re dell’horror, collaborera’ con la rivista ’’GQ Italia’’. Lo ha annunciato con un comunicato lo stesso magazine, precisando di essere ’’particolarmente fiero’’ di avere tra i suoi prestigiosi collaboratori anche l’autore di ’’Carrie’’ e ’’Shining’’. King esordira’ con la sua nuova rubrica fissa dal prossimo numero, in edicola dal 2 giugno.

Nel suo spazio, che non poteva che chiamarsi ’’Kingsize’’, il piu’ famoso autore del mondo di romanzi horror si diletta a raccontare le sue riflessioni sui piu’ diversi argomenti: il primo scritto rivela le sue esperienze personali nei 28 giorni che ha trascorso in clinica di riabilitazione affollata di vip interessati ad uscire dal tunnel della droga e dell’alcol. Il breve racconto si intitola ’’Che cosa ho imparato in clinica’’.


 

BLOGOSFERE

Ottakringer, lo sbarco della birra

Ottakringer austriaco apre la fabbrica di birra in Iran. Con un investimento di 25 milioni di euro a 200 km da Tehran sarà operativa la fabbrica che produrrà Birra analcolica. E’ prevista 60 milioni di litri all’anno. Il dirigente di Ottakringer dopo aver firmato il contratto ha detto : " Si dice che la birra avvicina la gente e crea atmosfera amichevole e legami forti, forse la nostra birra riesce avvicinare Iran ad USA, perchè come sappiamo gli armamenti non funzionerebbero".

I deputati iraniani propongono l’istituzione di un gruppo parlamentare per l’amicizia tra Iran e Stati Uniti . La decisione e’ stata presa da un 9 membri del parlamento iraniano, dopo che Teheran si e’ espressa favorevolmente a colloqui con gli Usa sulla situazione in Iraq.


Bresciaoggi (Abbonati)

Spot sulla sicurezza stradale: gli studenti diventano registi

Il Mattino di Padova

e’ un proibizionismo inutile, alla zanonato - enrico ferro

Alto Adige

pub, ordinata la chiusura anticipata

Il Giorno (Milano)

Panico in pronto soccorso: due clandestini ubriachi terrorizzano i pazienti Condannati ieri a 4 mesi sono già liberi

Il Messaggero (Ancona)

FALCONARA - Notte agitata al campo nomadi. U.S. vedendo rientrare il figlio completamene ubriaco, h...

Corriere delle Alpi

strade sicure col guidatore designato

Il Giorno (Nazionale)

Sicurezza sulle strade L’Italia è maglia nera Bocciati senza appello dal rapporto europeo

Il Resto del Carlino (Macerata)

OSIMO - L’iniziativa della polizia municipale di effettuare volontari test del t...

Il Messaggero (Marche)

P.S.GIORGIO - Lotta all’abuso di alcol e droghe. E’ l’impegno assunto dalle amministrazioni ...

Il Resto del Carlino (Macerata)

A Sarnano si parla di droga e dipendenza

Il Resto del Carlino (Pesaro)

Il discobus traghetterà i ragazzi in Romagna

Sembrava un colpo di sonno invece aveva bevuto troppo

Il Tirreno

incidenti stradali, siamo i peggiori in europa

marion cotillard straordinaria piaf dal successo al tunnel di alcol e droga

cocaina sostanza emergente e i giovani bevono di più

spinello e alcol, si comincia a 15 anni - giovanni parlato

L’Unione Sarda (Nazionale)

Pub e discoteche

Il Resto del Carlino (Bologna)

RIMINI CONDANNATI I DUE RUMENI CHE AGGREDIRONO L’EDUCATORE DI DON BENZI Uccisero e rapinarono per comprare la birra: 30 anni


© asaps.it
Sabato, 19 Maggio 2007
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