PISA. Nicola Fustaino, 42 anni il prossimo dicembre,
andava al lavoro al commissariato di polizia, in piazza Trieste a Pontedera.
Era alla guida di uno scooter Piaggio Beverly quando ha incontrato la morte.
Percorreva la statale Tosco Romagnola e, all’altezza del ponte dello
Scolmatore, ha perso il controllo del veicolo. La strada era scivolosa, aveva appena cominciato a
piovere. Nicola arrivava da San Lorenzo alle Corti, dove abitava con la moglie
Elisa Brescia - poliziotta in servizio alla questura a Pisa - e la figlia di
due anni. Chissà quante volte aveva percorso questo tratto di strada
andando al lavoro e negli spostamenti con l’auto di servizio. Eppure ieri
mattina, poco prima delle 8, il destino ha voluto che Nicola non arrivasse mai
dai colleghi. Per lui, che era ispettore capo in forza alla sezione
anticrimine-squadra di polizia giudiziaria, non è stato l’inizio di un giorno
di lavoro, come tanti altri. Dopo un sorpasso, è morto sulla strada, straziato dalla
ruota anteriore sinistra di un autocarro che stava andando verso Fornacette. La
fatalità è stata proprio questo. Mentre Nicola stava perdendo il controllo del Beverly,
arrivava in direzione opposta un altro mezzo, giunto in città da Montemurlo,
per andare a scaricare un carico di frutta. Tra le ipotesi prese in considerazione c’è anche quella
che lo scooter abbia sbandato per una buca, visto che le “giunture” del ponte
sono in alcuni tratti logorate, così com’è consumato l’asfalto. Certo è che in
quel momento la strada era bagnata e molto scivolosa. «Quando l’ho visto, ho frenato ma era tardi - racconta Francesco
G., 47 anni, il conducente del camion - Ha sbandato, è scivolato, è venuto
nella mia corsia e così l’ho investito». L’impatto - a metà del ponte - è stato violento, il corpo
è stato trascinato a lungo. La moto ha urtato contro l’autocarro, poi è scivolata
sulla strada fino ad arrivare all’ingresso della rotatoria di fronte al negozio
Raco. Purtroppo quando i soccorritori - i volontari della
Misericordia e i vigili del fuoco - sono arrivati al ponte dello Scolmatore,
hanno capito, senza bisogno di attendere a lungo, che non c’era niente da fare.
Le scarpe volate in mezzo alla strada erano un triste segnale. Poco dopo il cadavere è stato identificato. Sono arrivati
i colleghi poliziotti in lacrime, il dirigente del commissariato, il comandante
della compagnia dei carabinieri, altri amici di Nicola. Lungo è stato il recupero della salma, che è stata poi
trasportata all’istituto di medicina legale dell’università di Pisa, su
disposizione della dottoressa Romano, magistrato alla procura di Pisa. I mezzi
sono stati sequestrati e ora sono a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Sabrina
Chiellini Da "Il
Tirreno"
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