- il
miglioramento, netto, registrato in alcuni paesi (la miglior prestazione è
della Repubblica Ceca); - l’individuazione
di stati nei quali l’assenza di progressi significativi in ordine alla
riduzione del numero di vittime dovute ad eventi stradali alcol-correlati,
riduce il trend globale di decremento – in questa categoria di mortalità –
registrato nell’ultimo decennio; - l’individuazione
di altre realtà territoriali, tra cui l’Italia, incapaci di monitorare il
fenomeno locale e, quindi, mettere le proprie statistiche a disposizione del
consesso europeo. Non vorremmo ripeterci, ed apparire quindi tediosi: ma ci
pare quantomeno strano che un paese del G8, che a chiacchiere considera la
violenza stradale un fenomeno da limitare il più possibile, non riesca nemmeno
a conoscere l’entità della propria situazione interna. Conoscere il nemico, per
batterlo, è uno dei principi cardine di ogni attività di contrasto.
Evidentemente, in quella che dovrebbe favorire una sempre maggior sicurezza
stradale, noi italiani non brilliamo. Fonte ETSC (*) Variazione percentuale annua nei conducenti coinvolti in sinistri stradali legati all’assuzione di alcol, comparata al numero di conducenti coinvolti in altri incidenti mortali (Germania); (**) variazione percentuale annua in conducenti morti a causa di incidenti stradali correlati all’uso di alcol, comparata al numero di conducenti morti in altri sinistri (Spagna)
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