(ASAPS) -
ROMA, 20 marzo 2007 – Quante volte, uscendo da un bel parcheggio, convinti di
avere fatto di tutto per la nostra sicurezza, ci siamo imbattuti nel classico
cartello che dice “la direzione non risponde degli oggetti lasciati incustoditi
nell’auto”? Viene da pensare, allora: potevo lasciarla in strada, anziché
mantenere la vita troppo facile del gestore, in fondo solo proprietario (o
concessionario) di un fondo o un appezzamento di terreno. Il dubbio deve essere
venuto anche i giudici della Terza sezione Civile della Cassazione, che con
sentenza 5837/07 hanno stabilito che in caso di danni o furti di mezzi
custoditi in un parcheggio privato, quand’anche il gestore abbia esposto
cartelli di esclusione di ogni responsabilità da parte sua, devono essere
risarciti. La Suprema Corte ha così confermato la sentenza precedentemente
emessa dalla Corte d’Appello di Bari, che aveva condannato il padrone di un
garage a risarcire con 7mila euro il padrone di un’auto rubata in sosta.
“L’offerta di prestazione del parcheggio – osservano i giudici – cui segue
l’accettazione attraverso l’immissione del veicolo nell’area, ingenera
l’affidamento che in essa sia compresa la custodia, restando irrilevanti
eventuali condizioni generali di contratto predisposte dall’impresa che
gestisce il parcheggio che escludano un obbligo di custodia poiché – per il
modo rapidissimo in cui il contratto si conclude – è legittimo ritenere che
tale conoscenza sfugga all’utente”. Nessun valore, dunque, a quei cartelli
esposti, che ripetono un po’ beffardi (lo possiamo dire) la solita tiritera:
“se ve la rubano, affari vostri”. Troppo facile, ed i magistrati della Terza
Sezione Civile li bollano come irrilevanti, “trattandosi di clausole onerose
assolutamente nulle in base all’articolo 1341 CC, che fa riferimento alle
condizioni generali di contratto. Ogni eventuale clausola di esclusione della
responsabilità del gestore, nel caso di furto o danni al veicolo, avendo
carattere vessatorio, è quindi inefficace, qualora non sia stata approvata dai
clienti per iscritto”. E quando il martelletto ha battuto sul tavolo, ai 7mila
euro da pagare al cliente derubato, il gestore del parcheggio ha dovuto
aggiungere le spese processuali per i primi due gradi di giudizio e 2mila euro
per le spese della Cassazione. (ASAPS).
|