Se
è vero che in alcune città italiane delle scritte hanno inneggiato alla
morte di Filippo, è altresì vero che l’Italia, quella che noi amiamo di
più, è rimasta letteralmente scioccata da questo orrendo crimine. Sulla
porta del commissariato Politeama di Palermo, qualcuno ha lasciato una
poesia per l’Ispettore ucciso che ci riempie il cuore di malinconia. È
pubblicata sul sito istituzionale della Polizia di Stato e noi la
riproponiamo sulle pagine del nostro.
Alla
mano che ha vergato questi versi così struggenti, noi diciamo grazie, a
nome della brava gente e di chiunque indossi una divisa.
Vi regalo un fiore, perché dai fiori nasce l’amore
un fiore, per tutte le volte che venite chiamati sbirri; un fiore, perché non esistono solo persone che vi disprezzano; un fiore, perché per guadagnarsi il pane, non basta più solo lavorare; un fiore, perché le croci di cui è affastellata la vostra memoria recano la dicitura "morti" e non "vittime"; un fiore, per tutte (le) volte che vorreste reagire ma siete costretti a subire; un fiore, per tutte le volte che la vostra dignità viene calpestata; un fiore per tutto l’odio che vi sputano addosso perché indossate una divisa; un fiore per tutte le volte che non vi considerano semplicemente umani; un fiore perché purtroppo è il massimo che posso permettermi; solo un fiore, perché per rendervi l’onore che meritate non basterebbero tutti i fiori del mondo.
3 febbraio 2007 |