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Notizie brevi 29/01/2007

Imperia, “nonnina prodigio” in sella ad una moto?
La Stradale non crede alla versione di un centauro immortalato dall’autovelox, che alla fine si arrende all’evidenza

 



(ASAPS) IMPERIA – Era il 26 gennaio 2005, e in un piccolo centro del comasco dal rullino di una postazione autovelox fissa il fotografo impressionò una velocissima Yamaha R1 che superava di oltre 60 km/h il limite di velocità. Scattò immediata la contestazione, con la richiesta al proprietario del bolide di indicare i dati di chi si trovava in sella al momento della violazione. Lui pensò bene, per evitare di consegnare la propria patente di guida alla Polizia Municipale e perdere così 10 preziosissimi punti, di dichiarare che alla guida c’era la mamma, una signora di 67 anni. Ben portati, senza dubbio, ma i Vigili non accettarono la versione e fecero ricorso al giudice, che dispose l’esecuzione di un incidente probatorio. Ovviamente, la nonna volante confessò e la giustizia poté fare il suo corso. A distanza di due anni esatti, la storia si ripete ad Imperia, dove l’autovelox della Polizia Stradale ha beccato una fiammante Ducati Monster 900 a 137 orari in una strada statale: quando è stato il momento di dichiarare chi era in sella alla naked, il proprietario ha indicato la propria mamma, in questo caso una signora un po’ in là con gli anni. Ma nonostante la tuta di pelle ed il casco, gli agenti non hanno voluto fare la figura dei fessi: dalla loro, la corpulenza eccessiva di quel centauro, perché di maschio si trattava, e la posa consumata di chi in moto ci va davvero. Niente sala interrogatori alla Cold Case, niente investigazioni scientifica alla CSI, niente profiler dell’FBi alla Whitout Trace o Criminal Minds. Semplicemente buon senso e tanta, tantissima pratica: il figlio, quando ha visto la mala parata e l’imbarazzo della propria mamma davanti alle insistenti richieste di spiegazioni da parte dei poliziotti, ha preso la parola. “ok, ok, c’ero io là sopra, basta così…” Il caso è chiuso. Ci dispiace però che tanti, troppi conducenti riescano comunque a farla franca. La sicurezza stradale è una cosa seria: lo dicono i morti, lo dicono i feriti. A loro, ai loro familiari, non è consentito sorridere compiaciuti dopo aver rifilato la patente del nonno o di un amico compiacente al quale la patente serve meno (magari quella di uno straniero, in vendita su internet), al poliziotto di un ufficio verbali. (ASAPS)


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Lunedì, 29 Gennaio 2007
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