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Notizie brevi 14/12/2006

Polizia locale, novità sul fronte della “difesa personale” - In una lettera al sindaco di Ancona, il ministero dell’Interno dà il via libera alla “mazzetta di segnalazione”

Ancora lontana la possibilità di usare lo spray antiaggressione. Richiesto un parere al Ministero della Salute


Il distanziometro (foto ansa)


(ASAPS) – Molti corpi di polizia locale, in un modo o nell’altro, hanno già dotazioni di questo tipo. Ma per fare chiarezza ed uniformità in materia di strumenti per l’autodifesa, richiesta dal sindaco di Ancona, il ministero dell’Interno ha risposto fornendo numerose spiegazioni. Gli argomenti, in fondo, sono quelli che vanno di moda e che ogni giorno troviamo sui quotidiani di tutto il Paese, nelle cronache di vertenze tra sindacati delle polizie locali e le relative amministrazioni di appartenenza: ci riferiamo allo spray antiaggressione, riempito di un liquido urticante al peperoncino, ed alla cosiddetta “mazzetta di segnalazione”. Quest’ultimo accessorio, che porta un nome elegante e politicamente corretto (distanziometro), da non confondere con il manganello sfollagente.

Alla serie di quesiti posti, il Viminale con lettera 557/st/208.018.1.S.24-3 del 3 ottobre 2006, ha risposto che:

a) L’art. 28 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS), modificato dal decreto Pisanu, ha introdotto nuove norme in materia di dotazione degli strumenti di autodifesa specificatamente destinati all’armamento dei Corpi di Polizia Locale;

b) alla luce di questa modifica normativa, il Ministero ha avviato l’integrazione del decreto ministeriale 4 marzo 1987, n. 145 che contiene "Norme concernenti all’armamento degli appartenenti ai corpi di polizia municipale, ai quali è conferita la qualità di agenti di pubblica sicurezza";

c) queste integrazioni riguardano spray al peperoncino, di capacità superiore a 120 ml e i distanziatori in materiale plastico, di peso non superiore a grammi 500 (cosiddetta mazzetta di segnalazione)

Lo schema del decreto è stato inoltrato al Consiglio di Stato per il prescritto parere.
Dunque, appare chiaro che il ministero dell’Interno ha ormai imboccato la dirittura d’arrivo per questa difficile e controversa materia, concludendo le modifiche al DM 147/1987, recependo le richieste – avanzate ormai da tempo – da parte delle associazioni e delle organizzazioni sindacali che rappresentano le polizie locali. Per quanto riguarda l’adozione di questi accessori in attesa che il decreto venga approvato, il ministero ha lasciato ampia discrezionalità al prefetto della provincia di autorizzare i singoli comandi all’uso del distanziometro, purché rispondenti alla caratteristiche previste. Niente da fare, per ora, per quanto riguarda lo spray (anche se alcuni comandi, per quanto è dato sapere, ne avevano già fatto uso): infatti per l’utilizzo dello spray,  il Consiglio di Stato ha chiesto un parere al Ministero della Salute in merito all’eventualità che i gas in esso contenuti possano nuocere alla salute. Insomma: se il Prefetto è d’accordo, le varie polizie locali potranno già munirsi di distanziatore, seguendo l’esempio dei Vigili Urbani di Milano, ma con l’accortezza di sottoporre prima gli agenti a precisi corsi di formazione alle tecniche operative. (ASAPS)


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Giovedì, 14 Dicembre 2006
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