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Articoli 04/11/2006

Persone diverse, rabbia diversa

L’espressione della rabbia stradale


Il tema della rabbia e dell’aggressività stradale ha ricevuto sempre maggiore attenzione negli scorsi anni negli Stati Uniti. La rabbia stradale, un fenomeno che comprende anche attacchi fisici che possono causare gravi lesioni se non addirittura la morte (ad esempio, provocando lo sbandamento di un altro veicolo o ingaggiando una vera e propria lite stradale), è aumentata negli Stati Uniti di circa il 7% all’anno dal 1990 in poi (American Automobile Association, 1997). Sempre negli U.S.A., alcuni enti sanitari pubblici hanno stimato che le lesioni subite sulla strada (ad esempio, a seguito di comportamenti a rischio come la guida veloce o il cambiamento repentino di corsia) coprono una percentuale che va dal 33 al 66% (Martinez, 1997) del totale delle lesioni denunciate. Inoltre, i conducenti rimasti coinvolti in diverbi con altri guidatori, mostrano un trascorso di un maggior numero di incidenti e di violazioni stradali (Hemenway e Solnick, 1993), mentre i guidatori emersi da alcuni studi come aggressivi mostrano una maggiore incidenza di episodi di rabbia esplosiva o di altre psicopatologie significative. Per ogni episodio di reale aggressione, ci sono migliaia, se non decine di migliaia, di episodi in cui il comportamento dei guidatori può mettere in pericolo loro stessi o gli altri conducenti, e che fortunatamente si manifestano in contesti inadeguati allo scatenarsi di un episodio di aggressività stradale. Alla base di ogni esperienza aggressiva del guidatore c’è comunque un alto livello di attivazione emotiva e fisiologica. A seguito di alcune ricerche di Deffenbacher (1996) e collaboratori è stato sviluppato uno strumento di misura per rilevare i tratti aggressivi dei conducenti, intesi nel complesso come propensione a divenire aggressivi in condizioni di guida. Comparando i conducenti “a basso rischio” di aggressività con quelli “ad alto rischio”, è emerso che questi ultimi tendono ad arrabbiarsi dalle 2.5 alle 3 volte in più rispetto ai primi e che dunque esperiscono rabbia intensa più frequentemente, se provocati. Allo stesso modo, i conducenti “ad alto rischio” sono più frequentemente protagonisti di episodi aggressivi (come ad esempio urlare o gesticolare verso gli altri guidatori) o rischiosi (come ad esempio una guida noncurante), in misura che va da 3.5 a 4.0 volte in più per i comportamenti aggressivi e da 1.5 a 2.0 volte in più per quelli rischiosi, rispetto ai conducenti a “basso rischio”. Alcuni studi condotti in Gran Bretagna hanno mostrato che la rabbia alla guida correla positivamente con la propensione a commettere violazioni stradali in generale e, nello specifico, violazioni che riguardano comportamenti aggressivi e non aggressivi (Lajunen, Parker, e Stradling, 1998). In altre parole, le caratteristiche personali predispongono, quando si è al volante, alla manifestazione di una rabbia più frequente ed intensa e ad un comportamento più aggressivo e ad alto rischio. Di conseguenza, pertanto, a risultati di guida peggiori. Il livello di rabbia, comunque, non è l’unica variabile fondamentale per comprendere le conseguenze negative e la relazione con altri importanti comportamenti, come l’aggressività ed il comportamento a rischio. Può infatti risultare importante anche come le persone riescano ad esprimere o a gestire la rabbia. Ad esempio, due persone possono essere ugualmente arrabbiate a causa della stessa ragione, ma possono esprimere la rabbia in modo diverso. Il primo può urlare ed offendere gli altri guidatori, gesticolando in modo minaccioso, tallonando le altre auto ed ingaggiando con queste una sorta di sfida, che può portare con buone probabilità la fuoriuscita di strada di entrambe le auto. Il secondo, invece, può borbottare qualcosa tra sé e continuare a guidare in condizioni di sicurezza, senza conseguenze negative, risparmiando denaro e stress. Così, le forme di espressione della rabbia, come la sua intensità, possono giocare un ruolo importante sulla salute e sul benessere del guidatore, nonché sulla sicurezza di guida per sé stesso, per i propri passeggeri e per l’intero sistema traffico. Quello della guida è un ambiente particolare e le modalità con le quali l’individuo vi si esprime al suo interno non riflettono altro che i modi con cui la rabbia è espressa in altri ambienti.

*Dottore in Psicologia, operatore di Polizia Stradale  

Riferimenti bibliografici

American Automobile Association (1997). Aggressive driving: Three studies. Washington, D. C.: American Automobile Association Foundation for Traffic Safety Deffenbacher, J. L., Oetting, E. R., Thwaites, G. A., Lynch, R. S., Baker, D. A., Stark, P. S., Thacker, S., & Eiswerth-Cox, L. (1996). State-trait anger theory and the utility of the Trait Anger Scale. Journal of Counseling Psychology, 43, 131-148. Hemenway, D., & Solnick, S. (1993). Fuzzy dice, dream cars and indecent gestures: Correlates of driving behaviour? Accident Analysis and Prevention, 25, 161-170. Lajunen, T., Parker, D., & Stradling, S. G. (1998). Dimensions of driver anger, aggressive and highway code violations and their mediation by safety orientation in UK drivers. Transportation Research, Part F 1, 107-121. Martinez, R. (1997, July). Statement of the Honorable Recardo Martinez, M. D., of the National Highway Traffic Safety Administration. Sub-committee on Surface Transportation, Committee on Transportation and Infrastructure, U. S. House of Representatives, Washington, D. C.  

da il Centauro n. 106


© asaps.it

di Francesco Albanese*

Sabato, 04 Novembre 2006
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