Sempre l’Associazione statunitense ha registrato dati molto positivi relativamente le abitudini ed i comportamenti alla guida dei più anziani. Infatti dallo studio eseguito nel 2004 risulta che i conducenti più anziani coinvolti in incidenti mortali hanno fatto rilevare la minore proporzione tra quei conducenti cui è stato rilevato un tasso di concentrazione di alcool nel sangue (Blood Alcohol Concentration – B.A.C.) pari o superiore a 0.8 grammi per decilitro (g/dL). Anche per quanto riguarda i pedoni anziani rimasti uccisi a seguito delle lesioni riportate a causa di sinistri stradali si sono riscontrate le più basse proporzioni tra tutti i pedoni adulti rimasti uccisi cui è stato rilevato un tasso alcoolemico (B.A.C.) pari a 0.8 g/dL o superiore. Inoltre, i tre quarti (75%) dei passeggeri più anziani occupanti veicoli coinvolti in sinistri stradali con esito mortale facevano uso delle cinture di sicurezza al momento dell’incidente, paragonato al 61% fatto rilevare dagli altri occupanti (classi d’età dai 18 ai 69 anni). Nel 2004 i pedoni della classe di età over 69 sono incorsi per il 66% in incidenti mortali avvenuti in aree diverse da intersezioni stradali. Le altre classi di età hanno fatto rilevare una percentuale del 82%. Nei casi di incidenti che vedevano coinvolti due veicoli, uno guidato da un conducente anziano e l’altro da uno più giovane, c’era una probabilità più che doppia che il veicolo condotto dal più anziano fosse quello rimasto colpito ( rispettivamente 64% e 29%). Nel 44% dei sopraccitati casi entrambi i veicoli stavano procedendo dritti al momento della collisione. Nel 27% dei casi il conducente più anziano stava girando a sinistra – di 7 volte superiore ai casi in cui risultavano coinvolti i più giovani. Medesimi risultati che evidenziano notevoli differenze tra la sinistrosità dei conducenti giovani e di quelli più anziani sono stati rilevati anche dallo studio dell’Upi. L’alcool alla guida, l’eccesso di velocità ed il mancato uso delle cinture di sicurezza sono notevolmente più rari tra i conducenti over 70 rispetto a quelli più giovani. Tipici, invece, per gli anziani sono gli incidenti in corrispondenza delle intersezioni stradali ed il fatto di causare generalmente più incidenti (anche con soli danni a cose o con lesioni lievi). Studi di alcune delle maggiori compagnie di assicurazione hanno definito proprio come incidenti tipicamente “da anziani” quelli che si verificano nell’effettuare manovre di svolta, nell’attraversare strade ed incroci che, per gli ultra 65enni, si verificano con una frequenza doppia rispetto alle classi di età più giovani. E’ stato anche dimostrato come con l’avanzare dell’età quello che aumenta sono i danni alla propria autovettura, specialmente durante le manovre di parcheggio. Se dalle analisi sopra riportate emerge chiaramente che nella circolazione stradale gli anziani costituiscono un problema piuttosto esiguo (se non si può attribuire una valenza a livello mondiale, almeno è stato riscontrato negli USA ed in Svizzera) è altrettanto evidente che l’età comporta una inesorabile e inarrestabile riduzione delle funzioni motorie, fisiche e cognitive. Le conclusioni dei due enti che hanno patrocinato le ricerche sopra analizzate concordano nell’introdurre alcune misure atte ad aumentare la sicurezza degli automobilisti over 70, senza però individuare alcuna necessità di inasprire i relativi sistemi nazionali delle visite mediche. Entrambe le associazioni suggeriscono un controllo obbligatorio della vista ad intervalli regolari (preferibilmente almeno ogni anno) già prima del raggiungimento dei 70 anni; un miglioramento qualitativo delle visite mediche obbligatorie mediante l’introduzione di test standardizzati; migliorie infrastrutturali quali la realizzazione di rotatorie, passaggi pedonali semaforizzati, separazione delle carreggiate per i due sensi di marcia; intensificazione di specifici corsi particolari destinati ai conducenti anziani, miranti soprattutto a stimolarne l’autocoscienza; particolari consulenze e sensibilizzazione per quelle persone che si trovano costrette a ridurre o addirittura smettere di guidare, fornendo notizie utili relativamente ai diversi modi di muoversi nella città senza dover usare la propria macchina, continuando a mantenere la propria indipendenza. *Operatore della Polizia Stradale |
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