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Rassegna stampa Alcol e guida del 3 settembre 2006

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

IL GAZZETTINO (Padova)
L’OPINIONE

Tante proposte per lo spritz d’inverno, ma dall’Università neanche una parola

Il Comitato "Bar per il centro all’Appiani" qualche merito ce l’ha sicuramente. Lo spostamento dei bar lungo il Piovego ha bisogno di qualche energica correzione ma si è rivelata un decisione non priva di una sua intelligenza. E infatti i giovani l’hanno accettata. Adesso davanti alla prospettiva della stagione invernale il Comitato ha il merito di aver presentato pubblicamente la proposta o il progetto relativo al riuso delle arcate esterne dello stadio Appiani. A parte il merito del progetto, sicuramente il metodo è quello giusto :far conoscere a tutta la cittadinanza le proposte sull’uso o il riuso del territorio urbano.

Quello che colpisce in tutta la vicenda delle piazze e degli spritz è il silenzio abissale dell’Università e del suo Magnifico rettore, noto studioso di filosofia e di etica. Davanti ad un evento così importante per la città, il Rettore dell’Università non ha sentito il bisogno di formulare un’ipotesi, un tentativo di spiegazione, una proposta di soluzione. Non si pretende dall’attuale Rettore un Appello agli studenti universitari del livello di quello del suo predecessore Concetto Marchesi il 9 novembre 1943, ma certamente qualche cosa dovrebbe dire. Ed è sempre in tempo per farlo. Possibile che a Padova la forma dominante della socializzazione possa e debba essere quella del bicchier, anzi dei bicchieri di vino di dubbia qualità? Ci saranno delle ragioni di un fenomeno di questo genere. Cosa offre l’Università per il tempo libero dei suoi iscritti? Coraggio, Magnifico Rettore, ce lo dica, ce lo faccia sapere!

In attesa che il Rettore si decida a intervenire, è naturale che si crei uno spazio notevole per le iniziative del "Comitato Bar per il centro all’Appiani".

Una cosa è certa l’iniziativa va inquadrata e inserita in un progetto complessivo per tutta l’area del Pra’ della Valle, da palazzo Memmo (vulgo Angeli) fino al bastione e alla porta di Santa Croce, passando per il vecchio percorso del canale Alicorno tombinato nel 1956.Questo progetto esteso a tutta l’area non c’è.

Eppure si tratta di un’area importante della città caratterizzata da un fortissima leggibilità.

Le questioni da risolvere, le domande alle quali bisogna dare una risposta sono tantissime: vogliamo restaurare il Pra’ della Valle o lasciare che le statue siano completamente distrutte dalla smog? il canale Alicorno deve essere stombinato o no? Gli Amissi del Piovego lo chiedono da anni. Siamo sicuri che il velodromo Monti non debba e non possa essere trasferito nella Cittadella dello sport? L’attuale destinazione burocratica dell’edificio dell’exforo boario è proprio quella giusta? Le gradinate dell’Appiani si devono o non si devono abbattere? Più di un anno fa l’assessore all’urbanistica Luigi Mariani aveva annunciato di aver affidato ad un docente del Politecnico di Milano l’incarico di una consulenza per la riqualificazione della zona del Pra’ della Valle. E poi? Silenzio e tenebre. In cambio abbiamo la proposta del "Comitato dei bar per il centro all’Appiani".

Elio Franzin


LA REPUBBLICA

Intervento d’urgenza al Policlinico di Roma. I medici: "Situazione molto grave". Già in passato al centro di drammatiche vicende

Francesco Nuti cade e batte la testa Operato nella notte: è in coma

Da anni lotta contro alcol, droghe e depressione
di ANNA MARIA LIGUORI e ROBERTO ROMBI

ROMA - L’attore e regista Francesco Nuti è stato ricoverato ieri pomeriggio al pronto soccorso del Policlinico Umberto I di Roma per una ferita alla testa e poi trasportato d’urgenza presso il reparto di neurochirurgia dove è stato operato nel pomeriggio. Nuti è arrivato all’ospedale in coma ed rimasto sotto i ferri per molte ore: l’intervento ha dovuto arginare un ematoma cerebrale. Le sue condizioni sono state definite dai medici "molto critiche". Non è stato ancora accertato in che modo il regista si sia ferito alla testa, ma dai primi accertamenti si pensa ad un incidente domestico, sarebbe cioè caduto in casa e avrebbe sbattuto la testa sul pavimento o contro una superficie dura. Non è la prima volta che Nuti è al centro di drammatiche vicende. Per ben due volte aveva annunciato il suicidio perché nessuno più voleva finanziare i suoi film. Dopo un lungo periodo di successi al botteghino il regista era entrato in un tunnel di depressione. Abuso di alcool e crisi continue l’avevano messo sulla lista nera dei produttori.
Nato a Prato nel 1955 esordisce nello spettacolo con Alessandro Benvenuti e Athina Cenci con cui forma il gruppo comico dei Giancattivi. I primi successi sono legati al mondo della televisione con programmi come "Non Stop" e "Black Out". Nel 1981, il trio approda al cinema con il film "Ad Ovest di Paperino", diretto da Benvenuti. Nuti poi si separa dai due colleghi e, diretto da Maurizio Ponzi, interpreta "Madonna, che silenzio c’è stasera", "Io, Chiara e lo Scuro" e "Sono Contento". Tutti campioni di incassi al botteghino. Prende allora la decisione di dirigere se stesso e nel 1985 firma la regia e produce "Casablanca, Casablanca", seguono "Tutta Colpa del Paradiso" sempre del ’85 e "Stregati" nel 1986. Altri successi sono "Willi Signori" e "Donne con le gonne". Ormai si sente un autore a tutti gli effetti e tenta, supportato dai finanziamenti di Cecchi Gori, un’impresa ambiziosissima.
Il suo film del cuore, su cui punta tutto, deve essere la rivisitazione della favola di Pinocchio, un progetto di grande impegno sia creativo che economico. Comincia a girare "Occhiopinocchio" ma molto presto il budget è sforato e la produzione stringe i cordoni della borsa. Proprio da lì, dall’inciampo in una carriera fino allora folgorante, nasce in Nuti quella depressione e quel ricorso all’alcol che non lo ha più abbandonato. Tranne brevi periodi in cui riesce a disintossicarsi per dirigere, sempre con grandi problemi, almeno altri tre film, "Il signor Quindicipalle" del 1998, "Io amo Andrea" del ’99, "Caruso, zero in condotta" del 2000, per poi partecipare solo come attore al film di Claudio Fragasso "Concorso di colpa" del 2005.
Uno degli ultimi incontri con la stampa nel 2004 è stato disastroso. Si trattava di un confronto del regista con l’allora presidente dei Verdi Pecoraro Scanio per discutere una nuova possibile legge per il cinema. "Avete in mente Jim Morrison, Jimmy Hendrix e il grande Ray Charles che si facevano di droga. Io invece mi faccio di vino". Era la triste confessione pubblica di un uomo che non riusciva a accettare il declino e che sembrava non potersi più liberare del demone dell’alcol


TGCOM

Morto bassista di Carmen Consoli

Cagliari, investito da un’automobile

Tragica fine per un turista milanese di 33 anni, che stava attraversando la strada per raggiungere una discoteca poco distante. L’uomo è stato investito ed ucciso da un’autovettura, al cui volante c’era un uomo poi risultato positivo all’etilometro, sulla statale 195 nei pressi di Santa Margherita di Pula. La vittima è stata poi identitificata come il bassista della cantante Carmen Consoli.

Nell’incidente, che si è verificato attorno alle tre di sabato notte, sono state coinvolte otto vetture. Sembra che ci sia stato un tamponamento a catena e un urto tra due auto che viaggiavano sulle due corsie opposte. La dinamica precisa è ancora al vaglio della polizia stradale di Cagliari.
Leandro Misuriello faceva da anni parte della band dell’artista siciliana. Si era fermato a trascorrere il fine settimana in Sardegna dopo aver suonato in concerto ad Alghero venerdì sera.


BRESCIA OGGI

Via Vallecamonica
Brilli al volante La Stradale ritira 15 patenti

Sono quindici le patenti di guida ritirate dalla polizia stradale di Brescia che ieri notte ha messo in atto un controllo «antistragi» del sabato sera nella zona di via Vallecamonica, alla periferia della città.
Gli agenti, in campo dalla mezzanotte fino alle 6 del mattino, hanno controllato 110 veicoli e 140 persone. Non tutti gli automobilisti controllati erano sobri. Quelli apparsi meno lucidi sono stati sottoposti al controllo con l’etilometro per accertare il tasso alcolico in circolazione. In quindici non hanno superato il test: avevano alzato troppo il gomito e si erano messi al volante senza essere nelle condizioni adatte per guidare in piena sicurezza. I quindici hanno dovuto abbandonare l’auto e tornare a casa a piedi.
I controlli preventivi verranno messi in atto anche nei prossimi fine settimana.


IL GAZZETTINO (Rovigo)
LA NOTTE BRAVA DEL PREGIUDICATO

UBRIACO PICCHIA UN CARABINIERE, ARRESTATO

Non ha ottemperato alle prescrizioni dettate dal regime di sorveglianza speciale. Ubriaco, ha dato in escandescenze scagliandosi addosso ai carabinieri e danneggiando una gazzella. La notte brava di Giancarlo Catter, ventunenne pregiudicato veronese, domiciliato a Castelmassa, si è conclusa in una cella della casa di reclusione di via Verdi dove i carabinieri del Norm della compagnia altopolesana, guidata dal tenente Salvatore Gibilisco, l’hanno condotto con le accuse di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamenti, guida in stato di ebbrezza e violazione degli obblighi di sorveglianza speciale.

Soggetto pericoloso, Catter era stato sottoposto dall’aprile scorso alla sorveglianza speciale per un periodo di due anni. In base all’ordinanza del Tribunale di Rovigo era autorizzato a lasciare la sua abitazione di via Argine Valle soltanto dopo le sette del mattino. Doveva farvi rientro non oltre le venti. L’altra notte - attorno alle 4.30 - i militari del Norm di Castelmassa hanno compiuto il controllo di routine. Catter non era in casa. Mentre si allontanavano i militari hanno notato avvicinarsi una Volkswagen Polo. Si trattava della vettura del ventunenne. L’hanno atteso al varco. Catter era visibilmente ubriaco. I carabinieri gli hanno formulato la prima contestazione proponendogli l’alcoltest. Il pregiudicato ha opposto un netto rifiuto iniziando ad inveire contro i militari. Dai successivi controlli è emerso che l’auto di Catter era sprovvista del tagliando assicurativo. A quel punto doveva scattare il sequestro del mezzo. Il giovane è andato fuori dai gangheri. Ha cominciato a danneggiare la sua macchina a sassate e colpi di bottiglia. A quel punto i carabinieri hanno chiesto rinforzi. Sul posto sono sopraggiunte altre due gazzelle. Ormai fuori di sè, Catter ha iniziare a menare fendenti a destra e a manca colpendo una vettura dell’Arma e finendo di distruggere la propria. Poi si è gettato addosso ad un militare. C’è voluto l’intervento di cinque colleghi per bloccarlo ed ammanettarlo. Domattina comparirà davanti al giudice per il rito direttissimo.

L.I.


IL GAZZETINO (Venezia)

LIDO
Reagisce duramente al controllo tirando calci e pugni agli agenti: veneziano finisce in carcere

Tempi duri per le forze dell’ordine. Non passa giorno senza che un poliziotto o un carabiniere non rimanga ferito nel corso di un controllo. La notte scorsa, un poliziotto del Lido ha riportato ferite guaribili in sette giorni in seguito all’ennesimo controllo nei confronti di una persona che aveva bevuto. Alla Polizia era arrivata la segnalazione che un uomo, in evidente stato di ebbrezza, stava creando qualche problema nell’area a ridosso dell’ex Casinò. Gli agenti si sono portati sul posto dove hanno trovato un tipo che continuava ad urlare e a creare problemi. Quando i poliziotti gli hanno chiesto i documenti quest’ultimo si è scagliato contro di loro, colpendo un agente con calci e pugni. A questo punto l’uomo, Riccardo Vianello di 41 anni, è stato arrestato con le accuse di violenza e resistenza a pubblico ufficiale e per aver rifiutato di fornire le proprie generalità. Sempre duranti i controlli collegati ai servizi per la Mostra del cinema, la Polizia ha inflitto 4 multe agli automobilisti per mancato utilizzo delle cinture di sicurezza e per guida in stato di ebbrezza.


CORRIERE ADRIATICO

Roberto Paci, 32 anni, era davanti al Four Roses con gli amici quandosi è scagliato contro la pattuglia tirando calci e pugni. “Era una furia non riuscivamo a fermarlo” 
Agli Archi un giovane ubriaco scatena il finimondo, arrestato. Gli agenti all’ospedale
Prende la multa e picchia quattro vigili

ANCONA - Prende una multa per divieto di sosta poi, in preda ai fumi dell’alcol, si sfoga assalendo prima un tenente della polizia municipale, poi il capitano ed infine due agenti intervenuti di rinforzo mandandoli tutti e quattro all’ospedale con prognosi che vanno dai due ai sette giorni. L’aggressore, il 32enne anconetano Roberto Paci, residente nel quartiere di Vallemiano, è finito in manette con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e si trova tuttora rinchiuso nella cella del comando della polizia municipale alle Palombare in attesa del processo per direttissima che si svolgerà domani mattina.
Tutto ha avuto inizio ieri intorno alle 7. Roberto Paci, che sembra avere precedenti, si trovava nei pressi del bar Four Roses di via Marconi, nella zona degli Archi, insieme ad un gruppo di amici, quando all’improvviso si è scagliato prima contro il tenente Mario Bruni e poi contro il capitano Sergio De Luca, entrambi prossimi alla pensione.
Il motivo scatenante sarebbe una multa per divieto di sosta presa in precedenza dal Paci. Il 32enne, in stato di ebbrezza, si è avvicinato al capitano e, dopo due colpetti sulla spalla per farlo girare, gli ha rifilato una serie di pugni in viso; stessa sorte per il collega. Entrambi i vigili si trovavano a svolgere alcuni accertamenti per il corretto svolgimento della fiera in occasione della Festa del mare. I due sono riusciti appena in tempo a dare l’allarme via radio richiamando l’attenzione del comando. Sul posto è immediatamente giunta un’altra pattuglia con a bordo due agenti della municipale.
Quel ragazzo continuava però a picchiare come un forsennato - racconta uno dei quattro vigili coinvolti -. Uno dei suoi amici ha cercato di fermarlo ma lui non aveva la minima intenzione di placarsi. Alla fine, con difficoltà, siamo riusciti ad ammanettarlo. Schiaffi, calci e pugni rifilati dunque a più non posso e per diversi minuti senza che nessuno riuscisse a fare nulla per evitare che l’episodio degenerasse ulteriormente. Il tenente ed il capitano si stavano occupando del servizio per la Fiera - aggiunge l’altro collega ferito -. Stavano dando delle delucidazioni ad una signora quando tutto ciò è accaduto senza alcun motivo. Quel ragazzo non l’abbiamo mai visto prima. Non troppo alto né tarchiato, sferrava comunque dei gran cazzotti. Era una vera e propria furia. E i segni lasciati sulle braccia e sul viso degli uomini della municipale parlano chiaro anche a distanza di ore. Siamo intervenuti in sirena - continuano -. Il tempo di aprire lo sportello per scendere dall’auto che lui ci si era già scagliato contro. Solo uno dei ragazzi del gruppo di cui Paci faceva parte ha cercato di fermare il 32enne di Vallemiano. Gli altri, probabilmente, erano rimasti impietriti e forse anche increduli nel vedere quanto di irreale stava accadendo. Una volta ammanettato il giovane - conclude uno dei quattro agenti - abbiamo provveduto ad accompagnare il tenente ed il capitano al pronto soccorso dell’ospedale di Torrette; qui sono stati sottoposti a cure ed accertamenti medici e così, successivamente, è accaduto anche per noi


IL GAZZETTINO (Rovigo)

TAGLIO DI PO

Pescatore venticinquenne perde il controllo dell’auto mentre sta rientrando a casa

Vola fuori strada, è in coma

I medici l’hanno operato d’urgenza al cervello, nel sangue alcol oltre i limiti

Non è riuscito ad abbordare una curva a sinistra. L’auto ha proseguito diritta decollando letteralmente dall’asfalto. Ha compiuto un volo di una settantina di metri. Dopo aver superato un fossato ed una stradina vicinale è planata su un campo incolto. Sequenze da brivido quelle comparse agli occhi dei primi soccorritori. L’ennesimo sinistro di quest’estate nera sulle strade polesane si è verificato alle 5.50 lungo la S.P. 38, in territorio di Taglio di Po, nei pressi dell’azienda agricola Novoplant. Disperate le condizioni del conducente.

Luca Crepaldi, venticinquenne pescatore originario di Contarina, residente a Gorino Sullam, rientrava a casa al volante della sua Opel Astra station wagon. Aveva trascorso la serata ad una festa in compagnia di amici. Forse per un colpo di sonno, forse per l’eccessiva velocità ha perso il controllo della vettura finendo fuori strada dopo un volo pauroso. Sul posto sono sopraggiunti i sanitari del 118, i vigili del fuoco di Adria e i carabinieri del Nucleo radiomobile della compagnia bassopolesana. Il ragazzo è stato caricato sull’ambulanza e trasportato d’urgenza al pronto soccorso della Casa di cura di Porto Viro. Dopo i primi accertamenti i medici ne hanno disposto il trasferimento al Santa Maria della Misericordia di Rovigo. Luca Crepaldi è stato accolto nel reparto di rianimazione della Neurochirurgia in gravissime condizioni. I sanitari hanno deciso di sottoporlo ad un delicato intervento al cervello. Il destino del venticinquenne sembra appeso ad un filo. Molto dipenderà dal modo in cui il ragazzo saprà reagire alle cure. Come di prassi i militari del Norm di Adria l’hanno sottoposto all’alcoltest. Nel sangue di Crepaldi c’era una percentuale di alcol tre volte superiore ai limiti di legge.

Luca Ingegneri


IL GAZZETTINO (Belluno)
AZZANO DECIMO

Ebbro finisce nel fosso

Ci sono stati momenti di grande tensione, ieri intorno alle 14, lungo la Strada provinciale che porta ad Azzano. Un artigiano, perso il controllo del furgone, è finito fuori strada. L’uomo, all’arrivo del personale del "118", ha rifiutato i soccorsi, dando in escandescenza. È così emerso che aveva la mente annebbiata dall’alcol. Subito è arrivata la Stradale che ha provveduto a identificarlo, sottoporlo ad alcoltest (nonostante la "resistenza") e a ritirargli la patente.


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

Già detenuto Il clandestino rumeno respinge le accuse 

Rapimento della bambina arresto-bis per l’indiziato
Arresto-bis per Jon Nita, il rumeno di 52 anni arrestato a Torremaggiore la sera del 20 agosto perchè avrebbe tentato di rapire una bambina di 6 anni che giocava davanti casa. Il rapimento, forse a sfondo sessuale secondo quanto ipotizzato dai carabinieri, era stato sventato dal padre della vittima e da un carabiniere in servizio a Foggia che abita a Torremaggiore. E’ stato il gip del Tribunale di Lucera a firmare la nuova ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Nita, notificatagli in cella dai carabinieri della compagnia di Foggia: si tratta di un provvedimento confermativo di quello già emesso dal gip di Foggia. Visto che l’arresto di Nita era stato materialmente eseguito a Foggia (il carabiniere l’aveva portato in caserma per sottrarlo alla rabbia di alcune persone), era stato il gip dauno a convalidarlo per poi trasmettere gli atti alla Procura di Lucera competente a indagare perchè Torremaggiore ricade nella sua giurisdizione: se il gip di Lucera non avesse firmato il nuovo provvedimento restrittivo, quello emesso dal collega foggiano sarebbe decaduto entro 20 giorni e l’indagato scarcerato. Nita si dichiara innocente, pur sostenendo di ricordare poco di quanto successo la sera del 20 agosto in quanto era ubriaco.


CORRIERE ADRIATICO

Continua la campagna per incrementare il numero dei donatori L’appuntamento è nel pomeriggio al centro Itaca dell’Anffas
Avis, festa con merenda e giochi
FANO - Oggi pomeriggio, alle ore 16, si svolgerà al centro Itaca dell’Anffas, l’iniziativa Avis in festa.
Tutti i soci del benemerito sodalizio si ritroveranno per trascorrere un pomeriggio in festa, gustare una merenda, giocare e ascoltare buona musica.
I donatori di sangue possono ritirare il buono di consumazione gratuito che dà diritto a un panino con porchetta o a una piadina con affettato, nella sede dell’Avis fanese, in via San Francesco 53.
Coloro che non sono soci Avis potranno ugualmente gustare la merenda e trascorrere un intero pomeriggio di festa al prezzo di 6 euro. Poi, dato che il vino fa buon sangue, (*)  ci sarà vino a volontà per tutti.
Al centro Itaca sarà possibile prendere parte ai giochi sul prato, fare passeggiate a cavallo, visitare la fattoria degli animali, ballare al suono di un’ allegra orchestrina.
In questo modo l’Avis, presieduta da Massimo Seri, intende offrire un momento di aggregazione e di gratificazione a tutti coloro che si sono resi disponibili ad effettuare il più bel gesto che una persona possa fare nei confronti del prossimo che si trova in stato di necessità: donare il proprio sangue.
Un atto gratuito, disinteressato, che può salvare delle vite umane. E di sangue ce n’è sempre più bisogno, specie dopo la diffusione della attività dei trapianti che viene praticata anche nel nostro territorio. Non cessa quindi la campagna di sensibilizzazione, effettuata dall’Avis fanese per incrementare il numero dei suoi iscritti, specialmente nei confronti dei giovani che, avendo una vita davanti a sé, possono contribuire con un considerevole numero di donazioni.
Altra iniziativa di particolare interesse è l’organizzazione di una gita di due giorni a Torino. Soci e non soci che fossero interessati a partecipare alla bella iniziativa possono sin d’ora prendere contatto con la segreteria dell’Avis comunale che si trova in via San Francesco.
m.f.

(*) Nota: non solo non è vero, ma anzi, avere problemi alcol correlati è un motivo di esclusione dalla donazione di sangue.


IL RESTO DEL CARLINO (Ferrara)

Guida ubriaco: patente ritirata

IL TIRRENO

patente ritirata a ragazza trovata ebbra alla guida

picchia i carabinieri, arrestato olandese

ubriaco alla guida finisce contro un albero


© asaps.it
Lunedì, 04 Settembre 2006
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