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Rassegna stampa Alcol e guida del 21 agosto 2006

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

IL GAZZETTINO

INCIDENTI
Tragico bilancio del fine settimana sulle strade italiane: in Trentino-Alto Adige e nel Bergamasco 

Contromano nel tunnel: una vittima 

Morta una ventenne di Innsbruck. Trento: deceduto nell’auto in fiamme 

È stato un fine settimana di sangue sulle strade italiane per numerosi incidenti che hanno provocato morti e feriti.

BOLZANO - Si chiamava Margareth Schaumburg, la ventenne turista austriaca di Innsbruck, che ha perso la vita nell’incidente della notte scorsa sull’A22, nella galleria dell’autostrada del Brennero, tra Campodazzo e Ponte Gardegna, tra i caselli di Chiusa e di Bolzano Nord. I genitori della ragazza hanno riportato lievi ferite. La vettura è finita in fiamme. L’uomo che guidava ubriaco è Julio Cesar Cruz Vidal, 31enne peruviano che da anni lavora ed è residente a Merano. Ora, è piantonato all’ospedale di Bressanone.

TRENTO - Ha cessato di vivere all’ospedale civile di Brescia Damiano Prete, 39 anni di Pieve di Bono, in provincia di Trento. L’uomo era rimasto vittima di un incidente mentre stava viaggiando nella notte insieme all’amico Nicola Manera, 28 anni di Agnosine, che si trovava alla guida di una Volkswagen Polo, di proprietà del Manera. Mentre i due stavano salendo da Salò verso i Tormini, in direzione della Val Sabbia, sulla provinciale, l’auto è uscita di strada, schiantandosi contro un albero. L’autista, risultato positivo all’alcoltest, rimasto illeso nello schianto, è riuscito a liberarsi e ad uscire da solo dall’abitacolo ed ha subito cercato di aiutare l’amico, incastrato tra le lamiere. L’auto ha preso fuoco ed ha provocato ustioni sul 50% del corpo. All’ospedale di Desenzano prima, e a quello civile di Brescia poi, dove il poveretto ha cessato di vivere, proprio per le ustioni riportate. Damiano Prete a Pieve di Bono era titolare di un bar proprio nel centro del paese.


CORRIERE ADRIATICO

Sul posto per i rilievi la Polizia stradale di Fermo che ha effettuato per tutta la notte controlli a tappeto lungo le strade del litorale

Sbanda sulla Statale e tampona due veicoli, cinque feriti. Sette patenti ritirate per stato di ebbrezza

Si mette alla guida ubriaco e provoca il caos

FERMO - Alza il gomito. Un bicchiere - o forse di più - in compagnia degli amici in un locale della riviera e poi via, si rimette alla guida dell’auto per tornare a casa. Ma l’alcol, come ormai noto a tutti, provoca sempre brutti scherzi. E’ così che R.M., giovane bolognese di 25 anni in vacanza nel Fermano, comincia a sbandare e solo per un miracolo il bilancio di quanto accade dopo non parla di vite tragicamente spezzate. Il mattinale della Polizia stradale di Fermo, in servizio nella notte tra sabato e domenica con tre pattuglie, riferisce, per fortuna, solo (si fa per dire) di tre autovetture semidistrutte e cinque feriti, tutti di età compresa tra i 20 e i 29 anni. L’incidente accade quasi all’alba, alle 4.30 del mattino di ieri lungo la Statale 16 Adriatica, in pieno centro abitato a Porto San Giorgio, poco più a nord del viale della stazione. L’auto condotta dal venticinquenne bolognose, una Renault Clio, all’altezza di via Caio (civico 219) comincia a sbandare. Zig-zag, zig zag fino ad invadere l’altra corsia e tamponare due autoveicoli che procedono in senso opposto. Uno schianto “attutito” dal fatto che, in quel tratto di strada, non si può viaggiare, per ovvie ragioni, a velocità ipersoniche. La Clio tampona prima una Ford Fiesta condotta da un ventenne di Fermo, R.P., e poi un’Audi 80 alla cui guida si trova M.A., giovane di nazionalità macedone di 29 anni. Nello scontro restano feriti, oltre ai tre conducenti anche due passeggeri, uno dei quali, R.A. di 23 anni era nella macchina del fermano. Immediatamente gli automobilisti e alcuni residenti, destati dal sonno per il frastuono generato dall’incidente, chiamano i soccorsi. Sul posto una delle tre pattuglie della Polizia Stradale in servizio nella notte nel Fermano, oltre che i sanitari del 118. Per fortuna i cinque ragazzi riportano ferite guaribili in una manciata di giorni. R.M. viene subito sottoposto all’etilometro, prassi non consolidata ma comunque frequente, specie quando gli incidenti riguardano giovani e quando accadono nelle ore notturne e il controllo conferma che il giovane è positivo. Tradotto: ha alzato il gomito.

Oltre al bolognese, a fine nottata le tre pattuglie scoveranno ben altri sei conducenti in stato di ebbrezza. Per tutti, come prevede la norma, sono scattati ritiro e detrazione di 10 punti dalla patente oltre che denuncia all’autorità giudiziaria. Non solo ci sono giovani che continuano a mettersi alla guida dopo aver bevuto, nonostante le mille e più raccomandazioni che arrivano da ogni dove, ma c’è anche chi, incurante probabilmente dei danni che potrebbe cagionare, guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti. I poliziotti fanno scattare, anche per lui, sequestro del documento di guida e denuncia. In tutto nel corso della notte vengono controllati circa cento veicoli ed elevate dodici sanzioni. Dall’inizio dell’anno, a seguito di cinque servizi mirati effettuati dalla Polizia stradale per il contrasto e l’abuso di alcolici, sono state ritirate ben 119 patenti di guida con un numero di punti decurtati che supera quota 1.200. Gli stessi agenti della Stradale fanno rilevare però che, per lo meno nell’ultimo servizio effettuato, solo il 7 per cento dei controllati risulta positivo all’alcol-test. Dati che fanno ben sperare ma non abbassare la guardia.


CORRIERE ADRIATICO

Lungomare nel mirino di vandali e ubriachi Una questione che non può essere circoscritta a un solo quartiere

La richiesta del presidente degli albergatori Pansieri dopo essere stato aggredito per non aver dato alcolici

“Al Lido servono più polizia e carabinieri”

FANO - “Il Lido è solo la punta di un iceberg: quello che c’è sotto investe tutta la città”: questa dichiarazione fatta da Federico Pansieri, presidente della Cooperativa Alberghi Consorziati di Fano, Torrette, Marotta, dopo aver subito l’aggressione di un cliente che, visibilmente alticcio, chiedeva da bere dopo l’orario in cui è fatto divieto di servire alcolici, la dice lunga su come gli operatori vivono la questione dell’ordine pubblico. Una questione che non va circoscritta a un quartiere o a una zona di interesse turistico, ma va considerata a livello cittadino.
La popolazione fanese è cresciuta sensibilmente in questi ultimi cinque anni, raggiungendo i 62.000 abitanti, ed è un dato di fatto che gli episodi di violenza si sono intensificati con l’insediamento di immigrati sia provenienti in modo particolare dai Paesi dell’est che da altre regioni italiane.
Diverse culture, diversi modi di vita, più che la volontà di integrarsi, si stanno sovrapponendo alle tradizioni fanesi e di questo la città ne rimane scossa. “Non possiamo restare inerti di fronte a quello che sta accadendo - ha detto ancora Pansieri - quello che serve è una maggiore presenza degli agenti preposti alla tutela dell’ordine pubblico, in modo che in caso di necessità, il loro intervento sia tempestivo. E questo si può ottenere solo se l’organico di Polizia e Carabinieri sia equiparato allo sviluppo demografico della città. Per questo ho invitato di nuovo l’assessore al turismo e vice sindaco Francesco Cavalieri a insistere nei confronti del Prefetto, perché si faccia interprete e sostenga questa esigenza a livello governativo.
A Pansieri è stata espressa la solidarietà del presidente provinciale della Confcommercio Giancarlo Pedinotti e del segretario fanese della stessa associazione di categoria Francesco Mezzotero: Pansieri - hanno rilevato questi ultimi - ha dimostrato di avere coraggio nel rispettare la normativa in vigore. Di fronte all’insistenza e alle minacce di un cliente che chiedeva alcolici dopo le 3 di notte, egli poteva tranquillamente soddisfarlo senza incontrare noie, invece è stato coerente con le prescrizioni dell’ordinanza in vigore, ma gli operatori non possono essere lasciati soli a fronteggiare le reazioni dei malintenzionati, pagandone le conseguenze, occorre che la loro onestà venga sostenuta da una presenza costante delle forze dell’ordine. Sabato scorso, uno dei giorni critici per l’aspetto della sicurezza del Lido - quando cioè la movida impazza e il tasso alcolico inizia a dare alla testa - il furgoncino dei Carabinieri è apparso dalle 22 e si è sistemato proprio al centro di piazzale Seneca, per ottenere la massima visibilità.
Esso ha costituito una presenza importante che ha infuso sicurezza nelle famiglie di turisti e residenti che affollavano la passeggiata del lungomare e costituito un deterrente per i malviventi dalla rissa facile.
Ma al Lido c’è anche chi il problema della sicurezza se lo sbriga da solo. E’ il caso per esempio del proprietario del Nuovo Beaurivage che ha tra i suoi giovani dipendenti alcuni buttafuori, pronti ad intervenire in caso di necessità. Prevenire è meglio che curare...
E’ inutile chiudere gli occhi - ha detto - una delle principali minacce all’ordine pubblico è costituita dal traffico di stupefacenti. Noi siamo riusciti ad allontanare dal nostro centro commerciale tossicodipendenti e spacciatori, ma questo non significa che il fenomeno sia scomparso.


IL GAZZETTINO (VENEZIA)
SAN DONÀ

A preoccupare i cittadini anche via Ancillotto 

«Piazza IV Novembre non sia un’altra via Anelli»

"Piazza IV Novembre e via Ancillotto a San Donà come via Anelli a Padova". È la definizione che suona come un campanello d’allarme data da residenti e commercianti per la situazione incandescente che viene a crearsi quasi ogni fine settimana in centro città. A turbare la quiete la presenza di immigrati, per lo più neri, che da circa sei mesi trasformano la grande piazza in un bivacco. "Questa zona sta diventando un ghetto - spiegano gli interessati esasperati - tre i punti caldi, corrispondenti ad altrettanti esercizi aperti da alcuni connazionali: il Kebab di via Ancillotto e i minimarket nel vicino vicolo Nuovo e al civico 21 del complesso Europa". L’emergenza maggiore è per quest’ultimo punto di ritrovo. "Da call center - continuano i cittadini - il negozio è diventato ambiente in cui si vendono prodotti di tutti i tipi: alimentari, abbigliamento, acconciatura e bevande fino a notte fonda. L’esercizio è aperto tutti i giorni e senza limite di orario. Dopo le 21, dal venerdì alla domenica, inizia la festa. Per eludere i controlli chiudono la serranda ma uno di loro resta sulla porta e fa entrare solo i connazionali. All’interno birra ed alcolici scorrono a fiumi, con centinaia di persone in fila ad aspettare. Il risultato sono bottiglie sparse, odori maleodoranti, escrementi umani e immondizie che imbrattano la piazza, carte oleose e avanzi di cibo nelle cassette delle lettere. Se protestiamo ci prendono di mira e per tutta la notte suonano il campanello. In alcuni casi si sono verificati anche episodi di violenza tra i presenti, in evidente stato di ebbrezza. Oltre ai maggiori controlli chiediamo una maggiore illuminazione. Come se non bastasse, infatti, durante la settimana assistiamo anche a episodi di prostituzione maschile, esercitata approfittando delle zone buie della piazza, rifugio anche per balordi, specie nel parcheggio sotterraneo, dove talvolta passano la notte".

Davide De Bortoli


IL MESSAGGERO (MARCHE)

Arrivano gruppi del centro Europa, cambia volto il turismo in provincia 

di DIANA MARILUNGO

(…)

Intanto è iniziato il rientro dalle vacanze per la grande massa di coloro che hanno scelto le coste del fermano e dell’ascolano. Il ritorno è stato caratterizzato, ieri, dal traffico intenso specialmente sull’autostrada. Si è svolto senza grossi disagi per quelli che si sono messi in viaggio già dalle prime ore del mattino lasciando le strutture di accoglienza locali all’ancor numeroso gruppo di turisti che sono arrivati nel pomeriggio. Il traffico sull’A 14 nel tratto tra San Benedetto del Tronto e Porto Sant’Elpidio è stato sostenuto e con qualche piccolo incidente. In particolare ci sono stati alcuni tamponamenti con feriti lievi. Non si sono però verificate code. La velocità verso nord degli autoveicoli è stata dai 30 ai 40 km orari, mentre verso sud intorno ai 100 km orari. Nel corso dei controlli volti a contrastare il fenomeno delle “stragi del sabato sera“ effettuati dal distaccamento Polstrada di Fermo sono stati rilevati due incidenti stradali con sette feriti. Uno è accaduto a Grottammare e l’altro a Porto San Giorgio. Nel primo sono stati coinvolti due veicoli e nel secondo tre. Gli agenti hanno inoltre ritirato otto patenti, sette per guida in stato di ebbrezza alcolica ed una per guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti. Gli stessi automobilisti sono stati denunciati all’autorità giudiziaria e a loro sono stati detratti punti dalla patente. La Polizia ha anche contestato ben 12 reati al Codice della strada ad altrettanti conducenti. Dall’inizio dell’anno, per abuso di alcolici sono state ritirate dalla Polstrada 119 patenti e decurtato oltre 1200 punti. Rispetto allo stesso periodo del 2005 le patenti ritirate sono aumentate di 20 unità.


CORRIERE ROMAGNA

Ubriachi alla guida ritirate 88 patenti

RIMINI - Continua la strage di patenti. Venerdì e sabato notte le strade, soprattutto nei pressi delle discoteche, sono state pattugliate dagli uomini della polizia stradale nell’ambito del progetto “Guido con Prudenza, zero alcol tutta la vita” volto a contrastare le stragi del sabato sera.I poliziotti hanno controllato 711 automobili e 777 persone. Hanno sottoposto all’alcol test 331 automobilisti il venerdì notte e 380 il sabato sera. Tra questi ben 88 erano ubriachi e hanno pagato la loro serata alticcia con il ritiro della patente. Invece, i biglietti regalati a chi aveva trascorso la notte in pista senza alzare il gomito, sono stati 241. In tutto i punti decurtati sono stati 940, le carte di circolazione ritirate sette e le auto sequestrate due.


CORRIERE ROMAGNA

Ebbrezza, saltano 26 patenti

Ravenna - Ultimo week end di controlli sulle strade nell’ambito dell’iniziativa “Guido in sicurezza”.Alla fine il bilancio della nottata parla di 26 patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza per un totale di 341 punti decurtati.Le otto pattuglie impegnate nel servizio tra Marina di Ravenna e Milano Marittima hanno fermato 317 veicoli e controllato 360 persone.Di queste, 283 sono state sottoposte alla prova dell’etilometro. Altre 4 patenti sono state ritirate per eccesso di velocità. In totale sono state rilevate 35 infrazioni al codice della strada. Sedici infine i biglietti gratuiti per la discoteca regalati ai conducenti delle auto trovato sobri.Ieri intanto ultima giornata di controesodo estivo. Il traffico non ha creato grossi problemi. Il maltempo infatti ha scaglionato il ritorno a casa dalle vacanze evitando code e rallentamenti. In mattinata situazione abbastanza critica nei pressi di Mirabilandia. Il tempo incerto infatti ha indotto i turisti ad optare per il parco dei divertimenti che si conferma attrazione dell’estate.


IL GAZZETTINO (ROVIGO)

Aveva un livello di alcol nel sangue pari al doppio del ...

Aveva un livello di alcol nel sangue pari al doppio del limite minimo consentito. Patente ritirata, quindi, per M. M. 29enne marocchino residente a Solesino.

A fermarlo, nella notte fra sabato e domenica, mentre era alla guida di una Golf, sono stati gli agenti della polizia stradale di Badia Polesine. L’auto sulla quale guidava il cittadino extracomunitario è stata bloccata sulla strada che collega Lendinara a Badia all’una di notte. La vettura procedeva quasi a zig zag, un pericolo quindi per la sicurezza stradale. Gli uomini della polstrada allora lo hanno fermato e lo hanno sottoposto al test dell’etilometro. L’esito dell’esame ha evidenziato che il marocchino aveva un tasso alcolico doppio di quello consentito. Immediato il provvedimento del sequestro della patente di guida. L’extracomunitario è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza.


IL MESSAGGERO (ABRUZZO)

Ubriaco danneggia il bus: denunciato ... 

Ubriaco, è salito sul bus, linea 38, ma pretendeva di scendere sotto casa. Il conducente si è opposto, lui ha spaccato un finestrino. E’ stato denunciato dal 113 per danneggiamento aggravato. E’ successo sabato sera, sulla Tiburtina.


IL MATTINO (AVELLINO)

LAURO

Disturba i medici del 118: denunciato

In stato di confusione dovuto all’alcol, disturba di notte il personale medico del 118 di Lauro tanto da impedire il regolare servizio. Per questo è stato denunciato dai carabinieri un 27enne pregiudicato di Lauro che è stato poi trovato in possesso di una pistola giocattolo senza tappo rosso.


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (TARANTO)

L’incredibile episodio si è verificato l’altra notte in piazza Italia 

Aggrediscono i poliziotti sei arresti a Campomarino

È finita in cella la notte violenta di sei dei numerosi giovani che stavano creando non poco fastidio ieri mattina alle 3 nella centralissima piazza Italia, a Campomarino di Maruggio. Sono stati alcuni residenti nella zona, stanchi di dover ascoltare i loro schiamazzi a notte inoltrata, desiderosi di riposare e anche impauriti per gli insulti e le minacce fatte a chi aveva chiesto di abbassare la voce, a chiamare il 113. In zona c’era una pattuglia del commissariato di polizia di Manduria che così è stata mandata dalla centrale operativa a verificare cosa stesse accadendo. Gli agenti, però, appena sono giunti in prossimità di piazza Italia e di alcuni bar che si trovavano nel cuore della località balneare, sono stati letteralmente aggrediti da circa un centinaio di giovani, molti dei quali in preda ai fumi dell’alcool. Contro i poliziotti - informa un comunicato stampa emesso dalla questura - sono state lanciate pietre e bottiglie che hanno finito col danneggiare l’autovettura di servizio ed altre macchine che si trovavano parcheggiate nelle vicinanze. I poliziotti hanno immediatamente chiesto rinforzi, facendo giungere sul posto altre pattuglie. Gli agenti, coordinati dal vicequestore aggiunto Rossella Fiore, hanno provveduto non senza fatica a calmare gli animi e ad identificare sei degli aggressori: un diciassettenne è stato affidato ai famigliari, altri cinque giovani sono stati invece arrestati per violenza, minacce e lesioni a pubblici ufficiali e per danneggiamento aggravato. Si tratta di Pietro De Paolis, di 21 anni, Willy Caforio, di 22, Massimiliano Vacca, di 19, Francesco Pesare, di 19, e Paride Caforio, di 21. De Paolis, Caforio e Vacca sono peraltro già noti alle forze dell’ordine. Le indagini proseguono per identificare gli altri giovani che hanno partecipato alla vile e ingiustificata aggressione.


LA PROVINCIA DI CREMONA

Lamentele. In piazza Marconi, piazza Stradivari e via Decia

Schiamazzi, skate-boarders e ubriachi: vigili mobilitati

Schiamazzi, musica alta e fastidiosa, skate-boarders impegnati in evoluzioni tanto ‘audaci’ da suscitare le reazioni stizzite dei turisti tra piazza Marconi e piazza Stradivari, un ubriaco molesto in via Decia: e così, in una domenica per il resto totalmente tranquilla, caratterrizzata dal caldo e dalla città deserta, gli agenti della polizia municipale hanno comunque avuto il loro bel lavoro da sbrigare. Alle prese con ‘problemi’ tipicamente estivi. Tante le richieste di intervento ricevute al centralino: una decina quelle di residenti, soprattutto anziani, che si lamentavano di radio e televisioni ascoltate e guardate con volume troppo alto. In tutti i casi, che si sono verificati in quartieri diversi della città, l’arrivo dei vigili ha risolto tutto. Senza conseguenze. Più complicate, invece, le trattative con gli skaters che, tra il primo pomeriggio e le 18, hanno monopolizzato gli spazi tra piazza Marconi e piazza Stradivari. Non che facessero nulla di male, i ragazzini. Anzi. Solo che, se per qualcuno la loro presenza è stata un tocco di colore e vivacità nella domenica sonnacchiosa di Cremona, per altri è stata un ‘fastidio insopportabile’ al punto da tempestare di telefonate la polizia locale. Infine, in via Decia, agenti alle prese con un ubriaco particolarmente molesto.


IL TEMPO

CAMPOBASSO

Si sono svolti ieri, a Bonefro, i funerali dell’uomo di 37 anni, morto sabato notte, dopo ...

... alcune ore di agonia, nel reparto di rianimazione del Cardarelli. Un decesso apparso subito sospetto e che, dalle circostanze ricostruite dagli agenti della Sezione Narcotici della Squadra Mobile di Campobasso, sembrerebbe sia stato causato da un’overdose di eroina. Ipotesi che ha indotto il Sostituto Rita Caracuzzo della Procura di Campobasso a richiedere l’autopsia sul corpo della vittima. Dai risultati, resi noti ieri mattina, l’autotrenista sarebbe morto per arresto cardiaco, causato molto probabilmente da un cocktail di alcol e droga. Una conferma che potrebbe arrivare nei prossimi giorni, quando si conosceranno i risultati dell’esame comparativo tra le tracce di sostanze stupefacenti rinvenute nel cabinato e quelle rilevate nel sangue dell’uomo. M.C.


IL MATTINO (CASERTA)

Rumeno ucciso durante rissa Quattro arresti

TINA CIOFFO Villa Literno. Il suo corpo venne ritrovato nelle campagne di Villa Literno e da ieri i responsabili dell’assassinio sono stati assicurati alla giustizia. Il provvedimento di fermo ha colto due uomini A.V. 44 anni e I.C. 27 anni già in carcere e due donne S.A. 36 anni e N.C. 26 anni in obbligo di dimora. Tutti di nazionalità russa e tutti in Italia senza permesso di soggiorno. Il delitto del rumeno trentenne C.M., che risiedeva a Villa Literno da tre anni mantenendosi con lavori saltuari come imbianchino e muratore, fu consumato nella notte fra il 31 luglio e il primo agosto. Ucciso da un oggetto contundente così come precisato dall’esame autoptico eseguito nell’istituto di Medicina Legale dell’ospedale di Caserta, il cadavere del giovane rumeno che i russi avrebbero voluto occultare, venne rinvenuto dopo ventiquattr’ore da un passante a 150 metri dall’abitazione. Gli interrogatori andati avanti per più giorni avevano incrociato le resistenze di una complicità ispessita da silenzi e negazioni. I punti oscuri, incontrati anche per l’identificazione del corpo trovato senza documenti, sono stati, poi, chiariti dalle indagini dagli uomini del nucleo stazione dei carabinieri liternese al comando del maresciallo Giovanni Russo. All’origine dei fatti, una rissa accaduta in un complesso abitativo della periferia del paese fra rumeni e russi e provocata dal volume troppo alto dello stereo che i russi erano soliti ascoltare nelle ore serali e specialmente nel fine settimana, bevendo birra e superalcolici. Il litigio causò ematomi e contusione a sette dei soggetti coinvolti.


IL MATTINO (NAZIONALE)

Aspettando la pillola anti-sbronza 

In attesa che venga sformata una miracolosa pillola del dopo-sbronza, ecco un miscuglio che promette di lenirne i sintomi. Questi gli ingredienti: 250 ml di succo fresco di arancia, 1 cucchiaio di succo di limone (la vitamina C contrasta i danni cellulari dovuti all’eccesso di alcolici), 125 ml di yogurt magro bianco (per ripristinare l’equilibrio intestinale), un pizzico di zenzero in polvere (contro la nausea), uno spruzzo di menta. 


 

IL MATTINO (NAZIONALE)

Tentazioni. Tipi da bar? Attenti all’hangover

MARCO NOTA I tipi da bar li riconosci subito: fisico tirato a lucido, abbronzantissimi, gomito adagiato sul bancone. Salvo poi alzarlo (il gomito, s’intende) più e più volte. Un autentico giro del mondo in cocktail: partenza a bordo di un Sidecar in compagnia di una White Lady, direzione Manhattan o Miami. Quindi se a fine viaggio questi aficionados della bottiglia barcollano paurosamente, farfugliano frasi senza senso in una lingua di pura invenzione e scambiano il compagno di cicchetti per un indiano d’America, la spiegazione è una sola: in inglese si dice «hangover», in italiano semplicemente «sbronza». Nausea, stomaco a soqquadro come su un ottovolante, emicrania sono gli altri sintomi di questo fastidioso effetto collaterale del bere. Sintomi che si spiegano con la disidratazione e gli effetti irritanti sul sistema nervoso conseguenti all’eccessiva assunzione di alcol. Dunque, il motto è: ubriachezza, se la conosci la eviti. Molte delle dritte in questo campo sono frutto dell’impegno di gruppi di studiosi dell’università del Massachussetes che, in nome della scienza, hanno ingurgitato quantità industriali di alcol. Finendo immancabilmente lunghi e distesi nei loro bei laboratori modello osteria. Ma tant’è. Il vantaggio per chi scola qualche bicchierino di troppo? Senza dubbio quello di poter beneficiare di dieci semplici suggerimenti per prevenire le sbronze e lenirne i postumi. Prima massima: tenere il proprio ritmo e mandare a quel paese gli ultrà. Che tradotto vuol dire: non continuare a bere solo per tenere testa agli altri bevitori, dato che la tolleranza all’alcol varia di persona in persona. Conoscere i propri limiti è un ottimo viatico per diventare «buoni» bevitori. Il secondo consiglio potrebbe essere una semplice leggenda metropolitana, ma, nel dubbio, tentar non nuoce. Occhio al colore: sembra che bevendo alcolici «chiari» sia più difficile ubriacarsi. E se non c’è due senza tre, ecco pronta un’altra dritta, ormai di dominio popolare: mai mescolare diversi tipi di alcolici. Questo invece il dato nuovo: chi butta giù ogni sorta di cocktail, il giorno dopo soffre immancabilmente di più degli ubriachi, per così dire, «mono-bevanda». Quarto: bere adagio. Al diavolo i bicchieri scolati in un sol sorso: se proprio volete farvi del male, almeno fatelo lentamente. Assumere gradualmente cocktail e affini aiuta infatti l’organismo a metabolizzarli meglio. Non solo. È risaputo, ma è bene ribadirlo: stare a stomaco vuoto è una spada di Damocle che pende su chi beve. Quindi, se proprio si è in vena alcolica, prima almeno meglio mangiarci su. E, possibilmente, bere tanta acqua. Tra un cocktail e l’altro, certo, e a maggior ragione dopo una raffica di cicchetti. Bere alcol disidrata il fisico, quindi assumere acqua è un must del buon bevitore. Dopo una brutta sbronza, inoltre, meglio non lesinare sul sonno: una pennichella biblica è un ottimo antidoto contro tutti i sintomi da «hangover». Altri alleati dopo una sbornia epica sono aspirina, alka-selzer e multivitaminici, tutti coadiuvanti nel ripristino dell’equilibrio del nostro organismo. E, per carità, il giorno dopo niente alcol, a meno che non si sia un tantino autolesionisti. C’è chi pensa che assumerne una modica quantità possa aiutare contro la sindrome post-bevuta, in realtà questo semplice atto ha il solo effetto di peggiorare la situazione (anche se, ad essere sinceri, non tutti concordano su questa tesi). Stesso discorso per il caffè, soluzione che può andar bene nei film, ma inadatta a chi è ben piantato nel mondo reale. Questo stimolante ha infatti un effetto disidratante che - aggiunto a quello dell’alcol - serve solo a mandare ancora più in malora il vostro povero organismo. 


 

LA SICILIA

Parigi riapre l’inchiesta su Diana 

Londra. Le autorità francesi hanno deciso di riaprire l’inchiesta sulla morte della principessa Diana a causa di dubbi sui test che stabilirono che Henri Paul, l’autista della Mercedes a bordo della quale morirono Dodi al Fayed, Lady Di e lo stesso guidatore, era ubriaco. Lo scrive il Sunday Times. Il direttore dei pubblici ministeri francesi ha autorizzato un giudice a riesaminare le affermazioni di due periti per i quali l’incidente del 1997 fu causato dallo stato di ubriachezza di Paul.
Nel 2002, l’indagine stabilì che l’autista della Mercedes aveva in corpo una quantità di alcol tre volte superiore al limite consentito per la guida. Ma ora, su quelle analisi del sangue, ci sono dei dubbi. Thierry Betancourt, vice giudice capo a Versailles, ha ordinato la scorsa settimana di ascoltare nuovamente Dominique Lecomte, il patologo che effettuò l’autopsia di Henri Paul, e Gilbert Pepin, che svolse gli esami del sangue.
Il magistrato sembra aver così accolto le lamentele di chi denunciava incongruenze e omissioni nei documenti che portarono la polizia a concludere che Paul era ubriaco. In particolare, Lecomte disse sotto giuramento che aveva prelevato tre campioni di sangue, ma le note mediche indicano che i campioni prelevati furono cinque. Quanto a Pepin, disse che un campione mostrava una quantità di 1,74 grammi di alcol per litro di sangue nonostante in nessun documento vi sia traccia di questo risultato. Un secondo test, oltretutto, produsse un risultato assai diverso. I due esperti non sono sospettati di avere agito in modo scorretto. Ma finchè resteranno dubbi, sarà difficile concludere una volta per tutte l’inchiesta.
Le richieste di Betancourt seguono le proteste di Mohamed Al Fayed, padre di Dodi e proprietario dei grandi magazzini Harrods a Londra, e della famiglia di Paul. Per Al Fayed - che ha sempre creduto al complotto - l’incidente fu organizzato dall’MI6, i servizi segreti britannici, che avrebbero agito su ordine della Casa reale, contraria alla relazione fra i due, e manomesso i risultati dei test sul sangue per mostrare che si trattò di una fatalità.
Nubi invece si addensano sull’inchiesta britannica sulla morte di Diana, dopo le dimissioni del Royal Coroner, il magistrato che per legge ha la responsabilità delle indagini che coinvolgano membri della famiglia reale. Un ritardo nelle conclusioni appare inevitabile. Michael Burgess ha dato le dimissioni affermando che il peso di lavoro era eccessivo, a causa del suo incarico di medico legale in Surrey. L’indagine, materialmente portata avanti dal 2004 dall’ex capo di Scotland Yard John Stevens, avrebbe dovuto portare a Burgess le sue conclusioni il mese prossimo. Il Coroner ha chiesto di essere sostituito da un alto magistrato.
Anche l’inchiesta britannica punta a stabilire se la morte di Diana sia davvero stata un incidente. Burgess dichiarò di voler mettere fine una volta e per tutte alle speculazioni e alle teorie del complotto che l’inchiesta parigina non aveva messo a tacere. Il giorno dell’inizio dell’indagine britannica, nel gennaio 2004, i giornali inglesi scrissero che Diana aveva mandato una lettera all’ex maggiordomo Paul Butler rivelandogli i suoi timori che il principe Carlo volesse ucciderla.
Secondo gli estratti pubblicati sui giornali, Diana avrebbe scritto: «Questa fase della mia vita è molto pericolosa... mio marito sta pianificando un “incidente” in automobile, che preveda un malfunzionamento ai freni e un grave danno alla testa». Queste accuse, vere o false che fossero, finirono per gettare dubbi sullo stato psicologico di Lady Di, più che alimentare i sospetti contro Carlo.


La Stampa

In due ebbri alla guida ritirate le loro patenti I carabinieri di Castellazzo durante un servi...

Regala duemila bottiglie di vino agli anziani delle case di riposo

L’Espresso (abbonati)

Niente vino a Pechino

 
L’Eco di Bergamo

Cambogia: la bomba B52 è diventata un cocktail

 
La Nuova Venezia

agli italiani piace sempre di più la bionda

 
La Nuova Venezia

la birra ha la sua bottega

 
Corriere del Mezzogiorno

Mandurino: « Vino e cibi per attrarre i turisti »

 
La Repubblica

la sbornia del sabato sera cosa rischiano i giovani in auto - martina maltagliati

ubriaco contromano uccide una ragazza

alcol e droga dietro lo schianto - stefano origone

Corriere della Sera (Abbonati)

I cocktail preferiti di James Bond

 
La Provincia Pavese

trenta eventi per vinuva dai camperisti ai cocktail

 
Giornale di Brescia

Ubriaco fugge dopo l’incidente

Il Resto del Carlino (Rimini)

Certe notti alcoliche

Il Resto del Carlino (Ascoli)

Alcol oltre i... limiti

Il Resto del Carlino (Ravenna)

Alcol e velocità fanno saltare trentadue patenti e 341 punti

 
Alto Adige

ubriaco contromano uccide una ragazza

 
L’Eco di Bergamo

Bloccato al volante ubriaco e senza pneumatico

 
La Nuova Ferrara

troppo alcol, patenti ritirate

 
Il Secolo XIX

Rum e pera a Gorreto per la festa del chupito

La Nazione (La Spezia)

Guidava ubriaco Scontro sul viale

La Nazione (Pistoia)

Etilometro: tre patenti ritirate per Guida in stato d’ebbrezza

 
La Nuova Venezia

città spaccata su ticket e alcol lo strano silenzio di salvadori - manuela pivato

 
Il Cittadino

L’autista era ubriaco

L’Espresso (abbonati)

Cin Cin e lunga vita

Dimmi cosa bevi


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Martedì, 22 Agosto 2006
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