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Notizie brevi 18/07/2017

Cellulare alla guida, passa la linea "morbida"

Dalle modifiche in arrivo sul codice della strada è sparita la sanzione che prevedeva la sospensione della patente alla prima violazione e non alla seconda nei due anni, come avviene ora.  Appello della polizia Stradale inascoltato - Video

Altro che linea dura nei confronti di chi usa al cellulare alla guida: la modifica dell’articolo 173 del Codice della Strada (che prevedeva la sospensione della patente alla prima violazione e non alla seconda nei due anni, come avviene ora) è stata appena stralciata dal provvedimento di modifica del CdS in discussione alla Commissione Trasporti della Camera.

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Eppure solo pochi giorni fa Giusppe Bisogno, il capo della Polizia Stradale, aveva esternato la necessità di arrivare ad avere "il ritiro della patente di guida fin dalla prima infrazione, con una sospensione da un minimo di 15 giorni a un massimo di 2 mesi". Niente da fare, appello rimasto inascoltato perché non avverrà nulla di tutto questo. Nonostante il fatto poi che proprio secondo gli ultimi dati le violazioni al codice della strada per l'uso del cellulare alla guida siano in netto aumento.
Dai dati di Polizia e Carabinieri arrvia infatti la conferma dell'aumento del 18,1% nel primo semestre 2017, rispetto allo stesso periodo del 2016, delle contestazioni per l'utilizzo di smartphone alla guida. In questo periodo infatti le multe per telefonini sono arrivate a quota 32.373 contro le 27.415 dei primi sei mesi del 2016.

Dal punto di vista tecnico - in attesa della famosa riforma del codice della strada - dal provvedimento (DDL Camera 423 e abb.) arriveranno alcune modifiche alle vigenti regole della strada.
Il provvedimento in parola all’articolo 11 però si limita a modificare l’art. 173 del CdS,  prevedendo solo il raddoppio del periodo di sospensione della patente (prima previsto da 1 a 3 mesi) portandolo da 2 a 6 mesi, me sempre alla seconda violazione nei due anni, col raddoppio dei punti prelevati da 5 a 10.

Immediata la reazione delle associazioni che si battono da anni per la sicurezza stradale: "Francamente - spiegano all'Asaps - consideriamo la modifica assolutamente insufficiente anzi inutile. La proposta di cui si era discusso nel dibattito primaverile in concomitanza con il compleanno della legge sull’Omicidio stradale e con un peggioramento della sinistrosità mortale nei primi mesi del 2017, era chiara e ben illustrata da Riccardo Nencini vice ministro ai Trasporti in vari interventi pubblici e condivisa e sollecitata  con forza dal direttore del  Servizio Polizia Stradale Giuseppe Bisogno. Inutile dire che l’ASAPS l’ha sostenuta con grande convinzione visto che l’aveva proposta già dal settembre del 2015".

"Il dilagante utilizzo del cellulare alla guida sia in fonia che in messaggistica  e navigazione sul web, che produce una ciclopica  forza distrattiva - commenta poi lo stesso Giordano Biserni presidente dell'Asaps - va ostacolato seriamente e non si capisce il senso di questo provvedimento azzoppato e a questo punto inutile. La sospensione solo alla seconda violazione non produrrà effetti concreti. Sappiamo che la violazione contestata dalla Polizia Stradale a Trapani e quella contestata dalla Polizia Locale di Treviso e dai Carabinieri di una stazione della Valsugana difficilmente si intrecceranno. Facciamo un appello ai parlamentari per un ripensamento".

"Sappiamo - conclude Biserni - che lo stesso vice ministro Nencini presenterà un emendamento che preveda il ritorno alla ipotesi iniziale, sospensione della patente alla prima violazione così come auspicato dal Servizio Polizia Stradale. Si proceda velocemente perché sulla strada si continua a morire in modo sempre più preoccupante e la nuova sbornia del terzo millennio quella della distrazione da cellulare sta giocando la sua triste e drammatica parte".

 



Martedì, 18 Luglio 2017
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