Venerdì 19 Aprile 2024
area riservata
ASAPS.it su

Svizzera
Nuovo barometro upi della sicurezza stradale in Svizzera
Tra i migliori a livello mondiale, ma restano delle sfide

Le strade svizzere sono tra le più sicure del mondo. Dal nuovo barometro upi della sicurezza dell'upi – Ufficio prevenzione infortuni – emerge infatti un livello di sicurezza stradale elevato. Ma sono state individuate anche delle lacune come p. es. negli ambiti della distrazione e della velocità, del tasso d'uso del casco ciclo, del traffico lento, delle vittime stradali sempre più anziane e della sensibilità politica che va sempre più svanendo nei confronti della sicurezza stradale.

Il nuovo barometro upi della sicurezza pubblicato annualmente è un'istantanea del livello della sicurezza stradale in Svizzera e si basa sui dati sugli incidenti e la loro evoluzione negli ultimi anni nonché sulle valutazioni di esperti dell'upi viene pubblicato. Il barometro upi della sicurezza attesta un livello di sicurezza stradale alto alla Svizzera. Questo vale anche a livello internazionale. Con 31 morti su 1 milione di abitanti la Svizzera è tra i primi della classe a livello mondiale. Il barometro upi della sicurezza volge lo sguardo oltre il numero delle vittime e disegna un quadro complessivo della sicurezza stradale.
 
Le migliorie nella circolazione stradale sono risultate vantaggiose specialmente per gli automobilisti e, in minor misura, per i motociclisti. Negli ultimi anni l'incidentalità è diminuita in entrambe le categorie. Oltre agli aspetti positivi, il barometro upi della sicurezza evidenzia anche delle lacune ancora da colmare.
 
•Incidentalità: le strade svizzere sono tra le più sicure del mondo, ma questo non vale per tutti gli utenti della strada in egual misura. Nel traffico lento per esempio non ci sono quasi più progressi, sempre più persone anziane sono vittime di un incidente stradale e il numero degli incidenti con le bici elettriche aumenta. Gli incidenti stradali gravi sono dovuti a 3 cause principali: 1) disattenzione/distrazione e inosservanza della precedenza, 2) velocità e 3) alcol. Inoltre, il pericolo per terzi causato dalle collisioni è tuttora il problema principale nella circolazione stradale e gli incidenti sulle strade extraurbane hanno più spesso un esito mortale.
•Indicatori di sicurezza: benché gran parte della popolazione approvi le misure di sicurezza stradale e gli utenti della strada rispettino ampiamente le regole stradali, singole misure (p. es. i limiti di velocità sulle strade extraurbane e sulle autostrade) non vengono più accolte con tanto favore. Da sondaggi e studi emerge inoltre che solo 2 su 10 automobilisti non superano mai il limite di velocità in vigore e che 1 ciclista su 2 circola senza indossare il casco.
•Lavoro di prevenzione: la Svizzera dispone di una legislazione buona, ma esistono ancora margini di miglioramento nell'esecuzione. Anche la tecnica può sostenere ancora meglio l'essere umano. I veicoli devono essere costruiti più a misura d'uomo e le strade devono essere configurate in modo autoesplicative e a prova di errore. Specialmente l'uso dei sistemi di assistenza alla guida presenta un elevato potenziale.
•Politica: rispetto agli anni precedenti, la Svizzera non dispone più di obiettivi quantitativi per ridurre i casi mortali e le ferite gravi nella circolazione stradale. Sembra che la sensibilità politica va sempre più svanendo nei confronti della sicurezza stradale.

 

Il barometro upi della sicurezza consiste in due parti. Nella prima parte si presentano l'incidentalità quantitativa e gli indicatori della sicurezza stradale. La seconda parte contiene una valutazione qualitativa effettuata da esperti sui campi di attività e sulle misure nonché un paragone internazionale sugli standard e sulle raccomandazioni. Su upi.barometrosicurezza.ch sono disponibili ulteriori informazioni come p. es. una panoramica sui fattori principali nella circolazione stradale e le basi dell'upi «Barometro upi della sicurezza».

Venerdì, 09 Giugno 2017
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK