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Osservatorio ASAPS
Gli incidenti delle notti del fine settimana che vedono i giovani come vittime sono in forte calo rispetto al decennio precedente, ma il fenomeno resiste. Ora le cd “Stragi del sabato sera” sono diventate frequenti anche al centro sud. Tutti i dati del report

Foto da mondonewsblog.com

Il devastante incidente di Guidonia (Roma) con 4 giovanissime vittime ripropone il drammatico tema degli incidenti delle notti del fine settimana e delle cosiddette “Stragi del sabato sera”.
Un fenomeno che ha fatto piantare sulle strade tantissime croci con incisi i nomi di tanti giovanissimi negli anni ’90 e nella prima parte del successivo decennio, ma che poi grazie alle nuove e più severe  norme di contrasto all’alcol e al moltiplicarsi dei controlli con l’etilometro (passati da circa 200.000 l’anno nel 2006 a quasi 2 milioni nel 2014), insieme a tante preziose campagne di informazione, è stato molto ridimensionato.

Qualche dato: solo nel 2001 nelle due notti del fine settimana si contavano 917 vittime che si sono gradualmente ridotte a forza di controlli notturni e  soffi nei precursori e negli etilometri a 314 vittime nel 2014 (Fonte Istat). Ma in questi dati sono ricomprese tutte le tipologie di incidenti anche quelli che niente hanno a che vedere con i giovani o con i locali della notte.  Ma come possono più puntualmente fotografarsi le cd stragi del sabato sera? Si tratta di un fenomeno che non ha specifiche proprie analizzate dai dati ufficiali dell’Istat. Per questo l’ASAPS da diversi anni sta curando un suo osservatorio nel quale a questa voce vengono inseriti gli incidenti che si verificano nelle 16 ore “maledette” che vanno dalle 22 alle 06 del venerdì sul sabato e del sabato sulla domenica nelle quali almeno uno dei  conducenti abbia meno di 30 anni. Si tratta di elementi tipici e convenzionali.

Cominciamo col dire che negli anni ’80 e ’90 questo fenomeno della mortalità  notturna giovanile era prerogativa prevalente, se non esclusiva, nelle regioni del nord in particolare sulla (e per) la riviera romagnola o quella veneta, poi la zona del lago di Garda, sponde veronesi e bresciane e litorale toscano. Si pensi che nelle sole 3 province romagnole di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna ogni anno si contavano anche 25/28 ragazzi morti nelle due notti del divertimento esasperato. Oggi grazie ai controlli della Polizia Stradale e delle altre forze di polizia e alle campagne sensibilizzazione e informazione (Guidi con prudenza ecc.) le strade della Romagna (almeno per questo fenomeno) sono state molto bonificate passando negli ultimi 4- 5 anni  a 5-6 giovani morti in un anno. Addirittura solo 3 nel 2015, 2 in provincia di Rimini e 1 in quella di Ravenna.

Il fenomeno negli ultimi anni è stato considerevolmente arbitrato nei territori di elezione del “divertimentificio” anche grazie alla riduzione del cosiddetto nomadismo verso le riviere e ritorno. In questo – non sembri una provocazione –  le movide notturne cittadine possono avere aiutato a ridurre i km di guida notturna e sotto l’effetto di alcolici o sostanze o sotto la invincibile minaccia della stanchezza e del sonno.
Ora il fenomeno però ha assunto connotati di rischio più elevato rispetto al passato nelle regioni del centro e del sud Italia dove fino ai primi anni del nuovo millennio era pressoché sconosciuto.

L’Osservatorio dell’ASAPS ha già elaborato i dati in suo possesso delle cd “Stragi del sabato sera” nel 2016,  ed emerge un quadro complessivo sicuramente molto migliore rispetto agli anni ’90 quando la Stradale suonava molto più spesso un campanello per dire ad una famiglia che un figlio non sarebbe più tornato a casa…
Nel 2016 appunto l’ASAPS ha registrato in quelle 16 ore drammatiche per il tasso elevatissimo della mortalità,  249 incidenti gravi nei quali hanno perso la vita 164 persone 455 hanno riportato lesioni serie. Sono stati 121 gli incidenti al nord con 72 morti, 43 sinistri al centro con 26 morti e 85 al sud con ben 66 morti a dimostrazione della maggiore gravità degli impatti. Al primo posto come numero di vittime in questo segmento c’è ancora la Lombardia con 27 morti in 19 schianti, ma è incalzata dalla Puglia con 24 in 18 mortali, la Campania con 15 vittime, l’Emilia Romagna viene addirittura dopo con 13 vittime, il Lazio con 11, il Veneto con 10, il Piemonte con 9.

Un dato altrettanto allarmante,  indicatore dell’elevato rischio delle strade meridionali arriva anche dal report ASAPS sugli incidenti plurimortali dove svetta la Puglia con 18 schianti con 2 o più morti.
Circa la metà (49,4%) degli incidenti delle notti del fine settimana collocati in questo report sono avvenuti per fuoriuscita per sbandamento del veicolo da solo senza il coinvolgimento apparente di altri mezzi.
Forse è arrivato il momento di porsi la domanda se non sia ora di incentivare le campagne di sensibilizzazione contro l’abuso di alcol per il contenimento delle stragi del fine settimana anche al centro sud e se il sistema strade con meno rotonde, e tanti incroci a raso,  tratti con scarsa illuminazione e segnaletica ormai oltre il limite della qualità minima non debba essere messo in adeguate condizioni di sicurezza.

Forlì 6 febbraio 2017

Giordano Biserni
Presidente ASAPS

 

>Strage del sabato sera sulle strade del Lazio: morti 4 ragazzi a Guidonia e un motociclista a Roma
L'auto con a bordo i giovani perde il controllo e si schianta su un muro. Le vittime avevano 17, 18 e 19 anni. In centro un taxi finisce contro una moto, niente da fare per il centauro che era appena diventato padre

 

>Guidonia, auto si schianta nella notte: morti quattro ragazzi

 

>Auto sbanda e si schianta nella notte, quattro ragazzi morti vicino a Roma
La forte velocità e un sorpasso azzardato probabili cause dello scontro sulla Tiburtina. Un altro scontro mortale in corso Vittorio Emanuele

 


 

L’ASAPS dopo il gravissimo incidente di Guidonia con 4 ragazzi morti, fa il punto sulle cd “Stragi del sabato sera”.

Lunedì, 06 Febbraio 2017
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