San Miniato - Ci sono due indagati per l’omicidio stradale di Raghi Cioni, 30 anni, pontaegolese, lasciato agonizzante in una fossa la sera del 15 dicembre scorso in via Maremmana a La Serra di San Miniato. Si tratta di padre e figlio, rispettivamente di 70 e 40 anni, che conducono un’azienda agricola del sanminiatese e che hanno nella loro disponibilità un furgone modello Iveco Daily. Una tipologia di mezzo sul quale – già all’esito dei primi accertamenti sul luogo dell’incidente – si concentrò l’attenzione dei carabinieri della Compagnia di San Miniato, guidata dal capitano Antonio Trombetta.

 

A portare i militari dell’Arma – che in queste settimane hanno condotto un’attività investigativa profonda e capillare per dare un volto e un nome al «pirata» – sul particolare tipo di mezzo sono stati i frammenti raccolti nel punto dove il 30enne, a bordo della sua bicicletta, fu falciato a morte e le immagini di una telecamera posta in una strada nelle vicinanze di via Maremmana. Quest’«occhio» avrebbe registrato il transito proprio di un Iveco Daily nell’arco temporale in cui è avvenuto l’incidente.

Nei giorni successivi l’omicidio di Raghi, infatti, tra le varie attività d’indagine, i carabinieri procedettero all’acquisizione delle immagini registrate da telecamere di privati che protesero documentare i mezzi in transito quella sera nella zona. Così, unitamente ad altri indizi, i militari dell’Arma – coordinati dalla Procura di Pisa (titolare dell’inchiesta il pm Giovanni Porpora) – sono arrivati alla coppia di agricoltori e al mezzo che loro stessi hanno dichiarato di possedere.

I due indagati, in particolare, non avrebbero saputo giustificare in maniera credibile i segni di danneggiamento che presenta il loro Iveco i quali, allo stesso tempo, potrebbero essere la traccia che porta allo scontro mortale con il giovane Cioni, figlio maggiore di Alberto Cioni e Giuseppina Romeo, dipendenti del Comune di Santa Croce. I due, sentiti dagli inquirenti, hanno negato ogni responsabilità.

Il furgone è stato sequestrato e, nelle prossime settimane, passerà sotto la lente del Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri di Roma: qui i massimi esperti dell’Arma nell’esame del reperto, nella comparazione dei dati e nella verifica di tutte impronte (non solo quelle digitali) potranno far emergere elementi tali da completare il quadro indiziario.

Padre e figlio sono indagati per omicidio stradale aggravato dalla fuga del conducente. Il 15 dicembre scorso, attorno alle 18, Raghi stava tornando a casa, in via Primo Maggio a Ponte a Egola, quando fu tamponato e scaraventato alcuni metri più avanti, a ridosso del ciglio. Dalla mamma, poco dopo, arrivarono i carabinieri per dare la drammatica notizia della morte e della fuga.

 di Carlo Baroni
da lanazione.it


Stavolta i pirati omicidi sarebbero padre e figlio. (ASAPS)