Quei bimbi piloti (o pugili, ciclisti, calciatori...)
La tragedia di un bimbo di 6 anni, morto in sella a una minimoto, ha scatenato enormi polemiche. Ingiustificate, perché non stava correndo. Ma il suo caso ci spinge a una riflessione allargata sull'opportunità di trattare i bambini come piccoli atleti. E sulla necessità di trovare un compromesso eticamente accettabile
Si chiamava Marco Scaravelli, ed era un bambino di 6 anni. Su di lui si sono fatte molte polemiche nel mese di luglio. Perché sabato 16 luglio Marco è morto. Per un banale (ma tragico) incidente avvenuto la domenica precedente, quando era in sella a una minimoto.
Se n'è parlato molto, perché la leggerezza di certa stampa ha titolato che “un bambino di 6 anni era morto durante un gara di minimoto”. Così si era scatenata una selva di insulti sui social network per il padre. E il Codacons aveva chiesto al Ministro dei Trasporti di intervenire, per vietare l'attività in minimoto al di sotto dei 14 anni. Perché “lesiva nei confronti dei consumatori”...
da il Centauro n. 196
Un tema molto dibattuto dopo il grave incidente della scorsa estate a un piccolo con la minimoto. (ASAPS)