LA TRAGEDIA
Messina, travolto da un camion muore in bici il 14enne che voleva diventare come Nibali
Si chiamava Rosario Costa, aveva 14 anni, e ha perso la vita domenica dopo essere stato investito da un autocompattatore a Messina. Era un campioncino del ciclismo: diverse gare vinte nella categoria degli Esordienti. Coltivava un sogno di ragazzino: quello di diventare come Vincenzo Nibali. Rosario correva proprio con la squadra che lo «Squalo» ha fondato di recente sullo Stretto: la Asd Nibali. Il quattordicenne era in bici lungo la strada litoranea all’altezza del borgo di Santa Agata, poco lontano dalla cittadina, quando per motivi ancora da accertare è stato investito dall’autocompattatore della società Messinambiente.
>FOTO - Messina, travolto in bici il 14enne «erede» di Nibali
Si è spento in ospedale
Trasportato in ambulanza nell’ospedale Papardo, Costa è morto poco dopo. Rosario conosceva bene lo Squalo dello Stretto, tifava per lui ma anche Nibali faceva il tifo per Costa, che proprio domenica scorsa, l’8 maggio, è arrivato quinto al campionato siciliano allievi. «Era una grande promessa del ciclismo italiano - racconta tra le lacrime chi lo conosceva - oltre ad essere un ragazzino solare, simpatico, educato».
Il tweet di Nibali: «Non ci sono parole»
«Purtroppo sono stato raggiunto da una triste notizia RIP Rosario non ci sono parole, 1’ di silenzio. #AsdNibali», ha scritto Nibali su twitter poco prima del via alla crono del Giro d'Italia. E ora torna alla mente quell'altro pensiero commosso rivolto, durante una giornata per lui bellissima, quella della vittoria al Tour, a un uomo devastato dal dolore più atroce che possa vivere un padre. Anche in questo caso, la morte del figlio in un incidente stradale nel Cremasco. Si chiamava Alessandro.Come Rosario, è stato travolto da un camion mentre si allenava. Come Rosario, anche lui aveva 14 anni. Come Rosario, anche lui era pazzo per la bici. Come Rosario, faceva un tifo sfegatato per lo Squalo. Poche ore prima di partire per l’ultima tappa che lo vide trionfare sui Campi Elisi, Nibali parlò al telefono con papà Tiziano, amico di Beppe Martinelli, l'allenatore più vincente del ciclismo italiano. Cercò di consolarlo con «parole che devono restare private» disse poi Vincenzo. E anche oggi, appena messo il piede a terra una passato il traguardo della crona, pur stravolto dallo sforzo Nibali ha pensato ai genitori di Rosario, indirizzandogli un pensiero di cordoglio.
di Alessandro Fulloni
da corriere.it
Un altro inspiegabile incidente strappa alla vita un giovane ciclista 14enne. Il lutto di Vincenzo Nibali. (ASAPS)