Venerdì 19 Aprile 2024
area riservata
ASAPS.it su

PENA DIMEZZATA AL PLURI OMICIDA UBRIACO CHE VIAGGIAVA A 150 KM/h. VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA!!
Dedicato a voi uomini e donne della politica e della legge che dite, che continuate a dire che del nuovo reato di Omicidio stradale non c’è nessun bisogno...

UCCISE UN BIMBO DI QUATTRO ANNI: CONDANNA DIMEZZATA IN APPELLO

Guidava completamente ubriaco e andò a centrare l’auto con una famigliola che andava a fare shopping. I genitori del piccolo: «Non crediamo più nella giustizia»

 

 

 

 

 

PENA DIMEZZATA AL PLURI OMICIDA UBRIACO CHE VIAGGIAVA A 150 KM/h. VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA!!

 

Dedicato a voi uomini e donne della politica e della legge che dite, che continuate a dire che del nuovo reato di Omicidio stradale non c’è nessun bisogno.
Dedicato a voi ipercritici benpensanti che attaccate le associazioni come ASAPS, Lorenzo Guarnieri, Gabriele Borgogni, promotrici della raccolta firme quasi fossimo dei forcaioli!

 

La vita di quel bambino di 4 anni e di un altro adulto,  ora con la pena più che dimezzata, vale 2 anni e 8 mesi, proprio come la condanna dell’omicida di Lorenzo Guarnieri. Come fosse una sorta di tariffa fissa, di pedaggio delle giustizia a carico di chi si è ubriacato e ha ucciso un bimbo di 4 anni e un uomo di 22 anni.
Noi non ci stiamo, noi non stanchiamo. Vergogna, vergogna, vergogna!! (gb ASAPS)


 

 

 

CHIOGGIA «Questa non è giustizia. Non ci credo più nella giustizia». Sono state queste le parole con cui Roberta Sfriso ha accolto la sentenza di appello che ha più che dimezzato la condanna (da sei anni, a due anni e otto mesi) a carico di Cristian Bordina, il giovane di Rosolina, oggi 25enne, che nel maggio 2012 uccise suo figlio, Alex Ferro, di soli quattro anni.

 

La morte del piccolo Alex fu la conseguenza dello scontro, sulla provinciale Adria Loreo, tra l'auto condotta dal Bordina, in cui si trovavano anche due suoi amici, e quella in cui viaggiava la famiglia Ferro, di Sant'Anna di Chioggia, il papà Simone, la mamma Roberta e i due gemellini Alex e Daniel che, quel sabato pomeriggio, si stava recando al Porto, il centro commerciale di Adria, per fare shopping. Doveva essere una giornata serena ma si è trasformata in un tragico evento, in cui oltre ad Alex perse la vita anche un 22enne, Nicola Zulian, che era in auto col Bordina e tutti gli altri rimasero feriti.

 

Un «omicidio stradale» plurimo in piena regola, dato che il giovane polesano guidava completamente ubriaco (1,27 grammi/litro il tasso alcolico che gli è stato riscontrato dopo l'incidente), conducendo un'Alfa 156 alla velocità di 150 chilometri l'ora su una strada in cui vigeva il limite dei 90. Due circostanze aggravanti di cui il giudice di primo grado aveva tenuto decisamente conto nel primo processo, infliggendo una condanna esemplare.

 

Nel giudizio di appello invece, dice l'avvocato Damiano Beda, del foro di Venezia, che insieme alla collega Tiziana Lionello, del foro di Rovigo, rappresenta la famiglia Ferro, «le attenuanti generiche sono state ritenute equivalenti alla aggravanti e ciò ha sensibilmente ridotto la base di partenza per il calcolo della pena che, comunque, è stata ridotta di un terzo per l'applicazione del rito abbreviato. Ora aspettiamo le motivazioni, entro 90 giorni, e poi decideremo eventuali altre azioni legali. Di certo tutta la famiglia Ferro è profondamente delusa da questa sentenza». La corte d'appello, comunque, ha confermato i risarcimenti provvisionali già stabiliti in primo grado (80mila euro a testa per i quattro nonni e 200mila per i genitori) tranne una lieve riduzione per il gemellino Daniel rispetto ai 200 mila inizialmente previsti. Ma il risarcimento definitivo sarà stabilito in sede civile.

 

 

 

di Diego Degan
da nuovavenezia.gelocal.it

Giovedì, 17 Luglio 2014
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK