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Editoriali 17/06/2014

Quando l'etilometro è utile anche per risolvere il caso di Yara Gambirasio
Domenica "Ignoto 1" è stato fermato e sottoposto all'alcoltest con l'etilometro, ma non interessava tanto se avesse bevuto, quanto prelevare il suo DNA
Esito clamoroso: "match"!
Per gli omicidi in Italia si paga il conto! (escluso per l'omicidio stradale!)

(ASAPS) Noi che siamo stati sempre tifosi sfegatati dell'uso dell'etilometro per contrastare le stragi sulle strade, da oggi abbiamo un motivo in più per tifare per il misuratore dell'alcolemia. Infatti abbiamo appreso che domenica "Ignoto 1" è stato fermato e sottoposto all'alcoltest con l'etilometro, ma non interessava tanto se avesse bevuto, quanto prelevare il suio DNA. Esito clamoroso: "match"!
Certo a Ignoto 1, Massimo Giuseppe Bossetti, gli investigatori erano arrivati attraverso l'analisi di 18.000 profili di DNA in una sorta di cerchi concentrici sui quali hanni lavorato per mesi il ROS dei Carabinieri e lo SCO della Polizia di Stato. Bravi!!
Una cosa è certa i metodi scientifici e la costanza delle forze di polizia hanno emesso un chiaro verdetto: in Italia sugli omicidi è difficile, molto difficile, farla franca. L'unico omicidio sul quale si hanno molte possibilità di farla franca è l'Omicidio stradale, un omicidio quasi perfetto. Si sa chi lo commette, ma il colpevole difficilmente paga!

 

Giordano Biserni
Presidente ASAPS

 

 

 


da corriere.it

Il controllo casuale

 

L’uomo viene tenuto sotto controllo, intercettato e pedinato. Domenica scatta il controllo casuale. Mentre transita sulla strada verso Seriate lo fermano e lo sottopongono all’alcoltest. Nessuno in realtà si preoccupa di sapere se ha bevuto. Fondamentale è avere la sua saliva, poter effettuare la comparazione sul Dna. Il reperto viene inviato ai laboratori del Ris. Bastano pochi minuti per ottenere il risultato. E l’esito è clamoroso: «match». Giuseppe Bossetti è «Ignoto 1». I carabinieri avvisano il magistrato, si decide di preparare il provvedimento di fermo. Ieri l’uomo viene prelevato dalla sua abitazione e portato in caserma. Nessuno ha il coraggio di dirlo ufficialmente, ma in realtà per gli investigatori il caso è chiuso.
Le congratulazioni del ministro dell’Interno Angelino Alfano e quelle del presidente del Consiglio Matteo Renzi al comandante generale dei carabinieri Leonardo Gallitelli e al capo della polizia Alessandro Pansa sembrano far intendere che nessuno abbia dubbi sull’esito dell’indagine. In realtà nuove verifiche dovranno essere fatte. Soprattutto bisognerà comprendere che cosa sia davvero accaduto quel 26 novembre di quattro anni fa, che cosa possa essere scattato nella testa dell’uomo per convincerlo a portarsi via una ragazzina, usarle violenza, colpirla alla testa e con un’arma da taglio e poi abbandonarla ancora viva in un campo. Fino a farla morire di stenti.

 

 


 

In Italia sugli omicidi è difficile, molto difficile, farla franca. L' unico omicidio sul quale si hanno molte possibilità di farla franca è l' Omicidio stradale, un omicidio quasi perfetto. Si sa chi lo commette, ma il colpevole difficilmente paga! (ASAPS)

 

 

 

 

 

 

 



Martedì, 17 Giugno 2014
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