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Notizie brevi 21/03/2014

Prato, la procura solleva dubbi d’incostituzionalità sull’articolo 186/7° del codice: rifiutarsi di soffiare nell’etilometro è sempre reato?

 

 

 

(ASAPS) PRATO, 21 marzo 2014 – Un cittadino cinese, fermato a Prato dai Carabinieri e, secondo la loro valutazione, in stato di ebbrezza, rifiutò di soffiare nell’etilometro e così i militari lo denunciarono ai sensi dell’articolo 186 comma 7° del codice della strada, ritirandogli la patente e unendo, alla contestazione della guida sotto l’effetto di alcolici, quella di non volersi sottoporre al test etilometrico. Ora il Pubblico Ministero Antonio Sangermano solleva un dubbio in relazione all’articolo 27 della Costituzione, che può essere riassunto in questi termini: è possibile che una persona in stato di ebbrezza sia in grado di comprendere – proprio in relazione alla sua alterazione psicofisica – che rifiutarsi di soffiare integri una sua condotta illecita?

 

 

Il Pubblico Ministero Antonio Sangermano (foto dalla rete)

Se il cittadino cinese non avesse compreso di aver pronunciato un “no consapevole” ai Carabinieri, in relazione alla lingua e alla sua ebbrezza, si può essere certi che la richiesta della polizia giudiziaria sia stata compresa appieno?

 

 

La questione non è di poco conto e ora, a decidere se il dubbio sia meritorio di una valutazione della Corte Costituzionale, toccherà al giudice del Tribunale Jacqueline Monica Magi, che dovrà pronunciarsi sulla fondatezza della questione e, se il dubbio del pubblico ministero dovesse trovare in lei conferma, congelare il processo fino al pronunciamento della Consulta.

 

 

Solo pochi mesi fa la Consulta aveva respinto un altro ricorso partito da Prato sempre in materia di ebrietà, che chiedeva la possibilità di sostituire la pena con lavori socialmente utili, attualmente preclusa se la guida sotto l’effetto di sostanze psicoattive sia correlata a un incidente stradale. Un giudice interruppe infatti il dibattimento di un processo per un incidente stradale, ma la Consulta rigettò l’istanza per manifesta infondatezza.
Staremo a vedere. (ASAPS)
 

 


 

La questione non è di poco conto e ora, a decidere se il dubbio sia meritorio di una valutazione della Corte Costituzionale, toccherà al giudice del Tribunale, che dovrà pronunciarsi sulla fondatezza della questione. (ASAPS)

 

 

 

 

Venerdì, 21 Marzo 2014
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