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Pirateria , Notizie brevi 13/04/2012

IL DRAMMA
Investe un anziano con l'auto e fugge per il rimorso si impicca a un albero
Secondo l'Osservatorio il Centauro - ASAPS dall'inizio dell'anno sono già 5 i suicidi post incidente
Nel 2011 furono 12 gli episodi legati alla strada, a seguito di un precedente incidente o sanzione

(ASAPS) Il trgico episodio descritto nell'articolo di Repubblica.it di Bari ripropone ancora il problema dei "suicidi da strada" quelli che hanno come causa scatenante un precedente incidente stradale o la contestazione di una sanzione su strada. Una casistica raccolta dall'Osservatorio il Centauro - Asaps che nel 2012 ha già catalogato 5 episodi. Furono 12 i suicidi raccolti dall'Osservatorio nel 2011. Dall'inizio dell'attività di questo specifico osservatorio,  nel 2000, ne abbiamo intercettati e raccolti 42, con un crescendo preoccupante negli ultimi anni. (ASAPS)
 
 

 

 

 


 
L'uomo, 63 anni, era stato indagato per omissione di soccorso: i sensi di colpa lo stavano distruggendo e così ha deciso di farla finita. Per fronteggiare l'emergenza suicidi, un corso di formazione per gli agenti del 113


Ha investito un anziano con la sua automobile, è fuggito senza prestargli soccorso ed è tornato a casa. Ma non ce l'ha fatta. I sensi di colpa lo stavano distruggendo e così ha deciso di farla finita. È stato trovato ieri mattina senza vita l'automobilista pirata che martedì pomeriggio aveva travolto un pedone. L'uomo si è impiccato a un albero alla periferia di Bari. Precisamente in via Trieste, al quartiere di Ceglie del Campo. Lo hanno trovato lì all'alba i residenti della zona. Sul posto è intervenuta un'ambulanza del 118 ma era ormai troppo tardi. L'uomo, barese, 63 anni, era già deceduto per soffocamento. È toccato alle volanti della polizia, arrivate a Ceglie per verificare quanto accaduto, ricostruire tutta la vicenda. Il 63enne, secondo quanto accertato dagli agenti della questura di Bari, il giorno prima del suicidio, aveva fatto un incidente. Martedì pomeriggio, intorno alle 17.30, aveva travolto con la sua auto un anziano a piedi di fronte all'ospedale Di Venere. Invece di fermarsi a soccorrerlo, forse per la paura, forse per lo shock, era scappato. La polizia municipale, chiamata sul luogo dell'incidente, era però riuscita a risalire a lui. Per questo l'uomo era stato indagato per omissione di soccorso. Un peso che non è evidentemente riuscito a reggere. Da un lato probabilmente i sensi di colpa, dall'altro la difficoltà di affrontare una situazione simile. Il 63enne ha scelto di suicidarsi. La polizia non ha potuto far altro che constarne la morte per suicidio e archiviare così il caso. Il problema però rimane perché il tasso di suicidi, complice soprattutto la crisi economica, continua a salire. La debolezza, la depressione, la dipendenza da droga e da alcol, l'incapacità di gestire le difficoltà, soprattutto quelle economiche, sono, secondo gli esperti, tra le cause più frequenti. Per fronteggiare dunque i tentativi di suicidio la polizia ha deciso di formare i suoi operatori. In particolare i poliziotti in servizio nella sala operativa del 113. Alcuni di loro, infatti, parteciperanno agli incontri di formazione del progetto "Momo" ideato dal Centro di salute mentale dell'Asl Bari est e realizzato in collaborazione con Anteas. Si tratta di un numero di telefono per la prevenzione del suicidio - sarà presto attivato lo 080.584.26.60 - a cui risponderanno alcuni volontari pronti a offrire ascolto e aiuto a quanti ne hanno bisogno, nel rispetto dell'anonimato. Anche i poliziotti che avranno seguito i corsi dunque saranno in grado, rispondendo al 113, di gestire le situazioni di possibili suicidi. Sapranno come rispondere a coloro che soffrono d'isolamento, di disperazione o che esitano a condividere le proprie difficoltà o le proprie opinioni. Il 19 aprile è previsto il primo momento formativo. Gli ultimi dati, presentati qualche mese fa al Comune di Bari in occasione del lancio del progetto "Momo", parlano di un aumento del tasso di suicidi pari al 60 per cento in tutto il mondo negli ultimi 45 anni. Basti pensare che in Puglia dall'inizio dell'anno, solo per la crisi, ci sono stati sei suicidi. A gennaio il caso dei coniugi baresi Salvatore e Antonia De Salvo, 64 e 69 anni, rimasti senza casa e senza lavoro: si tolsero la vita lei ingerendo barbiturici, lui gettandosi in mare. A Ginosa a marzo si è ucciso un imprenditore e a Mesagne si sono impiccati due ragazzi senza lavoro, di 19 e 34 anni.
 

 

di Francesca Russi
da repubblica.it

 

 

 



 

Venerdì, 13 Aprile 2012
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