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Rassegna alcol e guida del 28 dicembre 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta
 

IL SOLE 24 ORE

di Maurizio Caprino
L’etilometro non punisce chi beve, la strada sì.
28 dicembre 2010 – Bere sei bicchieri e trovare un etilometro che ti dice pure che puoi guidare. Il sogno di molti, che è diventato realtà, a quanto ha scritto "La Repubblica". Un articolo criticatissimo, perché diseducativo e scientificamente inesatto. Ma c’è di più. Sorvolando sul fatto che l’autore è un noto giornalista enogastronomico (avete mai visto uno che campa di una cosa invitare pubblicamente tutti a farne a meno? siamo seri) e che c’è più di un dubbio sull’attendibilità degli etilometri, dobbiamo metterci in testa che anche un goccio di alcol può fare la differenza tra un incidente e un semplice spavento finito bene.
Se ancora non ci credete, aprite "Quattroruote" di gennaio a pagina 198: troverete un servizio con una serie di test sul "City Safety" delle nuove Volvo S60 e V60, un dispositivo che con telecamera e laser "legge" la strada per capire se il veicolo che ci sta davanti è fermo o troppo lento e vi avvisa. Se voi non reagite subito, pensa lui a frenare. Dai test di "Quattroruote" (non esaustivi ma molto migliori rispetto al folclore fatto l’estate scorsa) si vede chiaramente che la differenza tra un urto e una frenata ben riuscita è questione di un chilometro all’ora in più o in meno e di un centesimo di secondo in più o in meno nel tempo di reazione. Sono le stesse cose che s’imparano negli esercizi ai corsi di guida sicura: una manovra di emergenza iniziata un attimo prima ha successo, mezzo secondo dopo è già troppo tardi.
Bene. Ora pensate che il "City Safety" è un sistema basato sull’elettronica, quindi può avere tanti problemi ma non quello dell’alcol. E riflettete sul fatto che ai corsi di guida sicura si è tutti perfettamente sobri. Infine, ricordate che l’alcol ritarda il tempo di reazione anche in chi lo sopporta meglio: poche frazioni di secondo, certo, ma come abbiamo appena visto possono già bastare. E allora che senso ha continuare a discutere di test dell’etilometro e probabilità di essere sanzionati?


SICURAUTO



Di redazione 
Sobrio dopo sei bicchieri di vino? Su Repubblica si racconta una strana storia (*)
27 Dicembre 2010 - Proprio la vigilia di Natale, momento in cui tutta l’Italia si siede a tavola e fa un uso esagerato di alcolici, su Repubblica viene pubblicato un articolo che rischia di fare disinformazione. Titolo volutamente ammiccante ("Io, risultato legalmente sobrio dopo aver bevuto sei bicchieri"), testo scritto tralasciando alcune importanti informazioni e conclusioni poco chiare, proprio su un argomento che da sempre è oggetto di accese discussioni. Ecco cosa avrebbe dovuto spiegare Gianni Mura, autore dell’articolo.
MANCA IL TEMPO - Il giornalista di Repubblica racconta di aver bevuto "6 bicchieri da 125 cl di quattro vini diversi, praticamente una bottiglia: uno di spumante, quattro di rosso, uno di passito". Tuttavia non dice se la sua misurazione è stata effettuata subito dopo aver bevuto l’ultimo bicchiere o dopo almeno 20-30 minuti (come sarebbe giusto). Non dice nemmeno in quanto tempo ha assunto queste quantità di vino, perchè tra bere di continuo e sorseggiare sei bicchieri in un paio d’ore c’è differenza (l’assorbimento cambia).
MA QUALE UBRIACHEZZA? - Gianni Mura parla di soglia di ubriachezza a 0,5 g/l (limite imposto dal codice della strada per buona parte dei patentati, per i giovani e i guidatori professionali vige l’alcol zero ma lui non lo spiega) tuttavia commette un errore di valutazione che va chiarito. Con 0,5 g di alcol per ogni litro di sangue NON si è ubriachi ma semplicemente brilli. Ciò non significa che si è in grado di guidare ma parlare di ubriachezza è sbagliato. La gente ha la falsa convinzione che sia sufficiente stare in piedi, parlare senza problemi ed essere in grado di raggiungere da soli la propria auto per potersi mettere alla guida. Nulla di più falso. Con quella percentuale di alcol nel sangue quasi tutti sono in grado di compiere le proprie azioni quotidiane senza grossi problemi, ma i riflessi e la percezione del mondo esterno cambiano rendendo la nostra guida pericolosa. Pericolo che aumenta in maniera esponenziale man mano che si supera la soglia dello 0,5. Guadate il grafico qui sotto per capire di cosa stiamo parlando.

FRASE INFELICE - "Pensiamo che l’ubriachezza stia al vino come lo stupro all’amore. Pensiamo, ancora, che si faccia terrorismo psicologico mettendo sullo stesso piano i vini e i liquori. Dubitiamo che chi guida velocissimo nel cuore della notte beva Barbaresco o Chianti, e sorvoliamo su altre sostanze che si possono assumere". Tralasciando l’errore sull’ubriachezza (già chiarito sopra) qui il vero terrorismo è un altro. Come si fa a dire che chi guida velocissimo nella notte non ha bevuto Barbaresco o Chianti? Non è importante sapere cosa bevono quelli che provocano gli incidenti ma QUANTO bevono. Non è una questione di vitigno, prezzo o qualità ma di coscienza. Personalmente amo bere a tavola con gli amici e quando sono al ristorante ordino sempre una buona bottiglia di buon vino. Tuttavia so quanto posso bere perchè mi regolo grazie al mio etilometro digitale e soprattutto perchè aspetto molto prima di mettermi alla guida (almeno un ora dopo un pasto abbondante). Una cosa che in pochi fanno. (**)
DATI ISTAT SUPERATI - Mura ci tiene a precisare che insieme a lui nel ristorante (il cui proprietario, Bini, pensa che "a pasto una bottiglia in due la si può bere tranquillamente"...) c’è anche il comandante dei vigili urbani della destra Adige Nicola Mazzucchi. Che non sarà un "beone" (come dice lui nell’articolo) ma porta con sè dati ISTAT superati e che hanno già fatto disinformazione per troppo tempo. Sono i dati del 2008 dai quali si evinceva che gli incidenti causati dall’alcol rappresentavano solo il 3% del totale, una valutazione totalmente errata per stessa ammissione dell’ISTAT che per il 2009 ha deciso di eliminare questa voce dalle sue statistiche. Le motivazioni? Eccole:
“A causa dell’esiguo numero di circostanze presunte dell’incidente legate allo stato psico-fisico alterato del conducente e ai difetti o avarie del veicolo, per l’anno 2009 non sono stati pubblicati i dati sugli incidenti stradali dettagliati per tali circostanze. Per motivi legati spesso all’indisponibilità dell’informazione al momento del rilievo, inoltre, per gli Organi di rilevazione è di estrema difficoltà la compilazione dei quesiti sulle circostanze presunte dell’incidente, quando queste siano legate allo stato psico-fisico del conducente. Il numero degli incidenti nei quali è presente una delle circostanze appartenenti a uno dei due gruppi sopra citati risulta, quindi, sottostimato. In particolare, nel caso di incidenti stradali con circostanze presunte legate allo stato psico-fisico alterato del conducente si rileva una netta discrepanza con i risultati diffusi da altri Organismi internazionali che hanno condotto studi ad hoc su queste tematiche.”
Altre valutazioni sui dati ISTAT, che condividiamo, sono state fatte da Ezio Notte sul suo Blog: Ezio Notte sul suo Blog.
BASTA UN PO’ DI STRESS E... - "Il solo a superare la fatidica soglia di 0,5 è il padrone di casa (0,65), anche se ha bevuto solo due bicchieri più di me. Può esserci una spiegazione: da qualche notte dormiva male e poco per via dei pianti della bimba, sofferente di otite. Quindi, anche lo stress e la stanchezza incidono sul test. Piccolo consiglio a chi non si testa, si mette al volante ed è fermato per il test: l’alcol lascia come un alone su lingua e palato, alone cancellato da un bicchiere o due d’acqua che conviene bere prima di alzarsi da tavola, lasciando un intervallo ragionevole (mezz’ora) dall’ultimo bicchiere di vino". Quindi basterebbe un po’ di stress per inficiare l’assorbimento dell’alcol. Sarà vero? Non lo sappiamo ma sarebbe un motivo in più per stare attenti, perchè bere a tavola con gli amici sarà anche piacevole ma guidare con i sensi alterati lo è sicuramente meno. Sul consiglio di bere acqua prima di alzarsi vi rimandiamo all’articolo: I trucchi per fregare l’etilometro della polizia funzionano?

(*)  Nota: un dibattito su questo discutibile articolo de La Repubblica è stato aperto sul Blog dell’ASAPS: http://ilblogdiasaps.blogspot.com/2010/12/etilometro-tra-mito-e-leggenda-ce.html ,   

(**) Nota: in quasi tutti gli articoli in cui si parla di alcolici e guida l’autore descrive prima i rischi e le conseguenze del bere e poi spiega come mai lui beve lo stesso. La maggior parte delle persone sarebbe disposta a fare qualsiasi cosa pur di vedere risolti i problemi alcol correlati, tranne che rinunciare a bere.  

ASAPS

Alcol: boom di lavori sociali nel 2011?
Lavori utili al posto della galera: a fine 2010 crescono i casi di “pena alternativa”
Il nuovo Codice della strada, emanato ad agosto, prevede una norma molto particolare, rivolta a chi guida con oltre 1,5 grammi di alcol per litro di sangue: anziché essere assoggettato alle pene tradizionali, può essere ammesso a prestare un’attività gratuita per la collettività (il lavoro sociale), nel campo della sicurezza e dell’educazione stradale, presso organismi pubblici o privati. E questa regola, proprio nei giorni scorsi, è stata applicata di frequente in diversi Comuni d’Italia. Non ci sono statistiche ufficiali, per ora, ma si segnalano casi di lavori sociali un po’ in tutto lo Stivale, in provincia di Ancona, Pordenone, Savona, Sondrio, Teramo, Udine, Vicenza. Ed è probabile che il 2011 segni il boom definitivo della regola.
OGNI GIORNO, 250 EURO L’articolo 186 stabilisce che, se il guidatore non ha causato sinistri, la pena detentiva (la reclusione) e pecuniaria (la “multa” al posto del carcere) può essere sostituita, anche con il decreto penale di condanna, con quella del lavoro di pubblica utilità, se l’imputato è d’accordo. Mentre, chiaramente, la sanzione economica viene comunque versata. Si tratta di una prestazione di un’attività non retribuita a favore della collettività da svolgere nel campo della sicurezza e dell’educazione stradale soprattutto presso lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni. Il lavoro di pubblica utilità ha una durata corrispondente a quella della sanzione detentiva irrogata e della conversione della pena pecuniaria ponendo 250 euro a un giorno di lavoro sociale.
IL GIUDICE CONTROLLA In caso di svolgimento positivo del lavoro di pubblica utilità, il giudice fissa una nuova udienza e dichiara estinto il reato, dispone la riduzione alla metà della sanzione della sospensione della patente e revoca la confisca del veicolo sequestrato. Invece, in caso di violazione degli obblighi connessi allo svolgimento del lavoro di pubblica utilità, il giudice dispone la revoca della pena sostitutiva con ripristino di quella sostituita e della sospensione della patente e della confisca. Il lavoro di pubblica utilità può sostituire la pena per non più di una volta.
DA VERIFICARE Ma è una norma efficace? Secondo Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, presidente della onlus Associazione vittime della strada, ci sarebbero delle modifiche da apportare all’articolo 186: “Chi è che guadagna 250 euro al giorno? Vogliamo capire meglio cosa significa. A queste condizioni chi non vorrebbe dedicarsi ai lavori di pubblica utilità?”. Perplessità anche da parte di Giordano Biserni, presidente dell’Asaps (Amici Polstrada): “I dubbi nascono sull’applicazione, sulle possibili vie di fuga. Forse bisognerebbe delegare il controllo del quando e del come all’Associazione vittime della strada”.
da omniauto.it

ASAPS

Montebelluna (TV)
Ribaltone sull’etilometro che non funziona col freddo Il giudice respinge le tesi dei difensori: anche sotto gli zero gradi la misurazione è attendibile (*)  
La testimonianza del brigadiere dei Carabinieri Un grande gol per noi che ci occupiamo si sicurezza stradale vera!
Ecc.ma Sede/Associazione ASAPS.
Dovremmo dire ….. IL GRANDE BLUFF DIFENSIVO… 1^ parte
Con la presente, sono a  dirvi come una battaglia su tutti i fronti sia stata vinta….
Il tutto ebbe inizio nel dicembre 2009 e questo caso da allora, ha tenuto con il fiato sospeso parte della popolazione locale e, per chi ne è a conoscenza anche parte di quella nazionale, curiosa e ansiosa di vedere se avrebbero avuto la meglio i soliti “furbi”. Mentre, (per fortuna sono pochi) altra popolazione ha assaporato, solo temporaneamente, il  presunto spiraglio prospettatosi per eludere, non tanto  i controlli di Polizia, quanto la legge che reprime i comportamenti in violazione alle norme del C.D.S. con  conseguente grave nocumento all’incolumità pubblica…
Ebbene  Sì! Il difensore di fiducia, appena al suo assistito (come si legge anche dall’articolo del quotidiano locale, aveva tentato di eludere il controllo di Polizia con tanto di  inseguimento per le vie della città), venne ritirata la patente di guida e posto sotto sequestro il veicolo poiché gli era stato accertato e contestato un tasso alcolimetrico superiore a g/l 1,50, volle intraprendere quale tesi difensiva quella del non corretto funzionamento dell’apparato etilometrico ALCOTEST MBK 7110 serie (si esclude il numero per riservatezza delle apparecchiature in dotazione) all’atto delle operazioni di rito a causa della rigida temperatura esterna.
Purtroppo per lui e per il suo assistito, c’e’ stata l’amara sorpresa di incontrare sul proprio cammino lo scrivente, ma soprattutto il giudice di merito di primo grado. Infatti quest’ultimo, dopo l’estenuante attività processuale posta in essere dalla difesa impegnata a consolidare il dubbio sul corretto funzionamento dell’apparato, (durante le operazioni di cui all’art. 334 c.p.p. la temperatura era rigida) attraverso il tentativo più volte perpetuato di provocare e confondere il testimone mettendo in dubbio le operazioni compiute dallo stesso senza peraltro apportare alcun concreto contributo a sostegno della propria tesi, dopo quanto assistito ha sentenziato a favore delle forze di Polizia…o meglio mi correggo… a favore della giustizia, ritenendo fondato quanto asserito dal teste, dalla documentazione prodotta dall’ufficio e attinente la funzionalità di quell’apparato anche nelle condizioni avverse di cui si sta parlando (sotto gli 0 gradi. Si sta attendendo la sentenza per leggere le motivazioni in essa contenute e, sarà mia cura trasmettere copia, unitamente a tutte le notizie del caso e agli atti che hanno dato convinzione all’ Ecc.mo Giudice di merito).
Un plauso è doveroso riconoscerlo anche al P.M. del dibattimento, il quale, non ha desistito dal controbattere la tesi difensiva.
Per la verità, non so dire se è stato un dono dal cielo o, se la giudice di merito fosse un angelo o babbo natale  travestito, ma certo è che, la stessa, non solo ha sentenziato la condanna nei confronti del caso specifico ove si è assistito al tentativo della  difesa di traghettare e consolidare una fantomatica e inconsistente motivazione  “il  mal funzionamento dell’apparato”, ma ha altresì regalato ulteriori doni (lo scrivente ha sostenuto 4 dibattimenti nel medesimo giorno, sempre per lo stesso reato e identiche motivazioni difensive) sentenziando sempre a favore della professionalità e della funzionalità dei mezzi/apparati in dotazione alle forze di Polizia.
Vinto!… Vinto!… Vinto!….
Come ho accennato poc’anzi, tre procedimenti su quattro sono stati vinti con la soddisfazione di non aver visto vanificato l’impegno e la professionalità dell’equipaggio, sia nella fase operativa sia in quella dibattimentale. Nel quarto procedimento, invece, la difesa dopo la condanna sentenziata nel primo procedimento, ha chiesto un’interruzione (termini di difesa) per concedersi la visione, o meglio, l’evolversi dei successivi casi (ora persi)  riguardanti il cosi detto presunto malfunzionamento dell’apparato e quindi poter decidere al meglio sulla tesi difensiva da adottare…..
La soddisfazione del sottoscritto, dell’ufficio a cui appartengo nonché (e qui mi scuso se pecco di eccesso) la sicura soddisfazione che avrete Voi, gli associati, i famigliari delle vittime di questo male e dei famigliari dei colleghi caduti in servizio a causa e non solo di irresponsabili che, in stato di ebbrezza, hanno causato vittime,… un’altra battaglia è vinta!
Quale migliore regalo di Natale poteva essere a Noi concesso da chi, lassù, protegge il nostro lavoro e non ci lascia soli…, insieme alle “stelle” che brillano nel cielo e che ogni giorno ci guardano (i nostri colleghi caduti e le vittime della strada), e che un sorriso continuano a regalarcelo, confidando nel nostro continuo  impegno. A loro, la mia stima più profonda che si unisce ad una grande soddisfazione per aver potuto contribuire ad un’altra vittoria…
Con Stima, voglio  anche far giungere il mio GRAZIE” alla Vostra e “Nostra” Associazione che, quotidianamente,  regala a Noi operatori di Polizia perle di aggiornamento indispensabili per il prosieguo del nostro lavoro. Questa grande vittoria è anche merito Vostro, perché con il vostro indispensabile supporto professionale, ci indicate le vie risolutive per i problemi che quotidianamente si presentano.
Con l’occasione porgo a tutti i miei saluti, e i miei più fervidi auguri natalizi e per le festività che seguiranno…. Auguri di Buon Natale!
Stefano Brigadiere FLORIDA - N.O.R. Aliquota Radiomobile Carabinieri di Montebelluna
***
Noi ringraziamo il brigadiere Florida, per questa dettagliata cronaca di una battaglia  per la sicurezza vinta e per l’entusiasmo delle sue parole insieme alla stima che riserva all’Asaps.
Una stima ricambiata verso un operatore della strada che sa veramente il fatto suo. Fa piacere vedere che in giudizio non sempre si riportano sconfitte, serve anche saper documentare bene le fasi del proprio (duro) lavoro.
Le siamo grati Brigadiere Florida e insieme all’Asaps credo che le siano grati i familiari delle vittime della strada e quanti si occupano di sicurezza stradale e dei problemi legati all’alcol con costanza e serietà ogni giorno. Anche a Natale.
Lei con questa notizia è stato un po’ il Babbo Natale per gli operatori della sicurezza stradale.
Giordano Biserni

(*) Nota: i ripetuti tentativi di mettere in dubbio l’efficienza dell’etilometro sono in effetti una questione di clima. Non nel senso che le temperature rigide siano un problema: basti pensare che nazioni del Nord come Svezia e Norvegia, che stanno mesi interi sotto zero, sono sempre stati all’avanguardia nel controllo dell’alcolemia, quanto perché i controlli con l’etilometro mettono in discussione quella cultura mediterranea che dà per scontato la conoscenza e il controllo del proprio bere. Cultura che contempla anche quel po’ quella saccenza, di cui l’articolo de La Repubblica di ieri ne è un buon esempio.  

LA NAZIONE

Vendita di alcolici In arrivo nuove restrizioni
Giro di vite dell’amministrazione comunale. La vendita di bevande alcoliche sarà vietata a partire dalle 22 o addirittura dalle 21. L’ordinanza entro gennaio
Firenze, 27 dicembre 2010 - Misure ancora più restrittive sulla vendita di alcolici da asporto nelle ore notturne a Firenze. Lo ha annunciato stamani, nell’ambito di un incontro in Palazzo Vecchio, il vicesindaco con delega alle attività produttive Dario Nardella.
’’Presumibilmente entro gennaio’’, ha spiegato, dovrebbe essere pronta un’ordinanza per restringere ulteriormente l’orario serale nel quale le bevande alcoliche e superalcoliche da asporto possono essere vendute. Il limite temporale di base, fissato a mezzanotte e già anticipato alle 23 lo scorso anno con un’ordinanza firmata dal sindaco Matteo Renzi, ’’sarà portato - ha spiegato Nardella - alle 22 o alle 21: questi sono alcuni degli orari che abbiamo preso in considerazione per il provvedimento’’.
’’Già da qualche settimana - ha aggiunto - stiamo lavorando su questo fronte, resta da capire soltanto chi dovrà firmare, se il sindaco o il questore. In questo ambito serve una regolamentazione più dura, un giro di vite; in ogni caso, l’ordinanza dovrebbe essere pronta presumibilmente entro gennaio’’. L’atto, ha aggiunto il vicesindaco, vieterà, a partire dall’orario che verrà stabilito, anche la vendita di bevande in contenitori di vetro, sia alcoliche che analcoliche.

IL TIRRENO

Conducenti alticci al volante Due macchine confiscate 
PITIGLIANO. Quattro patenti ritirate e due macchine confiscate. Anche le ultime due nottate a cavallo delle festività di Natale e Santo Stefano hanno visto i carabinieri della Compagnia di Pitigliano impegnati nei servizi straordinari di controllo sul territorio delle Colline del Fiora e dell’Albegna. In queste notti è stata privilegiata la presenza di pattuglie sulla regionale maremmana 74, arteria di collegamento che in alcuni tratti era resa pericolosa dalla pioggia. Le verifiche hanno coinvolto alcune decine di guidatori per notte, tutti sottoposti all’alcoltest.
Ad essere sorpresi in stato di ebbrezza alcolica sono state quattro persone, di età compresa tra i ventuno ed i cinquantasette anni, si tratta di due soranesi, un pitiglianese (il più giovane) e di un mancianese, che al termine delle due prove di rito con l’etilometro, hanno fatto registrare valori compresi tra 1,31 ed 1,86 g/l. Per tutti i conducenti la patente è stata immediatamente ritirata in attesa della sospensione della Prefettura, inoltre è stata inoltrata apposita comunicazione notizia di reato alla Procura della Repubblica di Grosseto. In due casi si è proceduto anche al sequestro del veicolo per la successiva confisca, poiché si il tasso alcolemico superava la soglia di 1,50 g/l.

IL TIRRENO

MARTEDÌ, 28 DICEMBRE 2010
Diciottenne beve e picchia agente 
Il marocchino ha danneggiato due ambulanze Attimi di panico quando gli amici del giovane si sono avvicinati alla pattuglia L’arrivo dei rinforzi però ha evitato la rissa 
MASSA. I poliziotti volevano soltanto controllare i documenti a quei due ragazzi magrebini che stavano discutendo animatamente in largo Matteotti. Un controllo di routine che si è trasformato in una gazzarra pazzesca che ha riunito quasi un centinaio di curiosi e una decina di poliziotti, carabinieri e finanzieri proprio davanti alla gioielleria Leonardi. Erano da poco passate le 18 e in redazione sono cominciate ad arrivare telefonate di persone allarmate per quello che stava succedendo.
Ecco che cosa è successo. Il marocchino, diciotto anni appena compiuti, più scalmanato dei due aveva bevuto e quindi appena ha visto la pattuglia ha cominciato a dare di matto. Non ha voluto far vedere i documenti al poliziotto che gli aveva chiesto il permesso di soggiorno (poi il ragazzo è risultato regolare) e ha tentato di fuggire. L’agente lo ha acchiappato ed è scoppiato il parapiglia, perché il magrebino ha iniziato a dare calci e pugni a ogni cosa si trovava davanti a lui. A farne le spese due ambulanze parcheggiate poco distante: una si è trovata il portellone sfondato da un calcio e un’altra invece ha avuto piccoli danni allo specchietto retrovisore. Nel frattempo era intervenuto anche l’altro poliziotto per cercare di fermare il ragazzo. Ma quasi nello stesso istante un gruppetto di giovani marocchini si stava avvicinando a largo Matteotti. Probabilmente erano amici del fermato. C’era il rischio che tutto degenerasse in una rissa in pieno centro e per giunta tra la gente, così un agente ha chiesto aiuto al centralino e sono intervenuti sia i carabinieri sia la guardia di finanza. L’arrivo dei rinforzi ha scongiurato il peggio e così piano piano è tornata la calma. Il magrebino e il primo poliziotto intervenuto sono stati caricati su due ambulanze e portati al pronto soccorso. A entrambi sono state riscontrate escoriazioni che guariranno in pochi giorni.
Al momento non sono stati presi provvedimenti nei confronti del ragazzo fermato né tantomeno sono stati identificati gli amici che volevano intervenire per dargli manforte (salvo poi dileguarsi quando sono arrivate le altre pattuglie). Ma si tratta di un maggiorenne che ha fatto resistenza a pubblico ufficiale e che ha danneggiato due ambulanze. Insomma, potrebbe scattarci anche l’arresto. Ma ieri sera il sostituto procuratore di turno non aveva ancora avanzato richieste di questo tipo. Probabilmente lo farà questa mattina. Incomprensibili i motivi che hanno spinto il magrebino a comportasi in quella maniera, visto che aveva il permesso di soggiorno come detto dalla questura. A quanto sembra la causa di tutto è lo stato di ebbrezza del ragazzo.

VARESENEWS

Ubriaco aggredisce i genitori durante la notte
28/12/2010 - I Carabinieri hanno arrestato per maltrattamenti un trentenne: per un banale diverbio, annebbiato dai fumi dell’alcol, si è scagliato contro i genitori
La scorsa notte i Carabinieri della Compagnia di Busto Arsizio hanno arrestato un trentenne residente a Lonate Pozzolo, con l’accusa di minacce e maltrattamenti in famiglia.
Il giovane, che convive con i genitori di 62 e 48 anni, entrambi originari del crotonese, è diventato una vera furia per un banale diverbio. In preda ai fumi dell’alcol ha distrutto vari arredi della casa e ha minacciato di morte i genitori che, terrorizzati da quella violenza, hanno avuto solo il tempo di chiamare i Carabinieri. Provvidenziale a questo punto è stato l’arrivo dei militari, che hanno fatto irruzione in casa, hanno protetto le due vittime, e hanno fermato il giovane prima che la situazione precipitasse irreversibilmente.
Il trentenne, non nuovo a comportamenti di questo tipo, persino alla presenza degli uomini in divisa ha tentato di scagliarsi contro i genitori. È stato arrestato e condotto nel carcere di Busto Arsizio a disposizione della Procura della Repubblica. Adesso dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia e minacce.

CORRIERE ADRIATICO

Minacce contro medici e carabinieri
Paura al pronto soccorso, ubriaco dà in escandescenza e viene arrestato
Jesi Festività di controlli per i carabinieri della Compagnia di Jesi, che seguendo le disposizioni del Comando provinciale di Ancona in occasione del Natale hanno intensificato ulteriormente i servizi di pattugliamento del territorio di competenza, intervenendo più volte e portando a buon fine tutta una serie di operazioni.
In particolare due persone sono state arrestate ed è scattata una denuncia per una terza. A Jesi i carabinieri del Radiomobile hanno arrestato M.D. polacco di quarantasei anni, senza fissa dimora, per resistenza a pubblico ufficiale, minacce a pubblico ufficiale e rifiuto sull’indicazione della propria identità personale. Il 112 era stato allertato dal locale pronto soccorso dell’ospedale di Jesi dove era stato condotto, con una ambulanza, un uomo trovato per terra in zona Porta Valle completamente ubriaco e semisvenuto.
L’uomo di nazionalità polacca all’arrivo al pronto soccorso in preda ai fumi dell’alcol, non solo si è rifiutato di dare le proprie generalità ma ha cominciato ad inveire contro i sanitari minacciandoli pesantemente. All’arrivo della pattuglia dei carabinieri il suo atteggiamento non è cambiato, tanto che l’uomo ha cercato di colpire i militari dell’Arma minacciandoli e urlando contro di loro frasi oltraggiose.
I carabinieri hanno cercato di riportarlo alla calma ma il polacco gli si avventava contro, a questo punto lo stesso veniva ammanettato e portato in caserma. L’atteggiamento dell’uomo ha prodotto nei locali del pronto soccorso un notevole subbuglio sia tra gli operatori che tra i fruitori del servizio. L’uomo ha trascorso il Natale nelle camere di sicurezza della caserma e una volta tornato in sé ha cambiato il suo atteggiamento, scusandosi per ciò che aveva provocato, che tra l’altro non era la prima volta infatti aveva precedenti di polizia per reati della medesima indole.
Comparso davanti al tribunale di Ancona previa convalida dell’arresto veniva condannato alla pena di mesi 10 di reclusione, e ammesso ai benefici di legge.
Sempre a Jesi i carabinieri del Radiomobile hanno arrestato Z.Y. marocchino di anni ventotto senza fissa dimora. L’uomo era stato colpito da un decreto di espulsione e ordine di lasciare il territorio Nazionale, rispettivamente emessi dal Prefetto e dal Questore di Ancona il 2 dicembre scorso. L’uomo comparso davanti al Tribunale di Ancona Sezione distaccata di Jesi , previa convalida dell’arresto è stato inviato presso il carcere di Ancona Montacuto dove attenderà il processo.
Nell’ambito dello stesso servizio i carabinieri della Compagnia di Jesi, hanno attuato un dispositivo per il controllo delle principali arterie stradali della Vallesina e in special modo per quelli insistenti nella città di Jesi, con particolare riguardo alle vie di esodo di discoteche, bar e pub, miranti alla prevenzione e repressione di quei comportamenti di chi si mette alla guida di mezzi e non mantenendo un corretto comportamento di guida in violazione alle norme sulla circolazione stradale causano incidenti a volte anche con esiti mortali.
Nel corso dei controlli avviati in questi giorni di festa sono state inoltre rilevate e contestate varie infrazioni al codice della strada riconducibili agli eccessi di velocità e alla guida pericolosa. Durante il servizio, che ha impegnato 8 militari, sono stati controllati complessivamente 60 mezzi, identificati oltre un centinaio di persone. I pattugliamenti del territorio di Jesi e della Vallesina proseguiranno anche in questi giorni.
mtb

ROMAGNA OGGI

Forlimpopli, vuole una casa e irrompe ubriaco in Comune
FORLIMPOPOLI 28 dicembre 2010 - Una vigilia di Natale movimentata in Comune a Forlimpopoli. Sono volate sedie, insulti e persino sputi. Un 44enne del posto, in evidente stato di ebbrezza, voleva parlare con il Sindaco, Paolo Zoffoli, per avere una casa popolare, "quelle che il Comune dà solo agli immigrati". Il Primo cittadino non era nel suo ufficio ed la follia momentanea del cittadino si è riversata sulle dipendenti del Comune, che hanno chiamato i Vigili. A conclusione della vicenda l’uomo è rotolato giù dalle scale.
I Vigili sono intervenuti immediatamente, chiamando anche i Carabinieri, secondo quando riporta il Corriere Romagna. Il 44enne si è scagliato anche contro le forze dell’ordine, farfugliando e minacciando addirittura di suicidarsi lanciandosi dal primo piano. Dopo il delirio, in preda agli effetti dell’alcol il soggetto è rotolato giù dalle scale di ingresso del Municipio, fratturandosi alcune costole.
Le forze dell’ordine hanno chiamato l’ambulanza che ha trasportato il ferito al pronto soccorso, ovviamente accompagnato dai Vigili per evitare altri inconvenienti.

IL GAZZETTINO (Venezia)

VIA MORANZANI
Ubriaco "scippa" la coupé all’amico e si schianta: è grave
Martedì 28 Dicembre 2010, - Ubriaco ha "scippato" la coupé dell’amico, parcheggiata all’uscita del bar dove lavora come cameriere a Fusina. Chissà forse voleva fare un giro giusto per provare l’ebbrezza di guidare una sportiva invece, complice il cocktail pericoloso di alcol ingerito e velocità, ha rischiato di morire. L’allarme è scattato poco prima delle otto della sera di Santo Stefano, quando gli agenti del Reparto Motorizzato della Polizia municipale e il personale del Suem sono stati chiamati in via Moranzani all’altezza del cantiere di un edificio sottoposto a ristrutturazione. È lì che il moldavo di 21 anni, con precedenti di polizia, è andato a schiantarsi con la Ford Puma del connazionale rimediando una brutta frattura al bacino: ricoverato d’urgenza all’ospedale ne avrà per tre mesi. Sul posto anche una volante della questura. All’interno dell’auto sono stati trovati due coltelli (uno da sub), una bustina di marijuana e arnesi da scasso: in corso indagini per stabilire a chi appartenga il tutto.

GIORNALE DI VIMERCATE

Ubriachi, cacciati via, se la prendono con le auto in sosta

 

 

 

Mercoledì, 29 Dicembre 2010
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