Giovedì 18 Aprile 2024
area riservata
ASAPS.it su

Rassegna stampa Alcol e guida del 3 novembre 2006

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

ADNKRONOS SALUTE.IT
SANITA’ EMILIA R.: AUSL IMOLA, DOMENICA INCONTRO SU ALCOL

Roma, (Adnkronos Salute) - Alcol in primo piano domenica a Imola. ’I problemi alcolcorrelati e complessi - Metodo Hudolin’ è il titolo dell’incontro in programma dalle 8.30 a Borgo Tossignano (Bo), presso Villa Santa Maria. L’iniziativa è promossa dell’associazione dei Club alcolisti in trattamento (Acat) Bologna Nord e dal servizio di alcologia dell’Ausl di Imola ed è aperta a tutta la cittadinanza, in particolare alle famiglie con problemi legati all’abuso di alcolici. ( ... )


LA PROVINCIA DI CREMONA

Case per le dipendenze

Iniziativa del servizio di alcologia di Rivolta

RIVOLTA D’ADDA — Il prossimo 10 novembre, presso il palazzo della Provincia di via Metteotti, l’Azienda ospedaliera di Crema presenterà il progetto ‘Gruppo Appartamento per giovani con problemi di alcolismo e tossicopendenza’, svolto in collaborazione con l’Ufficio di piano del Comune di Crema e del Comune di Rivolta d’Adda. Sono previsti gli interventi del direttore generale Diego Maltagliati, del responsabile dell’unità di Alcologia Giorgio Cerizza, dell’assessore ai Servizi sociali di Crema Gianni Risari, del sindaco di Rivolta Lamberto Grillotti, della responsabile del progetto Sarah Carfi e dell’educatore del ‘gruppo’ Lorenzo Donato.


IL GAZZETTINO (TREVISO)

VALDOBBIADENE

Alcolisti anonimi

Questa sera alle 20 in Villa dei Cedri si terrà un incontro promosso dall’associazione Alcolisti anonimi in collaborazione con l’associazione Gruppi familiari Al-Non, dal titolo "Alcolismo, malattia che coinvolge la famiglia". L’iniziativa è stata promossa in occasione del ventennale di fondazione del gruppo locale degli Alcolisti anonimi. Interverrà come relatore il dott. Oscar Miotti, responsabile dell’Alcologia presso l’ospedale di Castelfranco.


IL GAZZETTINO (TREVISO)

Nella Marca ottanta sodalizi

I gruppi di auto-mutuo-aiuto in provincia di Treviso si stanno diffondendo a macchia d’olio e risultano oggi un’ottantina. Ma probabilmente sono molti di più, in quanto non tutti vengono registrati presso il Centro di servizio del volontariato o le varie Consulte locali. I "veterani" sono gli Alcolisti anonimi che in questi anni hanno aiutato migliaia di persone a uscire dal tunnel della dipendenza dal bere. Ma esistono anche "nuove" forme di dipendenza: dal cibo, ad esempio, come sostiene il gruppo che opera un "dimagrimento intelligente" scandagliando le cause che spingono le persone ad accostarsi in modo compulsivo al cibo. E poi vi sono gruppi che aiutano a liberarsi dalla dipendenza dal gioco d’azzardo o appunto dalle relazioni affettive malate.

I gruppi di mutuo aiuto possono anche esulare dal tema della dipendenza, ma nascere solo per il desiderio di condividere un particolare momento della vita: ecco le neomamme che confrontano i loro problemi ma anche gioie ed emozioni. Significativi, infine, i gruppi legati alla malattia mentale o alla rielaborazione del lutto, dove i familiari riescono a trovare un supporto importante.


LA SICILIA

Alcolismo, problema sociale un incontro alla «Rinascita» 

Il Gruppo di alcolisti anonimi «La Rinascita», la cui sede nel capoluogo ibleo è in via Solferino n. 33, in occasione del ventiseiesimo anniversario della fondazione in Sicilia, organizza per il prossimo 6 novembre alle ore 19 un incontro aperto riservato a tutti i coloro che hanno problemi diretti o indiretti con l’alcolismo. Il tema dell’incontro è «Alcolismo: problema sociale». Il Gruppo coglie l’occasione per ricordare che gli incontri nella sede di Ragusa sono programmati, come sempre, il lunedì e il giovedì dalle ore 19 alle ore 21. Ogni primo lunedì del mese sempre alla stessa ora sono in programma, invece, riunioni aperte, per tutti coloro i quali fossero interessati dalla problematica.


IL GAZZETTINO (TREVISO)

Nell’ambito del progetto regionale "Polizia locale per la sicurezza" dispositivi di controllo e prevenzione in arrivo 

Etilometri e nuove pistole per i vigili 

E in caso di incidenti stradali sette kit con tanto di segnalatori mobili d’emergenza

Montebelluna

Etilometri e "occhi di gatto" contro gli incidenti. Ma anche nuove pistole per fronteggiare la criminalità. L’amministrazione comunale, nell’ambito del progetto regionale "Polizia Locale per la Sicurezza", già finanziato da Venezia sia per una prima che per una seconda fase, ha disposto l’acquisto di alcuni nuovi dispositivi per migliorare la sicurezza della circolazione oltre che per favorire l’attività di prevenzione degli incidenti stradali. Ma anche per mettere i Vigili nelle condizioni di contrastare più agevolmente azioni criminali. A breve, la Polizia locale potrà contare, innanzi tutto, su tre misuratori elettronici di distanza (distanziometri), che consentiranno di effettuare misurazioni precise e veloci in particolare nei rilievi di incidente stradale oltre che negli accertamenti edilizi. In dotazione al Comando ci saranno presto anche 18 pre-alcooltest: si tratta di piccoli etilometri che permetteranno una prima valutazione delle condizioni dei guidatori. Gli stessi verranno assegnati agli agenti in servizio nel territorio (praticamente ogni agente ne avrà uno) permettendo così un più veloce e sistematico controllo dell’eventuale stato di ebbrezza degli automobilisti. Un altro tipo di attrezzature, invece, sarà volto a segnalare condizioni di pericolo sulle strade, per evitare che si trasformino in trappole mortali: è stato infatti disposto l’acquisto di sette kit Hazlight, che serviranno ai vigili per indicare, nelle ore notturne e in caso di scarsa visibilità, punti della viabilità particolarmente pericolosi. Ogni kit sarà composto da cinque segnalatori luminosi mobili di emergenza (quelli che comunemente vengono chiamati "occhi di gatto"), di colore blu e con luce lampeggiante, completamente impermeabili e ricaricabili. I segnalatori mobili verranno impiegati per indicare gli ingombri della carreggiata o le deviazioni stradali in orari notturni, al fine di garantire la sicurezza degli operatori di Polizia Locale e degli utenti della strada. Verranno acquistate, infine, 15 pistole semiautomatiche calibro 9x21 con relative munizioni: prenderanno il posto di nove pistole attualmente in dotazione ai vigili. L’operazione fa parte del piano per l’adeguamento tecnologico di tutto l’armamento del Comando. Per poterle utilizzare, comunque, i Vigili che hanno scelto di disporre pure di tale strumento (la quasi totalità) hanno dovuto effettuare dei corsi mirati ma anche iscriversi all’associazione tiro a segno di Treviso.

Laura Bon


VITA NON PROFIT ONLINE

Una guida per il bere responsabile 

Il barman è la figura di contatto con i consumatori e molto spesso, attraverso la sua professionalità, testimonia il concetto di bere equilibrato, che si declina concretamente in un servizio di qualità, svolto responsabilmente. (*)

La consapevolezza dell’importanza dei bartender nella promozione del responsible drinking ha portato alla creazione del Diageo BARCODE una guida per i baristi (e le bariste) italiani, con consigli utili sulla professione, sulla relazione con i clienti e soprattutto sul concetto di servizio responsabile. Grazie alla preziosa consulenza dell’A.I.B.E.S, è stato redatto un manuale per gli ‘addetti ai lavori’ che possono così attingere ad una serie di informazioni utili ad accrescere la propria professionalità.

“La figura del barman è riconosciuta dalle istituzioni perchè con suo lavoro il professionista è in grado di mettere a disposizione della clientela le informazioni necessarie per una corretta modalità di consumo avvicinandola con il giusto approccio al prodotto alcolico” così Camillo Bosco, presidente A.I.B.E.S.

Il BARCODE viene distribuito proprio in questi giorni nei maggiori locali italiani grazie alla capillare rete di vendita di Diageo che, con questa importante iniziativa, intende coinvolgere i principali locali italiani nell’ impegno a favore del Bere Responsabile.

E’ prevista inoltre la distribuzione di un questionario che, proprio per la capillarità dell’iniziativa, ha l’ambizione di fotografare con precisione il rapporto tra i barmen italiani e la promozione del ‘responsible drinking’ oltre a cercare di comprendere la penetrazione presso i clienti di un comportamento corretto e sostenibile nei confronti del consumo di alcol.

 

(*) Nota: in psicologia si indica con il termine “doppio legame” la condizione in cui la comunicazione presenta una incongruenza tra il livello del discorso esplicito (quel che vien detto) e la situazione in cui viene espressa. È inevitabile che prevalga il messaggio rappresentato dalla situazione. Chiedere ad un barman di consigliare di bere poco è come chiedere ad un benzinaio di regalare biciclette.


CORRIERE ADRIATICO

Le nuove regole del commercio L’assessore Paolo Eusebi medita di vietare la vendita dei superalcolici passata una certa ora, la sera E dopo la Notte Bianca, niente vetro

Per rivitalizzare Capodimonte, Guasco e Posatora ristoranti e bar potranno aprire liberamente

Ancona by night, via il blocco delle licenze

ancona - Più licenze per bar ei ristoranti. Il 2007 porterà non poche novità per il commercio. Già, perché con le modifiche alla legge regionale sul commercio i Comuni potranno adottare le norme sul procedimento e i criteri per il rilascio delle autorizzazioni per le medie strutture di vendita. Così tra gennaio e febbraio del prossimo anno anche Ancona dovrà adeguarsi alla nuova legge, modificando il proprio regolamento comunale sul commercio. L’attenzione ora è tutta puntata su bar e attività di ristorazione. E’ lo stesso assessore al commercio ed alle attività produttive, Paolo Eusebi, ad anticipare che l’amministrazione sta lavorando proprio sulla zonizzazione di bar e ristoranti della città. Massima disponibilità, almeno in un confronto informale, senza dimenticare comunque mai la cautela, da parte delle associazioni di categoria che non sembrano preoccupate della possibilità di un ampliamento dell’offerta nel settore della ristorazione, necessario anzi in alcune zone. A tranquillizzare molti anche il fatto che la spina dei Corsi non subirà pressoché cambiamenti, a parte, al limite, alcuni spostamenti interni. A mutare saranno invece la parte a destra e a sinistra della “spina”.

Novità per il rione di Guasco-San Pietro e di via Astagno, dove, imprenditori disposti ad investire permettendo, dovrebbe essere consentito lo sviluppo di nuove attività produttive. Intenzione dell’amministrazione comunale è per il momento quella di costruire un regolamento che dia la possibilità di andare verso questa direzione di ampliamento dell’offerta. Ampliamento ora impossibile per via delle autorizzazioni contingentate. Tra le zone da rivitalizzare in questo senso c’è anche Posatora. Favorevoli ad un ampliamento dell’offerta anche i commercianti che però sottolineano, attraverso le parole di Gabriele Capannelli, presidente della Confcommercio, come occorra comunque fare attenzione alle effettive esigenze della città e del suo commercio. Indubbiamente nelle zone più scoperte credo vi sia la necessità di aumentare l’offerta ai consumatori. Comunque forse è ancora presto per esprimersi, stiamo aspettando di conoscere quali saranno le idee dell’amministrazione, in seguito saremo pronti a dare come sempre il nostro contributo. Quello che chiediamo è solo che si abbia una certa attenzione per quei commercianti che hanno già investito nell’acquisto delle licenze per la ristorazione.

Tra le nuove regole, è in discussione anche una norma per quanto riguarda la vendita degli alcolici. Ci stiamo studiando - annuncia Eusebi -. L’idea per il momento è quella di introdurre una norma che impedisca la vendita di super-alcolici in determinati orari, con una differenziazione a seconda che sia estate o inverno. Di fatto si tratterebbe di vietare la vendita dei superalcolici dopo una certa ora. In fase di studio anche la questione della vendita di bottiglie di vetro. Dopo l’esperimento Notte Bianca, durante il quale un ordinanza comunale imponeva al barman di versare l’intero contenuto delle bottigliette in grandi bicchieri di plastica, si pensa di rendere permanente la norma straordinaria.


L’ARENA.IT

Iniziativa di solidarietà

Chi visita l’enoteca aumenta i fondi per un missionario

Soave. Tutti i sabati di novembre l’azienda agricola Suavia si apre agli enoturisti per svelare i segreti dei suoi vini; pagando 15 euro l’ingresso, si aiuta la missione di Bosco Panr, in India, dove opera il missionario soavese padre Ugo Turco.

L’idea di includere anche la solidarietà tra i progetti aziendali è venuta a Meri Tessari, ai vertici dell’azienda di Fittà, dopo aver trascorso in missione da laica tre settimane in Jowai Shillong, la regione nello Stato del Meghalaya dove opera padre Turco. La missione, fondata dal missionario salesiano che prese i voti in India, si estende su numerosi villaggi e garantisce l’istruzione a bambini e ragazzi tra i 3 e i 15 anni. Le strutture della missione, dove opera solo un altro missionario italiano e alcuni religiosi indiani, sono anche il modo per insegnare ai ragazzi un mestiere e per tenerli lontani da alcol e droga, vera e propria piaga degli adolescenti del Meghalaya. (*)

A sostenere l’attività della missione è l’associazione missionaria di volontariato Sacra Famiglia Onlus di Bolzano che collabora al progetto di Suavia mettendo a disposizione il numero di conto corrente postale 39939426 (causale «da mandare a padre Ugo Turco ING-INDIA»). Qui saranno versati i ticket di partecipazione ai sabati della solidarietà: in quindici giorni saranno direttamente nelle mani di padre Turco che potrà quindi utilizzarli per le esigenze della missione. Non c’è un progetto specifico da concretizzare dietro questa iniziativa, ma solo la voglia di aiutare padre Turco nel suo impegno quotidiano: il denaro raccolto, infatti, potrà servire per acquistare materiale scolastico, per pagare lo stipendio agli insegnanti, acquistare macchine e attrezzature per insegnare i ragazzi ad utilizzarle apprendendo la loro futura professione.

Per aderire al progetto Noh-Ka-Likai (dal nome della meravigliosa cascata che è il vanto del Meghalaya) basta prenotare la visita a Suavia il giovedì precedente ai sabati di novembre chiamando il numero 045.767.5089 (fax 045.7675991, e-mail: info@suavia.it). A partire dalle 14.30 i partecipanti saranno accompagnati alla scoperta del processo di produzione dei vini di Suavia dal vigneto alla cantina con tappa conclusiva riservata al gusto. Olio d’oliva extravergine, formaggi della Lessinia, salumi e pane, biscotteria veneta della tradizione accompagneranno la degustazione dei Soave e del Recioto di casa.

Paola Dalli Cani

 
(*) Nota: non trovate di cattivo gusto che per finanziare un’attività che si prefigge di insegnare i ragazzi a tenersi lontano dall’alcol si visiti un’azienda che produce alcolici? In questi giorni in Libano c’è il problema di insegnare ai bambini a tenersi lontano dai residui delle bombe a grappolo. Dareste del denaro ad una fabbrica di ordigni per finanziare chi cerca di prevenirne i danni?


IL GAZZETTINO

LO STUDIO 

Gli adolescenti britannici sono i peggiori d’Europa Tedeschi, francesi e italiani tutti "bravi ragazzi" 

Londra

Bevono, si drogano, sono violenti e promiscui: gli adolescenti britannici sono tra i più "problematici" d’Europa. Ad affermarlo è una ricerca dell’autorevole centro studi britannico Institute for Public Policy Research (Ippr), dalla quale emerge che i ragazzi italiani in confronto ai loro coetanei del Regno Unito sarebbero dei santi. In confronto ai giovani tedeschi, francesi e italiani, gli adolescenti britannici si ubriacano molto di più, sono più spesso coinvolti in risse ed episodi di teppismo ed una maggior percentuale di loro ha già avuto esperienze sessuali. Per quanto riguarda l’alcol soprattutto, i ragazzi britannici sono i terzi maggiori bevitori d’Europa, superati soltanto dai danesi e dagli irlandesi: nel 2003 ad ubriacarsi è stato ben il 27% mentre in Italia la percentuale è solo del 5%.

Anche quando si tratta di risse, i ragazzi italiani, benché non si possano considerare "tranquilli" si sono comportati meglio dei loro coetanei inglesi: il 38% dei 15enni italiani ha ammesso di aver fatto a botte con qualcuno negli ultimi mesi, contro il 44% dei britannici. E anche per quanto riguarda il sesso, nel Regno Unito (dove le gravidanze tra le giovanissime sono un vero problema) i ragazzi sono più precoci: a 15% il 38% di loro ha già avuto rapporti sessuali, contro il 24% degli italiani.

Secondo l’Ippr a causare questi problemi è il fatto che i ragazzi vengono spesso lasciati a sè stessi, trascorrono la maggior parte del tempo libero tra di loro senza impegnarsi in attività costruttive e, dialogando poco con gli adulti, non imparano da loro come relazionarsi agli altri. In Inghilterra la percentuale di 15enni che trascorre quattro o più sere alla settimana in giro con gli amici è del 45% tra i maschi e del 34% tra le femmine. In Scozia la percentuale sale al 59% per i ragazzi e al 48% tra le ragazze.


LA PROVINCIA DI SONDRIO

Ma le stragi non fermano le imprudenze

Un sondalino alla guida con patente sospesa e un giovane di Grosio fermato per acrobazie

Grosio Nemmeno il tremendo incidente stradale di Lovero di sabato - nel quale hanno perso la vita Christian Moderana, 21enne di Mazzo e la sua fidanzata Sonia Giacometti, 16enne di Tirano, seduta al suo fianco - ha saputo frenare l’esuberanza dei giovani al volante. Un ragazzo di Frontale è stato fermato delle forze dell’ordine in uno dei tanti controlli per prevenire il fenomeno della guida spericolata. S.D.V - queste le iniziali delle sue generalità - era alla guida nonostante gli fosse stata sospesa la patente. Visto che aveva l’abitudine di guidare nonostante la sua patente fosse in Prefettura, ora dovrà tornare fra i banchi di una scuola guida. E’ infatti questa la pena che spetta ai recidivi, ovvero a coloro che non si ricordano di non avere la patente in tasca - non perché l’hanno dimenticata ma perché è stata ritirata - e continuano a viaggiare come niente fosse. Dovrà tornare a studiare il codice della strada che forse ha dimenticato. Certamente quando rifarà l’esame della patente non dovrà comportarsi come in questi anni di guida perché altrimenti rischia di scoprire che gli esami non finiscono mai. Il “pilota” di Frontale dovrà pure comperarsi una macchina nuova perché la sua è stata confiscata. Resterà fermo ai box anche un giovane di Grosio, D.S. 22enne che sabato sera ha scambiato la piazza della Chiesa di San Giuseppe per un’area del Motor Show di Bologna. I freni a mano, una velocità non consentita nel centro urbano lo faranno andare in giro a piedi per un minimo di quindici giorni. Penitenza che potrebbe prolungarsi anche a tre mesi. Ogni fine settimana in provincia vengono ritirate decine di patenti ai giovani, soprattutto per guida in stato di ebbrezza. Ubriachi, eccitati, ma non piloti. Spingono sull’acceleratore di notte incuranti di tutti i pericoli. Poi sulle strade troviamo tante croci e allora capiamo che è meglio trovare tante pattuglie. E pagare qualche multa. La patente in tasca da qualche anno, sembra dare ai ragazzi la consapevolezza di poter fare quello che vogliono alla guida. Don Giacomo Santelli si è rivolto a loro durante l’omelia dei funerali di Christian. Ha fatto lo stesso il parroco di Tirano durante il funerale di Sonia. I giovani piangono ma evidentemente non ascoltano le prediche e probabilmente non hanno neppure letto la lettera che il prefetto di Sondrio, Sante Frantellinzi, stanco di piangere giovani vite spezzate sull’asfalto, ha mandato nei mesi scorsi a ogni famiglia della provincia. Quando salgono al posto tanti ragazzi pensano di essere nell’abitacolo di una formula Uno. Ma anche Senna è morto al volante per colpa non sua. Mentre gli amici piangono le ultime vittime della strada, altri coetanei spingono sull’acceleratore senza conoscere i rischi. Liberi di decidere se la propria vita avrà un futuro dopo una curva presa alla Schumacher. I rettilinei passati con il contachilometri che raggiunge il massimo non avvicinano mai ad una meta desiderata.
Paolo Ghilotti


L’ADIGE

BREVI

Vicequestore ferita in auto per la pianta Il vice questore aggiunto Marisa Natale, in servizio a Trento, è rimasta ferita in maniera non grave nel tardo pomeriggio di mercoledì, quando con la sua auto è stata investita da una pianta che è caduta in strada, sulla statale all’altezza di San Michele, a causa delle forti raffiche di vento. Tanto spavento, ma per fortuna nessuna conseguenza grave per la donna. Quattro mesi per i calci alla banca Ha patteggiato quattro mesi davanti al giudice Claudia Miori, dove era comparso per direttissima, Claudio Boschetti, il ventitreenne di Trento che in stato d’alterazione alcolica martedì notte se l’era presa con la porta della Cassa rurale a Mezzolombardo. Il ragazzo, difeso dall’avvocato Zeno Perinelli, era stato arrestato dai carabinieri per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Investita davanti al cimitero Una donna investita davanti al cimitero di Trento ed un’altra che è stata colta da malore al camposanto di Cognola, ieri mattina. Nel primo caso la signora, che ha 72 anni, è stata urtata da un’auto sulle strisce pedonali ed è finita a terra. Soccorsa dall’ambulanza del 118 è stata portata al Santa Chiara, dove dopo la medicazione è stata immediatamente dimessa. Anche l’altra paziente è stata portata in ospedale per accertamenti: nel cadere a terra a causa del malore si è procurata un trauma cranico.


L’ADIGE

di PAOLO LISERRE ROVERETO

In questi anni ha lavorato di giorno presso la cooperativa sociale «Solidarietà» alle porte di Milano per poi fare ritorno in carcere e trascorrervi la notte

In questi anni ha lavorato di giorno presso la cooperativa sociale «Solidarietà» alle porte di Milano per poi fare ritorno in carcere e trascorrervi la notte. Forse col ricordo di quella terribile serata di dicembre. Oggi quel ricordo forse c’è ancora. Di certo in carcere non dovrà tornarci più. Il recente indulto approvato dal Parlamento su proposta del governo Prodi ha abbonato poco più di un anno di carcere a Marco Capo Olivieri, 27 anni, il ragazzo milanese che la notte dell’8 dicembre 1999 uccise con due coltellate Cristiano Brighenti, all’interno della discoteca Spleen di Arco. Cristiano aveva 31 anni ed era un ristoratore di Assenza di Brenzone. Un delitto efferato, la furia di un ragazzo di vent’anni scatenatasi per futili motivi, uno sguardo di traverso all’interno dei bagni del noto locale di San Giorgio, durante una festa per i diritti umani. Un fatto di cronaca che sconvolse l’Alto Garda e che soprattutto distrusse una famiglia, la compagna di Brighenti Susanna De Conti (si sarebbero dovuti sposare una settimana dopo quel tragico giorno) e che lasciò senza papà la piccola Valentina, nata poco dopo quel terribile delitto. Marco Capo Olivieri ha lasciato il carcere subito dopo l’indulto, dopo poco meno di sette anni di carcere in un regime di semilibertà, fuori al lavoro di giorno, dietro le sbarre di notte. Tra sconti e buona condotta Marco Capo Olivieri, calabrese d’origine, avrebbe esaurito la sua pena nell’autunno del 2007. È tornato in libertà grazie all’indulto poco più di un anno prima. In primo grado l’omicida di Cristiano Brighenti era stato condannato a 12 anni e 4 mesi di reclusione per «omicidio volontario» aggravato dai futili motivi, così come era stato contestato dal pubblico ministero dell’epoca Francesco Pavone. In appello la pena era stato ridotta a 9 anni e 4 mesi. Di fatto Olivieri è rimasto dietro le sbarre poco più di sei anni. Da giugno è libero, ha pagato il suo conto con la giustizia italiana. Al momento dell’udienza di fronte al gup di Rovereto, nel giugno di sei anni or sono, udienza rigorosamente a porte chiuse, Marco Capo Olivieri prese la parola e si rivolse alla compagna della sua vittima. Chiedendole scusa: «Le chiedo scusa per quello che ho fatto - disse Marco Capo Olivieri - ma non avevo assolutamente la volontà di uccidere Cristiano. Non mi sento un assassino anche se ho commesso una cosa terribile». La reazione di Susanna fu un silenzio carico di dolore e di rabbia, di rassegnazione e di sconforto. Cristiano era il suo promesso sposo, di lì ad una settimana avrebbero dovuto giurarsi eterno amore e aspettare la nascita della piccola Valentina. Un sogno immenso distrutto in una fredda notte di dicembre. La discoteca Spleen di San Giorgio di Arco è strapiena di giovani per una festa per i diritti umani. Tutti allegri, qualcuno anche troppo. Le successive analisi e gli esami tossicologici su Cristiano Brighenti evidenziano un «tasso alcolico molto elevato», sicuramente oltre i limiti di legge. Cristiano e Marco si incrociano nei bagni della discoteca. Uno sguardo pesante, forse qualche parola di troppo da parte di entrambi. E poi scatta la furia omicida. Marco Capo Olivieri tira fuori il coltello, due colpi al corpo di Brighenti che stramazza al suolo in un lago di sangue. Oggi, con l’indulto, la giustizia ha scritto la parola «fine» su quella tragica serata.


L’ADIGE

di SILVIA CESARO

Doveva essere una notte "da paura", quella fatta dalle maschere, dagli scherzi e dai travestimenti, ma si è trasformata nella notte "di paura", quella vera

Doveva essere una notte «da paura», quella fatta dalle maschere, dagli scherzi e dai travestimenti, ma si è trasformata nella notte «di paura», quella vera. Due i ragazzi giovanissimi finiti in coma etilico durante i festeggiamenti di Halloween e molti gli episodi simili, anche se dagli effetti minori, che nella Vallagarina hanno contraddistinto i festeggiamenti. In particolare, ha colpito gli stessi operatori del 118 la "violenza" delle ubriacature, e le reazioni spesso "cattive" dei soccorsi. Raggiungiamo al telefono il dottor Luigino Pellegrini, responsabile del servizio alcologia del distretto della Vallagarina per l’Azienda Sanitaria. Un coma etilico a diciassette o ventun’anni: cronaca di un episodio da dimenticare o sintomo di "disagio giovanile" correlato all’alcool? "Distinguerei prima di tutto quello che può essere definito un problema di alcolismo da un problema di comportamento correlato all’uso di alcol. Il problema dell’alcolismo giovanile non esiste; esiste piuttosto, ma questo riguarda tutte le nostre comunità, un consumo di alcool scorretto e dei comportamenti ad esso correlati che ne conseguono". Quindi, riferendoci sempre all’episodio di Halloween, è più corretto riconoscere un problema culturale… «Sicuramente; l’alcool nella nostra cultura purtroppo è un alimento apprezzato. I giovani fanno riferimento a questo tipo di cultura, quindi non ci si può stupire di fronte ad episodi di questo tipo e soprattutto non li si può classificare come ’giovanili’". Come risponde il Servizio alcologia a questi comportamenti? "Noi lavoriamo su due ambiti: da una parte ci occupiamo di garantire un servizio di supporto a persone che manifestano problemi di alcool con incontri di mutuo aiuto; dall’altra ci dedichiamo ormai da anni all’aspetto preventivo. I corsi di prevenzione partono dalle scuole materne, dove sono rivolti agli insegnanti, affinché acquisiscano il modo per parlare ai bambini, quest’anno sono attivi tre corsi con più di sessanta iscritti. Arriviamo fino alle superiori dove l’attenzione è rivolta alla capacità di scelta e di gestione delle emozioni, perché episodi come quello della notte scorsa sono spesso legati a comportamenti di gruppo o di compagnie". E i ragazzi delle superiori come vivono i vostri incontri? "Sta sicuramente aumentando il livello di sensibilità, ma questi interventi hanno ricadute a medio - lungo termine». Prevenzione per riuscire a controllare le proprie emozioni, quindi niente proibizionismo… "Il proibizionismo non è utile, va trasmesso piuttosto un concetto di regolamentazione. Dal punto di vista scientifico esistono quattro ambiti in cui dovrebbe intervenire l’amministrazione comunale: l’età minima per somministrare e vendere l’alcool; il controllo sui prezzi degli alcolici, spesso sotto costo o persino regalati; i famosi etilometri, nel 2005 la Francia ne vantava dieci milioni, l’Italia solo quattrocentomila e infine un controllo sull’accessibilità alle bevande alcoliche; la proposta di eliminarle dalle autostrade ad esempio sarebbe utile".


IL GAZZETTINO (VENEZIA)

Forze dell’ordine mobilitate per la notte di Halloween

PORTOGRUARO - Centinaia di veicoli fermati con altrettante persone controllate, una quindicina di patenti ritirate e diverse decine di pastiglie di ecstasy sequestrate oltre ad altra droga. È il bilancio di una vasta operazione della Polizia del Commissariato con la Tenenza delle Fiamme Gialle e i Carabinieri di Portogruaro per prevenire tragici incidenti stradali nella notte di Halloween. Da segnalare che nessun incidente si è verificato tra il 31 ottobre e la giornata di Ognissanti quando il traffico, soprattutto notturno, era elevatissimo. Gli agenti agli ordini del vicequestore Gianpaolo Palmieri sono intervenuti in forze lungo le direttrici che portano ai locali notturni. Al servizio straordinario hanno partecipato più di 40 pattuglie, anche con mezzi "civili", della Polizia di Stato, Polizia stradale e Ferroviaria, la Guardia di Finanza, anche con due unità cinofile di Tessera, la Motorizzazione civile di Venezia, la Polizia locale di Portogruaro e Fossalta, i Carabinieri della Compagnia di Portogruaro. Dalle 21 di martedì le forze dell’ordine si sono così appostate nel Portogruarese dividendosi le zone di controllo e fino alle 6 del mattino hanno controllato anche coloro che si trovavano sulla via del rientro.

Complessivamente le auto fermate sono state 123 con 255 persone identificate e quasi 500 quelle controllate. Alla stazione ferroviaria della città del Lemene la Polfer ha effettuato 44 perquisizioni tra le centinaia di persone che arrivavano in treno da Venezia, Padova, Udine, Trieste. Controllati anche i pullman e le automobili con giovani che provenivano da Treviso, Gorizia, Mantova, Ferrara e Belluno. Per tutti la destinazione erano i locali notturni della zona. Denunciata per possesso di stupefacenti ad uso spaccio una coppia di veneziani, M.F. di 24 anni lui, E.D.Z 21 anni lei, conviventi a San Polo. Nel reggiseno della giovane sono state trovate 24 pastiglie di ecstasy. Sequestrata la droga, i due con pregiudizi di Polizia specifici, sono stati denunciati. Con loro sono state trovate altre persone, tutte di San Polo, già denunciate per spaccio.

Ai posti di blocco sono incappati anche tre giovani ventiduenni di Gorizia con la loro utilitaria. Sotto al sedile del passeggero sono state rinvenute 10 pastiglie di ecstasy dal principio attivo altissimo. Per M.M, S.A. e M.U. è scattata la denuncia per spaccio.

Mentre le Fiamme Gialle effettuavano i controlli con due pastori tedeschi, Motorizzazione, Polstrada e Polizia locale di Portogruaro hanno verificato quanti erano idonei alla guida. Dieci le patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza. Si tratta di giovanissimi che dovevano percorrere anche 300 chilometri per rincasare. Nessuno di questi era di sesso femminile e i valori più alti sono stati per due ventiduenni di Treviso e Venezia che hanno registrato rispettivamente 2.01 e 1.94 grammi di alcool per litro in corpo quando il limite massimo previsto è di 0.50. Moltissimi anche i giovani che hanno chiesto esplicitamente il controllo prima di mettersi alla guida. All’interno dei pullman sono stati rinvenuti complessivamente 111 grammi di droga, tra hashish e mariuana, e 0.6 grammi di cocaina. Deferiti così alle Prefetture di Varese, Treviso, Venezia, Pordenone, Udine e Ferrara 17 persone che hanno ammesso l’uso personale.

Ieri mattina è scattata invece la bonifica delle aree vicine ai controlli dove sono stati trovati alcuni spinelli e, su segnalazione di un cittadino, una busta contenente 53 pastiglie di ecstasy, ritrovata nel giardino. I Carabinieri con l’ausilio della Polizia locale di Fossalta hanno controllato 30 vetture e un centianio di giovani. Deferiti alla Prefettura un giovane di Portogruaro e uno di Muggia per possesso di 2 grammi di hashish e di 3 pastiglie di ecstasy. Cinque le patenti ritirate a giovani automobilisti maschi con valori tra 1.30 e 0.8. Soddisfazione è stata espressa dai rispettivi Comandi che si sono ripromessi ulteriori controlli coordinati al fine di scongiurare le tragiche notti che hanno segnato nel passato il territorio.

Marco Corazza


IL GAZZETTINO (PORDENONE)

SAN VITO AL TAGLIAMENTO

Patenti ritirate

Si trovava alla guida con un tasso alcolico al di sopra del consentito. Così la notte di Halloween gli è costata uno "scherzetto" amaro. Protagonista un operaio 30enne di San Vito. Fermato dai carabinieri a Toresella di Concordia Sagittaria è stato sottoposto all’alcooltest. Con lui anche altri 4 automobilisti sono risultati positivi. Per tutti è scattata la denuncia e l’immediato ritiro della patente.


IL GAZZETTINO (TREVISO)

Vittorio Veneto.

(l. a.) I fatti del 2005 all’ex bar "Flaming" e al pub "La Taverna" continuano a tenere banco davanti al giudice di pace Gianni Bottoli. Ieri è stato esaminato il fascicolo che vede il gestore della Taverna Matteo Perin e la cameriera Michela D’Este imputati del reato di somministrazione di bevande alcoliche a persone in stato di manifesta ubriachezza. Perin e la dipendente, secondo l’accusa, avrebbero dato da bere ad alcuni clienti già alticci la sera del 13 febbraio 2005. L’accusa sarà provata o smontata nel dibattimento con l’audizione dei testimoni fissato per il 25 gennaio. Sempre ieri hanno estinto il reato di atti contrari alla pubblica decenza tramite oblazione (versando allo Stato 884,67 euro a testa) due giovani sorpresi dai carabinieri a urinare fuori da Flaming e Taverna il 6 marzo 2005. Stessa scelta ha fatto un giovane sardo sorpreso a fare pipì vicino alla caserma Gotti alle 2 di notte del 9 luglio 2005. Un rinvio al 5 aprile per tentare una conciliazione è stato concesso per la causa che vede il 50enne Ernesto Casagrande accusato di avere schiaffeggiato l’ex presidente del consiglio del quartiere Ceneda Giancarlo Pagotto. Conciliazione riuscita, invece, tra due vicini di Colle Umberto che si sono fatti causa sia in campo penale che civile. Il giudice ha fatto rimettere le querele facendo loro sottoscrivere un verbale nel quale i due si impegnano a ignorarsi.


IL TEMPO

Accoltellato dall’amico ubriaco durante la festa

Protagonista e vittima dell’episodio un indiano che è rimasto ferito alle mani

È stato colpito con un coltello da un connazionale durante una festa a casa di amici. È successo ad un cittadino di origini indiane nella serata di mercoledì, attorno alle 20, mentre si trovava ad una festa a casa di alcuni amici. Poco dopo, una segnalazione anonima ha allertato la sala operativa del «113» riguardo ad una violenta lite in corso tra più persone all’interno di un’abitazione. Immediatamente dalla Questura è partita una pattuglia della squadra volante, che si è recata a Borgo Faiti, dove i poliziotti hanno rintracciato l’uomo, privo di documenti ed in evidente stato di alterazione alcolica. L’indiano presentava alcune ferite alle mani, che agli agenti ha riferito essere il frutto di un litigio con uno dei 15 connazionali che con lui si trovavano all’interno della casa, da dove però nel frattempo si erano tutti dileguati. Partite le ricerche, in strada sono stati rintracciati altri quattro indiani senza documenti, tra i quali però il connazionale ferito non avrebbe riconosciuto il suo aggressore. Tutti sono stati comunque portati negli uffici della Questura per gli accertamenti necessari alla loro identificazione. Per tre di loro, in quanto clandestini, è scattato il decreto di espulsione dal territorio italiano, mentre un altro - sul quale il provvedimento era già stato emesso - è stato segnalato denunciato in Procura. Accompagnato al pronto soccorso del «Goretti», l’indiano ferito è stato invece medicato: le sue ferite sono state giudicate guaribili in una decina di giorni. Sull’aggressione indaga la Polizia, che lavora per risalire all’identità dell’aggressore.


IL TEMPO

Tutto in ordine Soltanto bicchieri di plastica

A TRASTAVERE la notte del "vetro off-limits" è andata meglio del previsto. Qualcuno non ha rispettato le regole, ma la stragrande maggioranza dei gestori ha seguito alla lettera l’ordinanza del Prefetto Serra. Da Piazza Trilussa a via di Porta Portese poche le bottiglie e le lattine, ma tantissimi i bicchieri di plastica che per tutto il mese di novembre saranno gli unici contenitori nei quali sarà possibile bere alcolici. Nel quartiere più amato dai turisti i commercianti non si sono fatti trovare impreparati nel giorno d’inizio del divieto. Qui, infatti, già nel giugno del 2005 il presidente del I municipio, Giuseppe Lobefaro, aveva introdotto un provvedimento uguale che non aveva riscontrato, come era logico, troppi apprezzamenti. Ma se un anno e mezzo fa i gestori dei locali protestarono, stavolta sembra che abbiamo deciso di affrontare la vicenda con un altro spirito. «Cercheremo - commenta un commerciante - di rispettare l’ordinanza, anche se non sarà facile. Capisco le proteste dei ragazzi, ma loro devono capire anche noi e comprendere che qui nessuno è disposto a rischiare tre mesi di galera o una multa di 200 euro per un "capriccio"». Un capriccio che i frequentatori di Trastevere sembrano non voler esercitare. «Non fa nessuna differenza - dice Paolo - bere in bottiglia o in un bicchiere di plastica. La cosa veramente importante è poter bere». F. L. G.


IL MESSAGGERO (ANCONA)

Piazza del Papa, notti di “plastica” 

Misure contro vandali e ubriachi: vigilantes davanti ai locali e niente bicchieri di vetro 

Vigilantes davanti ai locali e niente bicchieri di vetro al banco. Sono le misure adottate dai titolari del Nu54, Plaza e Graooo...Gatti per arginare gli episodi di vandalismo in piazza del Papa. I provvedimenti scatteranno il 10 novembre, sono stati decisi dopo le proteste di Corrado Bilò, proprietario de La Moretta, bersagliato da ubriachi


LA PROVINCIA DI CREMONA

Trescore Cremasco. E’ stato male dopo aver bevuto con gli amici una bottiglia di vodka, ed è stato trovato dalla sorella

Festa con sbronza, 13enne in coma etilico

di Luca Bettini

TRESCORE — Le streghe le ha viste davvero, la notte di Halloween. Ha bevuto vodka fino ad andare in coma etilico: la festa avrebbe potuto trasformarsi in tragedia. Perché il ragazzino (13 anni, abitante in paese), è stato abbandonato dai compagni di sbronza — due di 16 anni e uno di 18 — mentre stava male nei giardini pubblici. Gli agenti del commissariato di Crema hanno ricostruito la vicenda. Da dire subito che non ci sono responsabilità di esercenti: il ragazzo non ha bevuto in un bar. Uno dei quattro (probabilmente il maggiorenne) ha comprato il liquore in un negozio. La serata era iniziata in maniera molto tranquilla. Libera uscita dei genitori e un paio di ore in più per stare in giro. I quattro vanno in pizzeria e bevono bibite analcoliche (così hanno accertato gli agenti). Tutto tranquillo. Dopo la pizza i ragazzini vanno ai giardini ed è qui che salta fuori la vodka. Probabilmente per provare qualcosa di nuovo i quattro avevano ‘pianificato’ la sbronza. Sorso dopo sorso la bottiglia finisce. Il 13enne si sente male, non riesce a stare in piedi, sviene. Gli amici si spaventano e vanno via. Fortunatamente dai giardini è passata anche la sorella maggiore del ragazzino. Lo ha visto e ha chiamato il 118. E’ stato portato in ospedale. Passata la sbronza, e lo spavento, è stato portato a casa.


LA PROVINCIA DI CREMONA

Notte di Halloween. Botte dentro e fuori dal Paparazzi, uno dei giovani coinvolti ha investito quattro persone

Rissa, condanna a 1 anno e 4 mesi

Foglio di via per Claudio Morra: per 3 anni Crema vietata

Sabato, 04 Novembre 2006
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK